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Confcommercio: 50 mila imprese in “sciopero fiscale” non pagheranno le tasse

Le piccole e medie imprese hanno scelto di non pagare una lunga serie di tasse e imposte tra cui Irap e Ires, Imu, bollo auto e tassa sugli immobili

50.000 imprese commerciali toscane non pagheranno più tasse e imposte: lo ha annunciato la presidentessa di Confcommercio Toscana Anna Lapini, che ha scritto al presidente nazionale Carlo Sangalli annunciando lo “sciopero fiscale” dei propri associati.

“Le nostre aziende non hanno più risorse – scrive Lapini, secondo una nota dell’associazione – e preferiamo continuare a pagare prioritariamente dipendenti e fornitori rispetto ad uno Stato che non comprende, anzi calpesta, le nostre ragioni di esistere”.

L’associazione critica i ristori “irrisori” da parte dello Stato, la mancata sospensione della contribuzione fiscale, la disparità di trattamento fra categorie merceologiche sottoposte alle restrizioni anti-Covid dei Dpcm.

Per il direttore di Confcommercio Toscana, Franco Marinoni, le imprese “certamente non si potranno sottrarre al pagamento delle ritenute né a quello dell’imposta Iva”, così come l’imposta di soggiorno. “Possono però dichiarare lo sciopero fiscale per una lunga serie di altre tasse e imposte, da Irap e Ires a Imu, bollo auto e tassa sugli immobili”, sostiene Marinoni.

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