Una tappa in più verso il riconoscimento Unesco. La cucina italiana, ufficialmente candidata come Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità, correrà insieme al Giro d’Italia. La maglia rosa della 108° edizione della corsa ciclistica ospiterà il claim “Io amo la Cucina Italiana”, cavalcando la campagna promozionale lanciata nei mesi scorsi dal Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste e dal Ministero della Cultura.
La manifestazione sarà l’occasione non solo per scoprire territori e tradizioni del Belpaese, ma anche per sostenere i nostri prodotti e le ricette tipiche, nell’attesa delle votazioni del riconoscimento da parte dell’Organismo internazionale, che si terranno a dicembre 2025 in India.
Il logo “Io Amo la Cucina Italiana” sulle maglie del Giro aiuterà a far capire ancora di più quanto sia importante garantire la sicurezza, la sovranità alimentare e la sostenibilità di lungo termine del sistema, oltre che il legame indissolubile tra lo sport, l’alimentazione sana e le prestazioni sportive.
Oltre alla maglia rosa, il marchio sarà anche sulla maglia bianca, quella indossata dai migliori giovani, sulla maglia ciclamino, che indossa il leader della classifica a punti e sulla maglia azzurra, indossata dai vincitori del Gran Premio della Montagna.

Le tappe in Toscana
Il Giro d’Italia partirà il 9 maggio in Albania e arriverà a Roma il 1° giugno dopo aver pedalato in lungo e largo per la nostra Penisola attraverso più di 3.000 km narrando i grandi campioni del ciclismo e i vini e cibi dei vari territori. Comprese le eccellenze toscane. Saranno tre, infatti, le tappe del percorso che attraverseranno la regione, mettendo in evidenza la sua bellezza e la sua cultura culinaria.
Da Gubbio a Siena

Il 18 maggio, la Toscana accoglierà il Giro con la tappa Gubbio-Siena, un omaggio alla celebre classica Strade Bianche e un modo per immergersi tra le colline senesi. Con 29,5 km di sterrati suddivisi in cinque tratti iconici, la tappa si concluderà nella suggestiva Piazza del Campo.
Parlando di gastronomia, la cucina senese si distingue per il suo legame con la tradizione e l’autenticità. L’olio d’oliva, i vini pregiati, i salumi artigianali, e i dolci storici sono solo alcune delle specialità che rendono unica questa terra.
Tra i piatti più caratteristici, spiccano i crostini di milza, i pici con ragù di Cinta Senese e la ribollita. Le carni locali vantano razze autoctone di grande pregio: la Cinta Senese DOP, famosa per il suo inconfondibile manto nero con la caratteristica fascia bianca, e la Chianina.
Passeggiando per le strade di Siena, è facile lasciarsi tentare dai profumi delle pasticcerie e dei forni storici. Qui si possono trovare dolci preparati secondo antiche ricette tramandate nel tempo, come il Pan co’ Santi, ricciarelli e Panforte di Siena IGP e i cantuccini Toscani IGP.
Da Lucca a Pisa

Il 20 maggio, il Giro d’Italia offrirà una cronometro storica che collegherà Lucca e Pisa. Un percorso pianeggiante di 28,6 km, ricco di richiami al passato glorioso del ciclismo: dal mezzo giro delle Mura di Lucca, già protagoniste nel 1984, fino all’arrivo in Piazza dei Miracoli, accanto alla Torre Pendente. La città di Pisa torna così ad accogliere il Giro, 45 anni dopo l’ultima cronometro che vi fece tappa.
Tra i piatti più rappresentativi di Lucca spiccano i tordelli lucchesi, ravioli ripieni di carne arricchiti con spezie e serviti con un ricco ragù di carne; la garmugia, una zuppa primaverile di origine antica, combina carciofi, asparagi, fave e piselli con carne macinata; la rovellina alla lucchese, fettine di vitello impanate e cotte in salsa di pomodoro, capperi e acciughe.
Passando ai dolci, impossibile resistere al buccellato, pane dolce con uvetta e anice, perfetto per ogni momento della giornata.
Arrivati a Pisa troviamo il Mucco pisano, una razza bovina autoctona quasi scomparsa e oggi riscoperta per la sua carne tenera e saporita, utilizzata in succulenti arrosti e brasati. Tra i piatti tipici, il bordatino alla pisana è una zuppa rustica a base di farina di mais, fagioli e cavolo nero, nata come piatto povero ma ricca di gusto. Gli spaghetti alle arselle celebrano i sapori del mare, con vongole piccole e saporite saltate in padella con aglio, olio e prezzemolo.

Da Viareggio a Castelnovo ne’ Monti
Il 21 maggio, la Viareggio-Castelnovo ne’ Monti chiuderà il trittico toscano con una delle tappe più impegnative della corsa.
Viareggio vanta una cucina ricca e deliziosa, strettamente legata alle tradizioni marinare e ai sapori del mare. Il Cacciucco alla Viareggina è una zuppa di pesce preparata con diverse varietà di pesce fresco, crostacei e molluschi, cotta in una salsa di pomodoro, aglio, vino rosso e peperoncino.

I tordelli viareggini sono invece ravioli fatti a mano, ripieni di un mix di carne di manzo e maiale, aromatizzati con spezie e serviti con un ricco sugo di carne. La pasta alla trabaccolara, poi, è un piatto tradizionale di Viareggio, nato come un piatto povero dei pescatori locali che lavoravano sui “trabaccoli”. È ottenuto con un sugo fatto di un mix di pesce povero con pomodoro e aglio e peperoncino.
La scarpaccia dolce è un tradizionale dolce viareggino, tipico della cucina povera e caratterizzata dall’uso di zucchine, farina, zucchero, latte, uova, e aromi come vaniglia e scorza di limone.