La vendemmia in Toscana entra nel vivo. Tocca alla raccolta nelle terre del Brunello di Montalcino. Dopo i primi filari a finire nelle ceste a inizio agosto: Pinot Nero e Chardonnay dell’azienda Il Segreto di Massarosa destinati alla produzione di bollicine Made in Tuscany. La raccolta è proseguita anche in Maremma dove si punta su vermentini di qualità e in generale in tutti i territori dove sono presenti uve bianche.
Ad agosto è toccato alle varietà Ciliegiolo, Merlot e Vermentino, per proseguire a settembre e ottobre con Sangiovese e Cabernet Sauvignon. Sarà la prova del nove per l’intera produzione vinicola toscana. Un passaggio delicato per Chianti Classico e Brunello di Montalcino.
Le uve, spiegano da Vigneto Toscana, l’associazione dei viticoltori di Coldiretti, si presentano belle ed in salute. Sul fronte della quantità le previsioni promettono una produzione in linea con la media degli ultimi anni. Si parla di circa 2,2 milioni di ettolitri.

“Elementi che ci portano a pensare che queste uve saranno in grado di darci dei vini che potranno invecchiare a lungo. Le escursioni termiche di queste ultime settimane garantiranno alla prossima annata dei buoni profumi ed una buona struttura” sottolinea Letizia Cesani, Presidente di Coldiretti Toscana.
I dazi incombono sulla vendemmia
L’inizio della vendemmia cade in un momento delicato tra i dazi Usa e la demonizzazione del prodotto. Il vino è un settore fondamentale per il Made in Tuscany con 16 mila aziende, 60 mila ettari coltivati a vite di cui il 32% con metodo biologico; 58 le indicazioni geografiche riconosciute, di cui 52 DOP (11 DOCG e 41 DOC) e 6 IGT. Una realtà che genera un valore alla produzione di poco meno di 1,2 miliardi di euro ed altrettanti di esportazioni con il 74% delle bottiglie vendute nei paesi extra Ue.
“La qualità sarà ancora di più la chiave su cui puntare per consolidare la presenza dei nostri vini sui mercati internazionali e intercettarne di nuovi anche alla luce dei recenti scenari nazionali dove i dazi sulle importazioni negli Stati Uniti rischiano di avere un impatto molto negativo sul nostro agroalimentare” conclude la presidente di Coldiretti Toscana.
I consorzi si stanno preparando per la raccolta delle uve. Le aspettative sono alte in tutta la regione anche se a segnare uno spartiacque per la vendemmia sarà il sangiovese.
I consorzi – Brunello di Montalcino
Vigneto in salute, ottima qualità delle uve con un potenziale per vini equilibrati e di grande espressività. Sono queste le premesse con cui le aziende di Montalcino si presentano all’appuntamento della vendemmia 2025, prevista in partenza per la maggior parte delle cantine lunedì 15 settembre.
“Le premesse per la prossima vendemmia a Montalcino sono positive, soprattutto dal punto di vista qualitativo – commenta il presidente del Consorzio del vino Brunello di Montalcino, Giacomo Bartolommei –. Ci aspettiamo una minore quantità ma un’ottima qualità. La politica di riduzione delle rese che applichiamo ormai da tempo per preservare la qualità dei nostri vini ci consente infatti di gestire in modo equilibrato il rapporto tra domanda e offerta e al tempo stesso di salvaguardare l’alto posizionamento della nostra denominazione, anche alla luce dell’attuale contesto internazionale”.
I consorzi – Morellino di Scansano
“La vendemmia 2025 del Morellino di Scansano non è ancora ufficialmente iniziata, ma ad oggi l’annata appare promettente. Alcune cantine del Consorzio hanno dovuto fare i conti con i danni provocati dal maltempo delle scorse settimane, arrivate in un momento particolarmente sensibile, quando gli acini di Sangiovese stavano completando la maturazione e definendo il loro corredo aromatico tipico. La speranza è che le condizioni climatiche di queste settimane possano consolidare quanto di buono si è già visto, confermando un’annata ottimale per ottenere vini equilibrati, armoniosi e sempre di alta qualità” sottolinea Alessandro Fiorini, agronomo e vicepresidente del Consorzio Morellino di Scansano.
I consorzi – Maremma Toscana
In Maremma Toscana la vendemmia, una delle più promettenti degli ultimi anni, è partita prima di Ferragosto nel segno della grande qualità. Un fenomeno legato alla grandine ha portato ad anticipare la raccolta in alcune aree. In altre zone la pioggia è stata invece salutare per completare la maturazione delle uve. La zona litorale e basso collinare non è stata colpita da particolari piogge.
La previsione, se si mantiene questo meteo, è di grande freschezza e bassa alcolicità. Particolarmente positiva l’evoluzione della sintesi aromatica, che lascia prevedere una produzione di vermentini di altissima qualità. Si è partiti con le varietà più precoci come Chardonnay, Viognier e successivamente Merlot e, ovviamente, a quelle destinate alle basi spumante e ai rosati.
Sul fronte quantitativo si prevede una produzione abbondante, ad eccezione di alcune varietà più sensibili alla peronospora: durante il piovoso mese di maggio hanno subito attacchi. Secondo gli ultimi dati AVITO, la denominazione conferma un trend positivo con un +4% di imbottigliato nei primi sette mesi del 2025. Un risultato di nuovo in controtendenza rispetto al dato regionale. Un segnale incoraggiante per il territorio.

I consorzi – Vino Chianti
Per la Toscana la produzione stimata è di circa 2,4 milioni di ettolitri di vino, in calo rispetto ai 2,7 milioni del 2024 ma comunque in linea con le prospettive di medio periodo. A crescere è invece la quota di vino biologico, che rappresenta ormai il 13-15% del totale regionale, con un incremento del 10% rispetto allo scorso anno.
“La vendemmia di quest’anno – dichiara Giovanni Busi, presidente del Consorzio Vino Chianti – si inserisce in un contesto complesso, segnato dai cambiamenti climatici e dalle incertezze del mercato. I volumi saranno più contenuti, ma la qualità ci consente di guardare con fiducia al futuro. La riduzione produttiva che stimiamo per quest’anno è il risultato di un percorso strategico che il Consorzio del Chianti ha definito in occasione dell’Assemblea di giugno. Non è un fatto contingente, ma una scelta precisa, condivisa con i nostri produttori, per garantire maggiore qualità e dare più forza al Chianti sui mercati”.
I consorzi – Nobile di Montepulciano
Nel territorio di Montepulciano sono già state raccolte a inizio agosto le uve bianche per la base di spumanti e a metà/fine agosto le bianche. Per il sangiovese si prevede di attendere la metà di settembre.
“L’inizio della vendemmia 2025 per il sangiovese per il Vino Nobile di Montepulciano è previsto entro la metà di settembre, in linea con la media degli ultimi 20 anni. Nel frattempo da inizio agosto nei vigneti sono partite le raccolte dei bianchi e dei vitigni internazionali -sottolinea il presidente del consorzio Nobile di Montepulciano Andrea Rossi-. Per quanto riguarda la quantità di prodotto siamo sulla media, in certi casi una lieve flessione (sul 5% rispetto all’anno scorso, ma nella media degli ultimi cinque anni). A livello di gradazione, anche se è presto fare un pronostico, non dovrebbero esserci picchi rispetto alla normalità. Ad oggi ci sono tutti i presupposti per ottenere dei vini di grande qualità: grappoli spargoli e di dimensioni medie o piccole, acini piccoli, assenza di stress idrici”.
I consorzi – Montecucco
“Questa settimana iniziano le vendemmie con le varietà precoci e i vitigni a bacca bianca – sottolinea il presidente del consorzio Montecucco Giovan Battista Basile-. Dopo aver superato indenni le forti perturbazioni di fine agosto, che hanno portato piogge abbondanti ma fortunatamente senza danni da grandine, ci aspettiamo una vendemmia di qualità eccellente. Inoltre, l’inizio di settembre si prevede caldo e secco: se le condizioni meteo resteranno stabili, potremo contare su un’ottima situazione per le operazioni di raccolta”.
I consorzi – Vino Toscana IGT
“La vendemmia a ora si presenta di ottima qualità, ma con quantità leggermente ridotte rispetto allo scorso anno – afferma Cesare Cecchi, recentemente riconfermato Presidente del Consorzio Vino Toscana per il triennio 2025-2027-. Del resto il cambiamento climatico, in questo 2025 così discontinuo dal punto di vista atmosferico, ha comunque favorito la produzione di uve su tutto il territorio toscano ed il nostro monitoraggio nasce dal rapporto che abbiamo con migliaia di produttori. Riguardo la quantità ridotta non siamo preoccupati in quanto va incontro alle diminuzione delle richieste della filiera a causa dei cambiamenti dei consumi”.
I consorzi – Chianti Rufina
Per Gerardo Gondi, presidente del Consorzio Chianti Rufina “al momento non possiamo che parlare di un raccolto eccezionale. L’inverno è stato molto piovoso ed abbiamo avuto un buon accumulo di riserve idriche. La fioritura è comunque stata regolare con ottima allegagione. A fine agosto c’è stato un picco di alte temperature il cui effetto è stato mitigato dalla disponibilità delle riserve idriche mentre dal punto di vista sanitario non ci sono stati attacchi di malattie fungine e quindi non c’è stata necessità di interventi. Le maturazioni si sono svolte in maniera regolare, soprattutto quella del Sangiovese, che è la nostra uva di riferimento. Se le previsioni meteo sono corrette si dovrebbe arrivare alla vendemmia in condizioni ottimali verso metà settembre. La parola definitiva la diremo però quando le uve arriveranno in cantina”.
I consorzi – Carmignano
Fabrizio Pratesi, presidente del Consorzio Carmignano sottolinea come “nel nostro comprensorio l’inverno ha visto una buona quantità di piogge che ha contribuito a formare delle ottime riserve nelle falde acquifere. La primavera è stata fresca, ma con molte giornate di sole che hanno contribuito a una ottima allegagione sia per il Sangiovese che per la nostra “uva francesca” o cabernet sauvignon. In agosto alcuni giorni di alte temperature hanno messo a rischio la maturazione, che però sta proseguendo con regolarità, grazie all’acqua accumulata e all’effetto rinfrescante dei venti dalla costa. Se il settembre non riserverà brutte sorprese, dovremmo essere di fronte ad una vendemmia ottimale con vini solidi, eleganti e longevi”.