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Viaggio d’autunno sul Monte Amiata tra funghi, castagne e olio di Seggiano

Alla scoperta dei piccoli borghi tra Siena e Grosseto: escursioni nei boschi, feste popolari, sagre di paese e prodotti Dop e Igp

Le caldarroste – pagina Fb pro loco Piancastagnaio

L’autunno sul Monte Amiata coinvolge tutti i sensi. Il foliage dei boschi che vira sui toni del rosso, dell’oro e del marrone, l’aria sempre più frizzante che preannuncia l’inverno, il fruscio del vento tra le foglie e l’odore di caldarroste, funghi e vino novello che si percepisce subito quando si attraversano le vie di un borgo di montagna.

È la stagione più autentica per scoprire la montagna sacra agli Etruschi, a cavallo delle province di Siena e Grosseto, cuore di un territorio che custodisce alcuni dei prodotti DOP e IGP più preziosi della Toscana. Qui, tra i 500 e i 1000 metri d’altitudine, la natura è protagonista e la cultura contadina vive ancora nelle feste di paese, nelle sagre e nei riti della raccolta.

L’Amiata è la patria della Castagna IGP, ma anche di oli pregiati come il Seggiano Dop e vini locali a cominciare da quelli del consorzio Tutela Vini Montecucco. Eccellenze enogastronomiche che raccontano una Toscana fatta di piccoli produttori e sapori antichi.

Visite nel bosco con la pro loco di Piancastagnaio – pagina Fb pro loco Piancastagnaio

La Castagna dell’Amiata IGP, regina dei boschi

Il viaggio inizia nei boschi amiatini, dove le castagne si raccolgono da metà settembre a metà novembre. Una tradizione che affonda nel Medioevo: già nel XIV secolo, le comunità locali avevano stabilito norme precise per la tutela dei castagneti e la gestione del legname, segno di un rapporto antico e rispettoso con la montagna.

Oggi la Castagna dell’Amiata IGP è tutelata da un disciplinare che garantisce la qualità del prodotto e la salute del suolo. Le varietà principali – Marrone, Bastarda rossa e Cecio – si distinguono per dolcezza e delicatezza, perfette per zuppe, dolci e piatti della tradizione. Durante il periodo della raccolta, alcune aziende agricole aprono i propri castagneti ai visitatori per farli partecipare alla raccolta dei frutti.

Il Crastatone a Piancastagnaio – foto pagina Fb pro loco Piancastagnaio

Sagre e tradizioni: la montagna in festa

Da ottobre ai primi di novembre, i borghi dell’Amiata si animano con feste che celebrano i prodotti del bosco, tra caldarroste, musica popolare e antichi riti.

A Piancastagnaio va in scena il Crastatone, la più antica manifestazione dedicata alla castagna. L’appuntamento quest’anno è dal 31 ottobre al 2 novembre. Dentro le mura della Rocca Aldobrandesca, le quattro contrade allestiscono stand gastronomici dove assaggiare castagnacci, zuppe e dolci a base di farina di castagne, accompagnati dal vino novello e dall’olio nuovo.

Caldarroste di castagna amiatina Igp – foto pro loco Piancastagnaio

Ad Arcidosso, con La Castagna in Festa, il borgo si trasforma in un autentico mercato del gusto tra degustazioni, musica e rievocazioni storiche. Quest’anno l’appuntamento cade dal 17 al 19 e dal 24 al 26 ottobre. Poco distante, Santa Fiora celebra il Marrone con varie iniziative. Sabato 18 e domenica 19 ottobre esperienza al castagneto tra raccolta dei frutti del bosco e caldarroste. Nei locali del paese si possono provare invece zuppe di funghi e dolci contadini.

Ad Abbadia San Salvatore, la Festa d’Autunno da venerdì 17 a domenica 19 ottobre coinvolge i tre terzieri del borgo con menù dedicati ai frutti del bosco – funghi, castagne, tartufi – e con escursioni guidate nei boschi. E a Castell’Azzara, da venerdì 31 ottobre a domenica 2 novembre, Festautunno unisce mercatini artigianali, cibo di strada e spettacoli pirotecnici in un’atmosfera di allegria collettiva.

La sagra del fungo amiatino a Bagnolo – pagina Fb sagra del fungo amiatino

I sapori della terra: funghi, vino e olio nuovo

L’Amiata, però, non è solo castagne. Le sue foreste rigogliose custodiscono una straordinaria varietà di funghi – porcini, ovuli, finferli – che in questo periodo diventano protagonisti di sagre e menu stagionali. A Bagnolo, nel comune di Santa Fiora, si è appena conclusa la Sagra del Fungo, dove si può gustare il meglio della produzione locale negli stand gastronomici e nei ristoranti del borgo, partecipando anche a escursioni con esperti micologi.

Il percorso prosegue a Monticello Amiata, nel territorio di Cinigiano, dove si è appena conclusa la Festa della Castagna, una delle più antiche dell’intero comprensorio. Qui il frutto autunnale diventa emblema di identità contadina, legato a una cucina semplice ma ricca di sapore.

A Semproniano, invece, si è appena concluso Il Risveglio delle Cantine, evento che riporta in vita gli antichi spazi dove un tempo si conservava il vino. Le vecchie cantine si aprono al pubblico per degustazioni di etichette locali e vino novello, accompagnate da prodotti genuini e racconti di comunità.

E non mancano le feste dell’olio nuovo, come quelle che animano a fine autunno i borghi di Seggiano e Castel del Piano, dove l’Olio Seggiano DOP è protagonista di percorsi di assaggio e visite ai frantoi.

Monte Amiata tra riti antichi e magia popolare

Il viaggio autunnale sull’Amiata si conclude a Santa Caterina di Roccalbegna, dove il 24 novembre, alla vigilia della festa della santa, si rinnova un rito secolare: la Focarazza. Gli abitanti accendono un grande tronco di cerro, lo “stollo”, avvolto da fascine infuocate, dando vita a una gara tra contrade per contenderselo. Un’antica tradizione che unisce spiritualità, competizione e senso di appartenenza.

Nei locali di una ex-fucina di fabbro ferraio è stata allestita la raccolta etnografica di Santa Caterina. Un museo che racconta il lavoro, le tradizioni e le ritualità legate al fuoco e all’albero nel Monte Amiata.

Un territorio da vivere tutto l’anno

Tra castagneti secolari, borghi di pietra e sapori autentici, il Monte Amiata si conferma una delle mete più affascinanti della Toscana nel periodo autunnale.

Un luogo dove il paesaggio naturale si fonde con la cultura agricola e gastronomica, e dove i prodotti DOP e IGP – dalla Castagna dell’Amiata IGP all’Olio Seggiano DOP, fino ai vini del Montecucco – diventano ambasciatori di una Toscana da scoprire passo dopo passo, tra i colori del foliage e il profumo di legna arsa.

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