Firenze ricorda il 4 novembre 1966, giorno della storica alluvione che causò morti, dispersi e danni imperituri alla città e al suo patrimonio, con una serie di iniziative organizzate dal Comune e dalla Città Metropolitana.
La notte più buia di Firenze
Era notte fonda quando Firenze fu aggredita dall’Arno. Alle quattro di notte del 4 novembre 1966, e dopo giorni di piogge incessanti, arrivò l’onda di piena scaricata dalle dighe, che si aggiunse a quella, altrettanto violenta, della Sieve. Sulla città e sulla piana che corre verso Signa, Empoli, Pontedera e Pisa si abbattè una massa di acqua calcolata di 4100 metri cubi al secondo.
Le conseguenze furono devastanti: molte case, negozi e monumenti furono sommersi dall’acqua. Numerose le opere d’arte danneggiate, milioni i libri sommersi, e migliaia di veicoli trascinati via. Morirono 35 persone (17 a Firenze e 18 in provincia e probabilmente, se non fosse stato un giorno festivo, le vittime sarebbero state molte di più) quasi 20mila furono le famiglie alluvionate e 4mila quelle rimaste senza casa. La città rimase completamente isolata con l’interruzione dei servizi telefonici ed elettrici e la chiusura delle autostrade e delle ferrovie.
Solo verso sera, dopo una lunga giornata di inondazioni, l’acqua iniziò a ritirarsi, lasciando dietro di sé una scia di distruzione e fango in una città alle prese con il buio e il freddo.

La messa a Santa Croce e il corteo verso Ponte alle Grazie
Come ogni anno il Comune ricorda la tragedia che travolse Firenze. Il programma di martedì 4 novembre prevede alle 11.30, nella Basilica di Santa Croce, la celebrazione eucaristica presieduta dal cardinale Ernest Simoni. Alle ore 13, sempre dalla Basilica di Santa Croce, partirà il corteo verso il Ponte alle Grazie aperto dal Gonfalone di Firenze. All’Oratorio di Santa Maria alle Grazie verrà benedetta la corona che, alle 13.15, sarà lanciata da Ponte alle Grazie.
“Sono passati ormai 59 anni – ha sottolineato la sindaca Sara Funaro – ma non abbiamo mai dimenticato quei giorni terribili e quelle vite spezzate dalla furia del fiume. Sempre più spesso, anche in queste stesse ore, assistiamo nel nostro Paese e nel mondo ad eventi climatici devastanti che ci fanno rivivere ciò che abbiamo provato nel 1966. Da allora tanto è stato fatto per mettere in sicurezza il territorio e adesso possiamo contare anche sulla protezione civile, che ringraziamo, sempre preparata e presente ovunque ce ne sia bisogno. Ricordiamo con commozione quei nostri concittadini scomparsi in quella catastrofe e sentiamo tutta la responsabilità di onorarli e ricordarli”.
Sarà dedicata una mezz’ora al ricordo dell’alluvione anche durante il consiglio comunale di lunedì 3 novembre. In questo spazio sarà ricordato il giornalista Franco Mariani, scomparso l’anno scorso pochi giorni dopo la sua comunicazione in Consiglio sull’alluvione.
Una giornata di formazione per gli studenti con la Protezione Civile
In occasione del 4 novembre inoltre la Protezione civile della Città Metropolitana di Firenze promuove una attività formativa ed esercitativa significativa, che è anche simbolica. Nella succursale del liceo artistico Leon Battista Alberti, in piazza Santa Croce, presente il consigliere della Metrocittà delegato alla Protezione civile Massimo Fratini, sarà effettuata una formazione sull’alluvione del ’66. Il professor Federici dell’Università di Firenze illustrerà le vicende idrauliche e delle alluvioni nella storia di Firenze e in particolare di Piazza Santa Croce, le protezione civili di Comune e Città Metropolitana illustreranno ai ragazzi concetti di prevenzione del rischio alluvioni ed infine sarà simbolicamente effettuata una attività esercitativa.
Il Liceo Alberti, come tutte le scuole superiori della Città Metropolitana, sarà coinvolto in progetti informativi e formativi in un percorso che porterà, nel corso di un anno, alla commemorazione dei 60 anni dell’alluvione del 4 novembre 1966.