La patata rossa di Sulcina è una produzione autoctona della Garfagnana a rischio erosione genetica. A dispetto dell’apprezzamento dei consumatori e perfino degli chef, Cristiano Tomei del ristorante “L’Imbuto” di Lucca ha dimostrato la versatilità e le peculiarità di questo tubero coltivato in altura, potrebbe scomparire in breve tempo.
Da qui l’impegno della comunità del cibo e dell’agrobiodiversità della Garfagnana per preservare il seme affidandosi a coltivatori custodi evitando “contaminazioni” con altri tipi di tuberi. Il Comune di Villa Collemandina sta invece operando per promuovere l’immagine del prodotto confidando in una ripresa della coltivazione.
Le iniziative in campo sono emerse a margine del recente BuyFood che ha visto la Garfagnana al centro di una tregiorni di visite e incontri. Durante la settima edizione della vetrina dei prodotti agroalimentari di eccellenza made in Tuscany c’è stata l’occasione per un confronto con la presidente della comunità del cibo e dell’agrobiodiversità della Garfagnana Franca Bernardi e con il sindaco del comune di Villa Collemandina Francesco Pioli.
A fine settembre 2025, è stata organizzata una giornata dedicata alla patata rossa di Sulcina dove tra cooking show e degustazioni si sono evidenziate le peculiarità di questo prodotto tipico. Lo chef Cristiano Tomei ha dato dimostrazione pratica della versatilità in cucina della patata rossa di Sulcina.
L’evento, nell’ambito del bando regionale per la valorizzazione della Toscana Diffusa, si è svolto a Corfino. C’è stato spazio per una tavola rotonda con agricoltori, istituzioni, l’istituto agrario ISI Garfagnana ed esperti del settore. L’occasione per discutere delle prospettive dell’agricoltura di montagna e della tutela dell’agrobiodiversità.
Per il sapore leggermente dolciastro e l’elevata tenuta in cottura, si può utilizzare per preparare purea e gnocchi, patate fritte ed arrosto. Oggi viene sempre più richiesta dai negozi specializzati ma per soddisfare le esigenze del mercato la produzione dovrà essere implementata.
Nel recente passato la patata rossa di Sulcina era diffusa negli alpeggi, soprattutto nei comuni di Sillano, Villa Collemandina, Careggine, soprattutto per la resistenza alla penuria d’acqua. Oggi viene prodotta nella zona di Sulcina nel comune di Villa Collemandina. Una produzione familiare e, su ordinazione, destinata talvolta al mercato interno.