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Alla scoperta dei bronzi di San Casciano in mostra al Quirinale

Giani all’inaugurazione con il presidente Mattarella: “Un’emozione straordinaria vedere le statue esposte per la prima volta”

Il ritorno degli dei dopo un oblio durato due millenni. Sprofondate in un sonno profondo nelle acque calde del Bagno grande di San Casciano dei Bagni le divinità sono riemerse dal passato e oggi sono sotto gli occhi di tutti nella mostra che le ospita al Quirinale.

L’esposizione dal titolo “Gli Dei ritornano. I bronzi di San Casciano” è stata inaugurata alla presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Statue, monete, ex voto sono in esposizione dal 23 giugno al 25 luglio e dal 2 settembre al 29 ottobre al palazzo del Quirinale di Roma.

Un documento commovente dell’avventura umana” ha sintetizzato Giovanni Grasso, consigliere per la stampa e la comunicazione del presidente della Repubblica Sergio Mattarella. “La terra e l’acqua ci hanno restituito queste testimonianze di culto che mostrano le nostre più antiche radici” ha chiosato il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano.

Ad inaugurare l’esposizione insieme a Mattarella e Sangiuliano, anche il presidente della Regione Eugenio Giani e la sindaca di San Casciano Agnese Carletti.

Giani all’inaugurazione della mostra al Quirinale sui bronzi di San Casciano

E’ un’emozione straordinaria vedere esposti per la prima volta al pubblico in una sede così prestigiosa questi ritrovamenti che costituiscono una delle più sensazionali scoperte archeologiche recenti – ha detto il presidente Giani -. Questi bronzi parlano della Toscana e dei toscani e ci rivelano tratti inediti della nostra storia e della nostra cultura”.

Nel ringraziare gli archeologi, gli studiosi e la sindaca di San Casciano Agnese Carletti, Giani ha aggiunto: “Oggi la mostra al Quirinale costituisce un esordio importante, ma ci prepariamo anche al ritorno dei preziosi bronzi nella loro sede naturale a San Casciano dei Bagni, dove nei giorni scorsi ho accolto con soddisfazione la notizia dell’acquisto del museo che li ospiterà da parte del Ministero della cultura. La Regione metterà il massimo impegno per la valorizzazione di questo ‘tesoro’ dell’identità toscana e della Toscana diffusa” ha concluso.

I bronzi di San Casciano in mostra al Quirinale

Statuette, monete, ex voto

La mostra offre l’occasione per conoscere i primi risultati di una scoperta archeologica che ha lasciato tutti col fiato sospeso. Un viaggio all’interno del paesaggio delle acque calde del territorio di Chiusi: dall’età del Bronzo all’età Imperiale.

Oltre venti statue e statuette, e migliaia di monete in bronzo e ex-voto anatomici raccontano “una storia di devozione, di culti e riti ospitati in luoghi sacri”. Centrale il ruolo dell’acqua termale per fini terapeutici. Ecco così spiegata la presenza delle offerte in bronzo nel Bagno grande e non solo a San Casciano ma in tanti altri luoghi sacri del territorio.

I bronzi di San Casciano in mostra al Quirinale – © FB Gennaro Sangiuliano

Nelle vetrine ecco l’Apollo danzante in perfetto equilibrio tra grazia e potenza, l’Arringatore stretto nella sua toga, il putto che stringe una mela nella mano, le matrone dallo sguardo fiero, la dea con la serpe avvolta sul braccio. Tra tanta bellezza colpisce la fragilità espressa da opere come l’efebo malato: un corpo giovane e imperfetto. Stupisce il gran numero di ex voto: mani, piedi, braccia, orecchie per chiedere la guarigione. Si pensi all’orecchio con la lunga iscrizione finemente incisa con la richiesta agli dei. Un carico di malattie e sofferenza che sembra stridere con il mondo perfetto degli dei. Infine le monete, nuove di zecca a vederle brillare.

Ad attirare l’occhio del visitatore l’eccezionale stato di conservazione delle statue preservate dall’usura del tempo nell’acqua calda e le iscrizioni in etrusco e latino giunte fino a noi per raccontare le storie di chi frequentava il luogo sacro, delle divinità a cui i malati si rivolgevano e la compresenza di Etruschi e Romani attorno alle vasche dell’acqua calda.

La scoperta

Protetto per 2300 anni dal fango e dall’acqua bollente è riemerso negli ultimi anni dagli scavi di San Casciano dei Bagni in Toscana. Una scoperta che riscrive la storia e sulla quale sono già al lavoro oltre 60 esperti di tutto il mondo. Realizzate con tutta probabilità da artigiani locali, le 24 statue si possono datare tra il II secolo avanti Cristo e il I dopo.

Il santuario, con le sue piscine ribollenti, le terrazze digradanti, le fontane, gli altari, esisteva almeno dal III secolo a.C. e rimase attivo fino al V d.C., quando in epoca cristiana venne chiuso ma non distrutto, le vasche sigillate con pesanti colonne di pietra, le divinità affidate con rispetto all’acqua.

È anche per questo che, rimossa quella copertura, gli archeologi si sono trovati davanti un tesoro ancora intatto, di fatto il più grande deposito di statue dell’Italia antica.

Frutto fortunato di “un lavoro di gruppo lungo anni” ripete il responsabile dello scavo Jacopo Tabolli, che accompagna il pubblico insieme con il dg Musei del Mic Massimo Osanna. “Qui matrici e iscrizioni diverse, in etrusco e in latino raccontano di un universo accogliente dove multiculturalismo e plurilinguismo erano cifra costitutiva di questo luogo sacro“, spiega Osanna.

I prossimi passi dello scavo

I bronzi, per volontà del ministro della cultura Sangiuliano, terminata la mostra al Quirinale, continueranno forse il loro tour. Per alcuni sarà necessaria una nuova tappa nei laboratori di restauro dell’Icr. Il ministero della cultura ha intanto acquistato la sede del museo nel centro di San Casciano – costata 600 mila euro, pronto in parte già il prossimo anno – a cui si aggiungono i restauri, per un totale al momento di 140 mila euro, e con gli espropri dei terreni circostanti allo scavo per consentire di ampliare la ricerca, ai quali sono stati destinati 60 mila euro.

A giorni poi si riprenderà a scavare: “L’obiettivo non sarà più per ora la vasca bensì lo spazio che la circonda“, anticipa Tabolli. Partiranno così le ricerche per la scuola di medicina o la clinica che, gli archeologi ne sono sicuri, erano attive intorno al santuario e alle terme curative.

Come prenotare la visita

La mostra sarà aperta al pubblico nei giorni di martedì, mercoledì, venerdì, sabato e domenica. La visita dura un’ora. Il costo del biglietto è di Euro 1,50.

È richiesta la prenotazione almeno cinque giorni prima della data della visita. Il biglietto è nominativo e vincolato ad una data e ad un orario.

Per prenotare la visita questo è il link: https://palazzo.quirinale.it/mostre/2023_bronzi-sancasciano/bronzi-sancasciano_home.html

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