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Acqua, le sfide dei cambiamenti climatici e i bisogni dell’agricoltura: la Conferenza regionale programma il futuro

A Firenze il primo incontro dedicato alla risorsa idrica per avviare la stagione di pianificazione. Il presidente Giani: “Toscana forte e determinata, messo in campo una serie di proposte oggi confermate”

Diga di Bilancino. Foto di Andrea Barghi

La prima Conferenza toscana sull’acqua della Regione Toscana è stata l’avvio di una stagione di pianificazione che consegnerà ai cittadini il nuovo Piano di tutela dell’acqua e quello della Transizione ecologica. I mille volti ed usi della risorsa idrica sono stati al centro della giornata organizzata dalla Regione Toscana lunedì 19 giugno in collaborazione con Fondazione Ewa – Earth and Water Agenda. Presente anche il il direttore del Dipartimento nazionale di Protezione Civile Fabrizio Curcio.

Ad aprire i lavori il presidente della Regione Eugenio Giani: “I cambiamenti climatici – ha dichiarato – sono sotto gli occhi di tutti e in Toscana li abbiamo affrontati con forza e determinazione, mettendo in campo una serie di proposte che oggi sono confermate”. Il presidente ricorda gli episodi dell’estate scorsa con lo stato di emergenza per siccità e incendi a Massarosa, Camaiore, Maremma “con la necessità di attingere acqua dai laghetti per far fronte agli incendi con i canadaier; dopo ferragosto dichiaro lo stato di emergenza per la bomba d’acqua che ha colpito tutta la costa e devastato il territorio al di qua e al di là delle Apuane. La situazione è questa, da un giorno all’altro si passa dalla siccità alla bomba d’acqua”.

Il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani alla Conferenza regionale sull’acqua

È il segno dei cambiamenti climatici: “I fiumi debbono avere casse di espansione e in Toscana siamo al primo posto in Italia: dal lago di Bilanciano, al Roffia, con 5 milioni di metri cubi d’acqua. Poi c’è quello che stiamo facendo a Pizziconi e Restoni nell’area di Figline Incisa, contemporaneamente quello che stiamo pensando nella Val di Cecina e studiando con piano di fattibilità a San Piero In Campo”, ha concluso il presidente.

Di sfida “non del futuro ma del nostro presente” parla il presidente del Consiglio regionale Antonio Mazzeo. “Quello di oggi – dichiara Mazzeo – rappresenta un lavoro portato avanti dalla Giunta negli anni e che certo non si esaurisce qui, anzi. La Toscana, anche con questa iniziativa può essere modello per le altre Regioni d’Italia e stimolo a fare di più e meglio. Come Assemblea legislativa abbiamo tracciato un percorso per immaginare la Toscana 2050. L’acqua, come conservarla, preservarla e utilizzarla, rientra a pieno titolo tra le priorità da scrivere nell’agenda politica coinvolgendo tutti i territori per operare scelte di buon senso ed efficaci”.

Ogni anno 100 milioni di euro in manutenzione e altrettanti in nuove opere

Durante la mattinata sono sono stati presentati anche i risultati dei tavoli tematici (svolti fra il 12 e il 15 giugno): tra i temi trattati l’agricoltura, il ruolo dei Consorzi di bonifica, il servizio idrico integrato, la tutela della risorsa, i cambiamenti climatici e i corpi idrici in Toscana, la prevenzione e il sistema regionale di Protezione civile.

La giornata, ha ricordato l’assessora all’Ambiente, Monia Monni, è stata soprattutto un momento di confronto: “I tavoli tematici che si sono svolti nelle scorse settimane sono stati molto partecipati e hanno offerto spunti importanti per la redazione del Piano della transizione ecologica e del Piano per la tutela dell’acqua. L’obiettivo è una pianificazione moderna, contemporanea che tenga conto del tempo che viviamo caratterizzato dalla crisi climatica”.

La Regione investe ogni anno “100 milioni in manutenzione e altrettanti in nuove opere. Abbiamo cantieri aperti per quasi 500milioni contro il dissesto idrogeologico. Ma bisogna lavorare anche sulla causa dei cambiamenti climatici e quindi fare una campagna di lotta e di riduzione delle emissioni climalteranti che passa soprattutto dalla conversione verso le energie rinnovabili”, ha aggiunto.

Sul tema della siccità, inoltre, “la Toscana ha presentato al governo un piano da 800 milioni di opere pronte ad essere cantierabili e che ci permetterebbero di mettere ancora più in salvaguardia una risorsa fondamentale per la nostra comunità toscana. Confidiamo che il Governo dia seguito agli annunci con un impegno altrettanto concerto”, ha concluso Monni.

Agricoltura, la necessità di nuovi invasi e il recupero di quelli esistenti

Focus anche sull’agricoltura, che dalla risorsa idrica dipende.  L’assessora e vicepresidente regionale Stefania Saccardi ha ricordato come il settore “ha scontato moltissimi problemi e conseguenze anche sotto il profilo della concorrenza che c’è da altre parti del mondo. Un tempo sarebbe stato inimmaginabile irrigare colture come vite e ulivo, oggi invece, se non pensiamo a un’irrigazione anche di queste colture, rischiamo di non avere una produzione che di qualità”.

“E oggi lo scopo è ritrovare e recuperare i tanti laghetti esistenti e lavorare sulla semplificazione amministrativa per realizzarne altri”. “In assenza di grandi infrastrutture dobbiamo spingere per la realizzazione di piccoli invasi anche aziendali che consentano fare tesoro dell’acqua – continua l’assessora – ma senza una forte semplificazione di tipo amministrativo, molte delle risorse che abbiamo messo nel Psr sull’idrico aziendale, quasi 8 milioni, rischiano di rimanere sulla carta”.

 

 

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