“Saremo presenti e saremo vigili come Regione perché i provvedimenti relativi alla Pac vengano indirizzati nel modo giusto” il presidente Eugenio Giani lo ha detto in modo netto intervenendo ad Agrofutura, il festival dedicato all’agricoltura nato da un progetto di Qn, La Nazione e il Resto del Carlino in collaborazione con la Regione Toscana, che si è svolta nella Tenuta di Alberese, nel cuore della Maremma.
“E’ bene che attraverso un convegno come questo la Toscana alzi la voce – ha proseguito il presidente Giani – perché le risorse dovute all’economia primaria in Europa devono avere il giusto sostegno”.
Le preoccupazioni espresse per gli effetti della Pac
“La riforma della Pac non piace solo alla Regione Toscana, non piace in realtà a tutte le Regioni – ha detto quindi la vicepresidente e assessora all’agricoltura Stefania Saccardi intervenuta insieme al presidente Giani ad Agrofutura -. Sabato scorso ero in Calabria in un incontro con i miei colleghi di tutte le Regioni e anche con il ministro e abbiamo espresso tutti grande preoccupazione perché il rischio è di una diminuzione imponente dei fondi destinati all’agricoltura, circa il 20%. In questo quadro l’agricoltura corre il rischio di non essere più il settore primario, ma di essere un settore fortemente penalizzato. Siamo molto preoccupati perché proprio in questo momento servirebbero più fondi per aiutare la produzione, che non è solo cibo di qualità ma è anche manutenzione, miglioramento rispetto del territorio e soprattutto rispetto dell’ambiente”.
La giunta regionale per i 50 anni del Parco della Maremma
Prima dell’evento, nella Villa Fattoria Granducale della Spergolaia, ad Alberese, si è tenuta la consueta seduta della giunta regionale.
“La Giunta – ha spiegato il presidente Giani – è un momento significativo e solenne con un valore simbolico e volevo che in questa legislatura almeno una volta potessimo viverla nella cornice di uno degli ambienti costruiti dai granduchi della Toscana in epoca lorenese da cui si è presidiato molte opere di modernizzazione infrastrutturale importante, come le bonifiche da parte di Pietro Leopoldo ma soprattutto di Leopoldo II. Questa Villa Granducale costituisce pertanto uno degli elementi chiave del patrimonio toscano e contemporaneamente è luogo simbolo del Parco della Maremma che quest’anno vive il 50esimo anniversario. Trovo significativo che la giunta si sia riunita qua prima di un evento in cui si è parlato di futuro e di agricoltura da cui il futuro sarà molto dipendente”.
Una tenuta dove la tradizione è al passo con l’innovazione
“Qua ad Alberese – ha aggiunto la vice presidente Saccardi – Ente Terre, che è l’azienda agricola che fa capo alla Regione Toscana, fa un’agricoltura che punta sulla qualità, tutto è biologico, fa una zootecnia che è fondata interamente sull’allevamento allo stato brado, non esiste una stalla in questa tenuta e non solo, ma si alleva una razza che fino a poco tempo fa era una razza in via d’estinzione, la vacca maremmana. Qui c’è la banca del germoplasma, qui si recuperano i semi antichi, da qui partono gli agricoltori custodi che prendono i vecchi semi, le vecchie tipologie di piante per andare a piantarle altrove, a curarle e a cercare di non disperdere questo patrimonio di valori, di storia, di tradizione e di qualità che la nostra regione possiede. Quindi è una tenuta che si colloca tra la conservazione della sua storia, siamo nella villa del Granduca, ma che ha uno sguardo rivolto all’innovazione perché qua si parla di nuove tecniche di agricoltura, di agricoltura di precisione, di uso razionale dell’acqua, di sicurezza sui luoghi di lavoro. E’ quindi un’azienda che è l’attore migliore per parlare di futuro, di sostenibilità e di agricoltura”.