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Più alberi per combattere il caldo in città: l’appello di Coldiretti

Firenze è tra le città più calde d’Italia e ha 25,4 mq a testa di verde urbano: aumentandolo si abbasserebbero fino a 3 gradi le temperature

Albero - © ON-Photography Germany

Foreste urbane per combattere il caldo. A lanciare l’idea è Coldiretti Toscana, secondo cui più alberi, parchi e verde potrebbero abbassare fino a 3 gradi le temperature nelle città, dove le ondate di calore eccezionali sono sempre più frequenti, aumentando anche i rischi per la salute di anziani e fragili.

24,18 mq di verde urbano a testa: un dato da aumentare

Secondo i dati Istat i toscani hanno a disposizione appena 24,18 mq a testa di verde urbano rinfrescante, un dato inferiore alla media nazionale di 32,5 mq, mentre gli alberi sotto i quali ripararsi dal sole sono 19,9 ogni 100 abitanti.
A Firenze, che a luglio a causa dell’anticiclone Caronte è stata una delle città più calde d’Italia, la disponibilità di verde urbano è di 25,4 metri quadrati a testa.

In una situazione di cambiamenti climatici con temperature sempre più intense e persistenti – evidenzia Coldiretti Toscana – è strategica la presenza e la gestione del verde urbano tanto che un parco di grandi dimensioni può abbassare il livello di calore da 1 a 3 gradi rispetto a zone dove non ci sono piante o ombreggiature verdi.

Grosseto la città più verde in Toscana

Se pur in miglioramento rispetto al precedente censimento, in Toscana 9 capoluoghi di provincia su 10 hanno una copertura media di verde pro capite peggiore del dato medio nazionale ad eccezione di Grosseto con 33,8 metri quadrati a testa.
Migliori invece i numeri sul fronte degli alberi che, tra i loro pregi, hanno quello di neutralizzare ed assorbire le polveri sottili come le PM 10 e le PM2.5: in Toscana sono 17,5 ogni cento abitanti.

Il verde urbano migliora anche la qualità della vita nelle città: una pianta adulta è capace di catturare dall’aria dai 100 ai 250 grammi di polveri sottili mentre un ettaro di piante è in grado di aspirare dall’ambiente ben 20mila chili di anidride carbonica (CO2) all’anno, secondo una analisi della Coldiretti.

Piante antismog: un’opportunità anche per il florovivaismo

Tra le specie tipiche e autoctone di alberi antismog ci sono la farnia, il leccio, il carpino bianco, l’acero campestre, il tiglio, il frassino maggiore, il pioppo, mentre tra gli arbusti la rosa canina, l’alloro, il ligustro, il corniolo, il biancospino.

La valorizzazione del ruolo del verde a tutela della salute dei cittadini rappresenta una nuova opportunità per promuovere un settore cardine per l’economia toscana come il florovivaismo, che vale oltre 800 milioni di euro con il coinvolgimento di 3.313 imprese su 6.500 ettari che garantiscono occupazione e ricchezza ai territori.

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