Ambiente/

A lezione di biodiversità con le api nei giardini di Bagno a Ripoli

Grazie al progetto di apicoltura urbana promosso dal Comune saranno collocati alcuni alveari dedicati alla didattica per i più piccoli, compreso uno trasparente per osservare le api da vicino.

Api

I giardini di Bagno a Ripoli saranno la nuova casa per le api e i loro alveari, grazie al progetto di apicoltura urbana ideato dal Comune ripolese per promuovere tra la popolazione la conoscenza di queste piccole creature fondamentali per l’ecosistema e la sua tutela. Il progetto, che sarà realizzato in collaborazione con l’Associazione regionale dei produttori apistici (Arpat), associazione senza scopo di lucro che riunisce 600 soci e rappresenta oltre 26mila alveari in tutta la Toscana, prevede due diverse iniziative, che troveranno concretezza in estate. Ieri si sono tenuti i primi sopralluoghi per la loro realizzazione.

“Si tratta di un progetto a cui teniamo molto – spiegano il sindaco Francesco Casini e l’assessore all’ambiente Enrico Minelli – lo abbiamo voluto fortemente per educare i cittadini ma soprattutto i bambini e i ragazzi sull’importanza delle api, una delle chiavi della vita sul nostro pianeta. Lo facciamo in sicurezza e con un approccio sperimentale alla didattica fatta all’aria aperta e a contatto alla natura”.

In particolare dieci nuovi alveari saranno collocati in prossimità dell’Oratorio di Santa Caterina delle Ruote a Ponte a Ema, nello spazio verde adiacente al nuovo parcheggio. Qui l’Arpat accompagnerà i nuovi potenziali apicoltori a visitare le api, insegnando loro le azioni principali per mantenerle in salute, con una particolare attenzione alla didattica per i bambini delle scuole del territorio.

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Al parco urbano di Grassina, in prossimità della pista ciclabile, sarà invece installato uno speciale gazebo espositivo trasparente e privo di copertura che consentirà a tutti di osservare da vicino l’attività delle api e le operazioni dell’apicoltore. Gli alveari saranno dotati di sensori che consentiranno di monitorare costantemente l’attività delle api, quanto miele produrranno, e attraverso la composizione di quest’ultimo, come si evolve la situazione ambientale e la biodiversità nell’area circostante gli alveari. 

“Sappiamo tutti che le api – spiega Duccio Pradella, presidente di Arpat – producono miele, polline, pappa reale e propoli ma sappiamo anche che l’importanza delle api è soprattutto dovuta al loro instancabile lavoro di impollinazione. Ogni ape può visitare ogni giorno fino a 700 fiori, trasportando il polline da un fiore all’altro, con un passaggio fondamentale per l’agricoltura, l’ambiente e la biodiversità. Ben vengano quindi progetti come quello promosso dal Comune  di Bagno a Ripoli in collaborazione con la nostra associazione”.

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