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A Prato si tiene il “Laboratorio Soccorso” 12 spazi si aprono all’arte

Il progetto del toscano Giacomo Zaganelli verte sul riuso di spazi sfitti, chiusi, abbandonati, una pratica nata a Berlino e arrivata adesso anche in Italia

Da venerdì 23 a domenica 25 ottobre 12 spazi chiusi o inutilizzati riaperti per l’occasione del Quartiere Soccorso a Prato saranno abitati da azioni, video, performance, installazioni. “Laboratorio Soccorso” è questo il titolo del progetto diffuso di Giacomo Zaganelli, curato da Stefania Rinaldi e organizzato da CUT Circuito Urbano TemporaneoL’evento sarà pubblico visitabile e fruibile gratuitamente semplicemente passeggiando nel quartiere con l’aiuto di una mappa nel pieno rispetto del protocollo vigente in merito alla normativa anti Covid-19. Basta la prenotazione.

Ecco la nostra intervista a Giacomo Zaganelli

“Io vivo a cavallo tra Berlino e Firenze – ci ha raccontato – a Berlino la pratica del riuso è molto utilizzata, un po’ per condizioni sociali, un po’ per condizioni urbanistiche. A Berlino anche in virtù del muro e della guerra le amministrazioni nel tempo hanno capito che le forme di occupazione portavano più benefici che disagi, portavano a prendersi cura dei luoghi che venivano rivissuti, così si eliminava il degrado, diventavano luoghi in cui la vita sociale riprendeva forma. Quindi sono state introdotte una serie di norme che facilitano quello che è l’utilizzo tra una destinazione d’uso e l’altra.

A Prato hai individuato 12 spazi ma come li hai trovati?

L’associazione CUT opera da alcuni anni nel quartiere Soccorso a Prato, che è una periferia molto stimolante proprio per la presenza di stranieri, sembra di essere a Londra non in Italia. Pensa che ci sono persone provenienti da 110 paesi del mondo che vivono lì. Quando fui chiamato a fare i primi sopralluoghi la cosa che mi colpì molto è che c’era una grandissima abbondanza e c’è tutt’ora di fondi sfitti, serrande abbassate, luoghi vuoti. Quindi decisi di incentrare il mio lavoro su quel tema. A settembre facemmo un incontro pubblico il cui focus era cosa può fare un artista a cui parteciparono circa un centinaio di persone e fu molto stimolante. Io creai una mappa dei fondi sfitti, un censimento, un archivio. Poi successivamente per creare questo lavoratorio la scelta è ricaduta su luoghi sfitti, luoghi della socialità e su attività commerciali, è volutamente un mix, proprio per non dare un’unica direzione alla potenzialità dei luoghi ma per dare più punti di vista.

Quando hai contattato i proprietari di questi luoghi qual è stato il feedback?

Per alcuni è stato positivo, per altri c’è stata una resistenza maggiore e con loro non abbiamo fatto niente. A me interessava trovarne 12, per trovarne 12 ne ho contattati molti di più. C’è chi ha sposato subito l’idea e ne era entusiasta, chi ha preferito vendere o affittare. C’è chi invece ci ha contattati dopo che la notizia del progetto è uscita sui giornali perchè era stimolato dalla proposta.

Le installazioni saranno visibili solo tre giorni?

Alcune andranno anche oltre, diciamo che abbiamo fatto il possibile anche perchè la situazione attuale non permetteva di afre molto altro.

Informazioni

L’evento si svolgerà venerdì 23 ottobre dalle 17.30 alle 19.30 e sabato 24 e domenica 25 dalle 16.00 alle 20.00. In Via Milano 29/a sarà possibile ritirare le mappe cartacee. Da questa sede partiranno anche le passeggiate di quartiere negli orari prestabiliti. Per informazione sulle visite guidate e prenotazioni chiamare 329 323 3936.

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