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Accordo tra Regione e Dsu Toscana: i pasti non consumati nelle mense universitarie a chi è più fragile

Con la raccolta di ciò che non viene consumato l’Azienda DSU ipotizza di poter recuperare ogni anno fino a 10.000 pasti e 3 tonnellate di alimenti sfusi

Mensa Caritas

Su impulso della Regione e in collaborazione con la Società della salute di Pisa, l’azienda Dsu Toscana ha sottoscritto una convenzione con la Ronda della carità e della solidarietà onlus di Firenze, la cooperativa sociale Il Simbolo di Pisa, impegnata insieme alla cooperativa sociale Arnera, e con la Fondazione Opera diocesana senese per carità che si farà carico della raccolta e della consegna sul territorio di Siena.

La convenzione, di validità triennale, è stata sottoscritta nella sede della presidenza della giunta regionale della Toscana alla presenza dell’assessora a Università, ricerca e diritto allo studio Alessandra Nardini, del presidente del Dsu Toscana Marco Del Medico, della presidente della Ronda della carità e della solidarietà onlus Marisa Daniela Consilvio e del presidente della cooperativa sociale Il Simbolo Alberto Grilli.

Grazie a questo accordo e alla cosiddetta legge del buon samaritano (L.155/2003) che disciplina la distribuzione dei prodotti alimentari a fini di solidarietà, il cibo non consumato che avanza dalla distribuzione dei pasti nelle sette mense a gestione diretta (due a Firenze, quattro a Pisa e una a Siena) dell’Azienda Regionale per il Diritto allo Studio della Toscana verrà messo a disposizione delle persone bisognose.

Per l’assessora con delega all’università Alessandra Nardini, “la firma di oggi rappresenta un concreto indirizzo delle politiche regionali: il diritto allo studio e la solidarietà al primo posto. Ringrazio la nostra azienda regionale per il diritto allo studio universitario che si è dimostrata, ancora una volta, attenta e sensibile, e tutte le realtà firmatarie, per il prezioso impegno che portano avanti quotidianamente e per questa disponibilità alla collaborazione. Come Regione la ferma volontà di non lasciare nessuna e nessuno indietro riteniamo sia il faro che deve guidare ogni scelta e ogni azione. Dietro questa collaborazione c’è poi anche un messaggio educativo e culturale vogliamo veda protagonisti i giovani”.

Come funziona la raccolta del cibo avanzato

Le organizzazioni firmatarie si impegnano ad effettuare il ritiro e la distribuzione dei pasti consegnati in osservanza ai criteri igienico – sanitari previsti dalla normativa vigente, e secondo procedure codificate al fine di garantire la sicurezza igienico-nutrizionale lungo tutta la “filiera” di recupero, dagli stabilimenti di produzione del Dsu Toscana ai punti di consumazione.

Il Dsu e le organizzazioni firmatarie concorderanno un calendario di ritiro del cibo.

Nei giorni stabiliti, gli incaricati delle organizzazioni benefiche si presenteranno presso gli stabilimenti produttivi dell’azienda alla conclusione del servizio per ritirare il cibo non consumato mediante idonei contenitori a perdere e con mezzi propri, come previsto dal sistema di autocontrollo aziendale.

Con la raccolta di ciò che non viene consumato l’Azienda ipotizza di poter recuperare ogni anno fino a 10.000 pasti e 3 tonnellate di alimenti sfusi.

 

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