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Adriana Lecouvreur aprirà la stagione del Maggio Musicale: in presenza oppure in streaming

Il teatro dovrebbe riaprire il 26 con il concerto di Daniele Gatti e il 27 con l’opera di Francesco Cilea ma la certezza si avrà solo venerdì 23 aprile in base ai dati della pandemia

Non sappiamo ancora se la prima dell’Adriana Lecouvreur il 27 aprile e il concerto di Daniele Gatti il 26 aprile saranno in presenza oppure in streaming. Il Sovrintendente del Maggio Musicale Fiorentino Alexander Pereira ha dichiarato che è in contatto costante con la Regione e con l’Assessorato alla salute per ricevere in tempo reale tutti i dati sulla pandemia in atto per poter prontamente aggiornare il pubblico del teatro.

“Potrò aprire il teatro solo se siamo in zona gialla, –ha dichiarato Pereira la prospettiva è ‘borderline’, potremmo anche non essere in giallo. Mi sembra più probabile che saremo in giallo piuttosto che in arancione, ma tutto dipende dall’andamento dei prossimi giorni. Tuttavia sia il concerto di Daniele Gatti che la prima di Adriana Lecouvreur saranno comunque in streaming. La politica di questo teatro è stata infatti fin dall’inizio della pandemia di fare in streaming tutti i concerti e ogni opera fino alla prima, perchè io volevo che il teatro mantenesse la sua eccellenza e la sua qualità.

Sarebbe stato un danno terribile se avessi lasciato i miei collaboratori per mesi e mesi in cassa integrazione. Abbiamo cercato soldi per finanziare questo progetto e anche quest’anno abbiamo fatto il minimo possibile di cassa integrazione. La nostra politica è che siamo pronti in ogni momento e proveremo a fare questi due spettacoli con il pubblico. Il messaggio ufficiale sarà venerdì, ma già giovedì pomeriggio la regione mi potrà dire il risultato. Speriamo davvero di poter fare questi spettacoli in presenza, vorrebbe dire che possiamo fare anche il Requiem di Mozart di Harding il 29 aprile con il pubblico in omaggio alle vittime del Covid. 

C’è anche da dire che io non so ancora come il pubblico reagirà all’idea di venire in teatro. Ma il fatto che noi possiamo aprire è più importante di qualsiasi ragione economica o numero di spettatori in sala. Io devo mandare al pubblico il messaggio che noi siamo vivi. I concerti li farò comunque anche se non c’è pubblico in sala. Sarà il pubblico a decidere se è disposto a venire a teatro in presenza, in base a quello decideremo quante repliche potremo fare in seguito. Riaprire il teatro non vuol dire che la pandemia è finita e ognuno di noi farà le sue valutazioni. Ma tutti noi dobbiamo lottare per l’eccellenza delle nostre istituzioni.

Cavea del Maggio Musicale Fiorentino

I concerti nella Cavea?

“Inoltre – ha concluso Pereira– c’è una questione ancora da valutare: se qualche concerto potrebbe essere in Cavea o no. Potrei chiedere alla gente di venire in cappotto, sarebbe un bel gesto da parte del pubblico, dimostrerebbe che hanno fame di teatro, questi sono dettagli che devo decidere in questi giorni.”

L’opera: Adriana Lecouvreur

L’opera di Francesco Cilea Adriana Lecouvreur ha debuttato il 6 novembre 1902 al Teatro Lirico di Milano con un cast d’eccezione, dove al fianco della protagonista Angelica Pandolfini spiccava il nome di Enrico Caruso nel ruolo del conte di Sassonia. Il soggetto è tratto dal dramma omonimo di Eugène Scribe e Ernest Legouvé e narra le vicende della famosa attrice tragica Adrienne Lecouvreur, stella indiscussa della Comédie-Française per oltre un decennio, che morì in circostanze misteriose, probabilmente avvelenata da una rivale in amore.

Si tratta di un esempio di “teatro nel teatro” che racconta la vicenda passionale che coinvolge Adriana, Maurizio e la principessa di Bouillon (rivale di Adriana), ambientata nel Settecento galante, dipinto con grazia e levità secondo il modello francese.

Il regista Frederic Wake-Walker ha dichiarato: “Il Sovrintendente mi ha chiamato a metà febbraio, sono felice di aver avuto questa opportunità insieme a tutti questi straordinari cantanti. Penso che questa piéce parli a noi e per noi in questo tempo, perchè è piena di teatro, c’è tutto commedia, tragedia, commedia dell’arte, balletto classico, cabaret. Per così tanto tempo non abbiamo avuto teatro e in questa produzione avremo un’esplosione di teatro. Per me è stata un’esperienza che mi ha curato, e allo stesso tempo è stata liberatoria e creativa. Dobbiamo essere molto più flessibili e reattivi in questi strani tempi, ma la cosa positiva che mi ha insegnato è che dobbiamo riconnetterci con la spontaneità.”

Un cast internazionale

Ad interpretare Adriana Lecouvrieur sarà un cast di attori e cantanti internazionale che vede dal Brasile Martin Muehle nei panni di Maurizio conte di Sassonia, l’uruguaiana María José Siri che interpreterà Adriana Lecouvreur, l’italiano Nicola Alaimo sarà Michonnet e la russa Ksenia Dudnikova interpreterà La principessa di Bouillon.

La protagonista Maria José Siri ha dichiarato: “Sono sempre felicissima di tornare in questo teatro. Adriana per me è uno specchio dove vedo me stessa. Oltre al lavoro artistico, tecnico e di interpretazione c’è un lavoro emotivo e personale che faccio nel mio cuore. Mi è successo che in una prova mi sono emozionata fortemente durante il finale e ho capito che era un accumulo di sensazioni. A volte i piccoli compartimenti nascosti che abbiamo nel nostro cuore dobbiamo regalarli, dobbiamo metterli a disposizione per l’interpretazione. Perchè l’arte è così, non nasconde niente, non ha paura, è generosa. Un personaggio così fa bene all’anima, al cuore e alla voce. Penso che sia il personaggio che mi ha dato più soddisfazioni a tutti i livelli, vocale e interpretativo, è uno dei più interessanti che ho fatto finora.

Ringrazio il teatro che mi ha invitato e che crede in me. Ringrazio anche il regista Frederic che mi ha dato la possibilità di essere me stessa. E’ molto bello lavorare così, quando un regista non ti giudica, ma se fai qualcosa che non è giusto lo guarda come una possibilità o uno spunto per fare qualcosa di nuovo. Questa è una sua grandissima capacità. Non è facile lavorare in questo periodo, ma noi che amiamo questo mestiere non possiamo sopravvivere se non stiamo sul palco. E’ una necessità non economica ma spirituale, come l’acqua”.

 

 

 

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