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Aiuti ai ristoratori: già in pagamento 3mila domande accolte in Toscana

Al via i bonifici per le imprese colpite dalle restrizioni anti-Covid che hanno perso almeno il 40% del fatturato

Al bar in sicurezza con la mascherina

Stanno partendo in Toscana i primi aiuti ai ristoratori colpiti dall’emergenza sanitaria. Al via i bonifici per i bar, ristoranti e imprese del divertimento che avevano partecipato al bando della Regione, pubblicato a gennaio e destinato a chi nei primi undici mesi del 2020, a causa del lockdown e delle restrizioni imposte dalla pandemia, aveva patito perdite sui fatturati per almeno il 40% rispetto allo stesso periodo dell’anno prima. Ogni impresa poteva contare su un indennizzo di 2500 euro: di meno nel caso la società abbia iniziato ad operare dopo gennaio, proporzionalmente ai mesi di attività.

Ammesse e in pagamento 3.068 domande

Le domande ammesse e subito messe in pagamento sono 3.068, per oltre 7 milioni e 141 mila euro di contributi complessivi. Il mandato per l’accredito sarà inviato in banca già oggi da Sviluppo Toscana, l’azienda a partecipazione regionale incaricata dei pagamenti.
Altri dovranno attendere: ci sono infatti 1.398 richieste sospese, in attesa del rilascio del documento (il Durc) che attesti la regolarità nel pagamento dei contributi previdenziali. Valgono complessivamente 3 milioni e 285 mila euro di aiuti. Ci sono infine le domande non accolte: 466, respinte per mancanza dei requisiti necessari.

In tutto oltre 19 milioni di euro a disposizione

La Regione aveva messo a disposizione per il bando di aiuto al mondo delle ristorazione e del divertimento, ovvero discoteche e locali notturni, oltre 19 milioni e 543 mila euro. Alla fine avanzeranno dunque 9 milioni e 117 mila euro, se tutte le domande sospese in attesa del Durc potranno essere ammesse e finanziate.

“Questo intervento si è configurato alla fine come un vero e proprio intervento solidale – commenta l’assessore al commercio e al turismo della Toscana, Leonardo Marras – molte strutture, le più grandi, hanno deciso di non partecipare proprio per aiutare i piccoli imprenditori in maggiore difficoltà. Abbiamo già aperto un confronto con le associazioni di impresa regionali per offrire prima possibile un ulteriore aiuto. La nostra intenzione è di utilizzare le risorse avanzate per interventi di ristoro destinati sempre al mondo della ristorazione e, più in generale, alla filiera dl turismo, magari a chi non ha potuto partecipare al bando pubblicato ma che comunque ha patito ugualmente pesanti danni durante i mesi prima del lockdown e poi per la restrizioni imposte per contenere il rischio di contagi da coronavirus”.

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