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Al Meyer di Firenze arriva il “Corelab” laboratorio ad alta automazione

Il nuovo laboratorio si compone di più piattaforme strumentali che ‘dialogano’ tra loro grazie a un sistema informatico e che sono collegate fisicamente da un vero e proprio sistema di binari sui quali viaggiano le provette da analizzare

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Inaugurato oggi all’ospedale pediatrico Meyer di Firenze il ‘Corelab’, realtà ad altissima automazione che permetterà di snellire i tempi degli esami di laboratorio, consentendo, a cascata, una riduzione consistente dei tempi di permanenza in ospedale dei bambini e delle loro famiglie. Grazie al Corelab infatti i tempi di risposta degli esami non urgenti che prima erano di circa 10 ore si abbattono a meno di un’ora.

Il progetto Corelab nasce grazie ad una complessa gara regionale di livello europeo che ha individuato l’azienda Roche Diagnostic quale soggetto realizzatore. Il nuovo laboratorio si compone di più piattaforme strumentali che ‘dialogano’ tra loro grazie a un sistema informatico e che sono collegate fisicamente da un vero e proprio sistema di binari sui quali viaggiano le provette da analizzare.

Uno dei grandi vantaggi di questo nuovo sistema è che è stata completamente automatizzata tutta la parte pre-analitica del processo, ovvero quella che, da letteratura, è a più rischio di errore umano. Il Corelab infatti accoglie e smista tutte le provette che arrivano dal Meyer: vengono sottoposte a check in, centrifugate (se il tipo di esame lo richiede), stappate e ritappate, sottoposte a verifica di qualità.

Il viaggio della provetta, diverso a seconda del tipo di analisi necessaria, si conclude per tutte nell’archivio biologico: un enorme frigorifero che classifica le provette in base a quanto vanno conservate e, a scadenza, le trasferisce in automatico in un vano rifiuti.

“L’efficientamento che questo laboratorio ci consente avrà ricadute positive su tutto l’ospedale – dice Alberto Zanobini, direttore generale del Meyer -, e questa è una conquista più che mai preziosa di questi tempi: il Covid ci ha ricordato quanto sia importante ridurre i tempi di permanenza in ospedale, nelle sue sale di attesa. Abbiamo iniziato i lavori in piena pandemia, a giugno, e in soli otto mesi siamo riusciti a inaugurarlo, senza mai fermare l’attività ordinaria dei laboratori”.

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