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A San Casciano dei Bagni un museo nazionale per i bronzi etruschi

Prima una mostra al Quirinale poi le statue torneranno in Toscana. “Il Ministero ha avviato le procedure per l’acquisto dalla Curia di un palazzo cinquecentesco”. L’annuncio del ministro Sangiuliano durante il convegno a Siena

Il ritrovamento dei bronzi etruschi a San Casciano dei Bagni

Il Ministero ha avviato le procedure per l’acquisto dalla Curia di un palazzo cinquecentesco a San Casciano dei Bagni che diventerà museo nazionale e che ospiterà quanto rinvenuto e quanto speriamo di riportare alla luce, così il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano oggi, 25 gennaio, a Siena intervenendo al convegno internazionale “Dentro il Sacro. Multiculturalismo e plurilinguismo nello scavo del Bagno Grande a San Casciano dei Bagni’ dedicato ai ritrovamenti avvenuti negli scavi condotti negli ultimi anni presso il Bagno Grande a San Casciano dei Bagni in corso all’Università per stranieri fino a domani, 26 gennaio.

Dopo una prima esposizione al Quirinale , i bronzi etruschi ritrovati la scorsa estate a San Casciano dei Bagni torneranno a casa. Sangiuliano (che sabato scorso è stato in visita agli Uffizi e alle ville medicee di Careggi e dell’Ambrogiana) ha confermato infatti la volontà del Ministero di sostenere la promozione territoriale e l’amministrazione di San Casciano che di questa scoperta e di quelle future gioverà non solo in termini di accrescimento del patrimonio culturale ma anche a livello di ritorno turistico.

Dal giorno della scoperta di queste venti statue in eccezionali condizioni di conservazione per il comune toscano è cambiato tutto: “C‘è molto interesse, acquisto di immobili, volontà di aprire nuove attività ed è fondamentale per noi; il nostro è un comune piccolo, che soffre lo spopolamento e che vive di turismo e questa è un’opportunità incredibile per dare dei servizi nuovi ai turisti che verranno ma anche ai cittadini” ha confermato la sindaca di San Casciano dei Bagni Agnese Carletti.

Si tratta dopotutto di una delle scoperte archeologiche di maggior rilievo, il più grande deposito di statue in bronzo di età etrusca e romana mai scoperto nell’Italia antica e uno dei più significativi di tutto il Mediterraneo. Diventa fondamentale quindi lavorare per la valorizzazione di questo enorme patrimonio: “Queste opere rinvenute sono la nostra storia, una storia che va coltivata, se la storia dell’incontro tra romani ed etruschi è avvenuto in modo non conflittuale può servire ad alimentare un’idea di collaborazione e concordia tra popoli e diverse civiltà” ha aggiunto il Ministro.

Il convegno in corso a Siena ha un approccio multidisciplinare con la partecipazione in qualità di relatori dei componenti della numerosa équipe di studiose e studiosi che stanno indagando sul ritrovamento.

Le diverse sessioni affronteranno la complessità del deposito archeologico, gli studi preliminari sulla bronzistica, sulle altre offerte (dalle monete alle centinaia di doni botanici), le analisi spaziali sul santuario e sulle sue strutture monumentali, gli studi sulla ritualità e sul paesaggio di transizione tra Etruschi e Romani per poi concludersi, nella giornata di domani, con i primi studi archeometrici dedicati ai capolavori scultorei in bronzo.

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