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Cara Europa ti scrivo, i pensieri dei giovani toscani raccolti in un libro: il testo consegnato a Borrell

“Per me l’Europa è”, questa è la domanda a cui hanno risposto gli studenti. I loro pensieri sono diventati una raccolta di speranze e anche di paure, consegnata simbolicamente ad uno dei più alti rappresentanti Ue nell’evento organizzato dal Consiglio regionale

Josep Borrell incontra i giovani toscani all’evento “Generazione Europa” al cinema La Compagnia

“Pe me l’Europa è”: opportunità, democrazia, pace, solidarietà, rispetto. E’ anche una “casa” da difendere dalle guerre, dal cambiamento climatico, dalle pandemie. Sono i pensieri, semplici o articolati, dei giovani toscani raccolti in un libro che è un messaggio all’Unione, a quella di oggi attraversata da conflitti, pandemie e crisi energetiche. Ma è anche il libro della speranza, delle domande cariche di aspettative e delle opportunità da cogliere.

Si chiama “Cara Europa ti scrivo” ed è il testo pubblicato dal Consiglio regionale della Toscana (in collaborazione con l’Ufficio scolastico regionale) in occasione della manifestazione lunga una settimana che ruota intorno alla Giornata dell’Europa 2022 del 9 maggio. Venerdì 6 maggio, al cinema La Compagnia di Firenze, il testo è stato consegnato a Josep Borrell, alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza e vicepresidente della commissione Europa, nel corso di una mattinata di confronto e riflessione con  300 ragazzi delle scuole della Toscana e le istituzioni.

I pensieri dei ragazzi, tra paure e speranze

“Per me l’Europa è stata ed è una grande opportunità, in particolare per i giovani. Ma deve essere concepita come un’organizzazione che deve completare un percorso che comprenda l’adesione di altri paesi, per una politica che non lasci indietro nessuno”, scrive uno dei ragazzi.

“L’Europa per me rappresenta una speranza, la speranza di vedere i miei sogni realizzarsi e la sicurezza di averli sempre a portata di mano”. E ancora: “Essere europei significa essere uniti socialmente, ma soprattutto umanamente”. Ma soprattutto l’Europa “è casa:  mi sento un cittadino europeo prima che italiano. L’Europa per me è libertà“.

E’ la generazione Europa che prende consapevolezzza di sé: “Io sono nata cittadina europea, non so cosa significhi non esserlo”. Che è cresciuta aperta e pronta ad accogliere le diversità: “Per me l’Europa è un ambiente di condivisione culturale, per imparare gli uni dagli altri”. Ma è anche piena di dubbi e paure: “L’Europa è riuscita a cambiare la nostra visione di libertà e di popolo. Nonostante ciò, alcune di queste conquiste vengono minate. Nelle questioni più importanti di matrice economico-sociale quasi tutti gli stati agiscono per conto loro, senza cercare una vera e propria cooperazione”.

Tante sono le domande che si rincorrono: “Se gli obiettivi dell’agenda 2030 non verranno raggiunti cosa succederà?“, si chiedono. E ancora: “Ho paura per il futuro, che la guerra che si sta consumando in Ucraina faccia altre vittime e si espanda. Cara Europa, ti faccio anche le mie sentite condoglianze: David Sassoli ha lasciato un vuoto enorme nei nostri cuori”.

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