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Dante Alighieri: a Villa Fabbricotti una mostra celebrativa a 700 anni dalla morte

Dal 12 novembre 2021 al 12 febbraio 2022 “Dante Alighieri sta come torre ferma” si terrà alla Biblioteca Labronica F. D. Guerrazzi di Livorno

Villa Fabbricotti

Si intitola “Dante Alighieri sta come torre ferma” la mostra che sarà esposta alla Biblioteca Labronica F. D. Guerrazzi di Villa Fabbricotti (viale della Libertà, 30, Livorno) fino al 12 febbraio 2022.

La mostra è promossa dal Comune di Livorno con la collaborazione della Cooperativa Itinera Progetti e Ricerche e realizzata grazie al contributo di Regione Toscana a seguito del Bando regionale celebrazione 700 anni dalla morte di Dante Alighieri e curata dalla professoressa e studiosa di lettere classiche Elisa Squicciarini.

L’allestimento al primo piano della biblioteca indaga l’opera completa di Dante Alighieri, partendo dalle opere minori prodotte negli anni giovanili, le Rime, la Vita nova, il De vulgari eloquentia, il Convivio e la Monarchia, per poi sviluppare il progetto della Divina Commedia, il viaggio eccezionale compiuto dal poeta nell’aldilà per conoscere le condizioni degli uomini dopo la morte.

Nelle teche, posizionate sul ballatoio e nelle stanze al primo piano della Villa, saranno inoltre esposti gli esemplari più preziosi custoditi nei fondi della biblioteca, tutte edizioni della Commedia, partendo da un prezioso incunabolo datato 1481 con incisioni su disegni di Sandro Botticelli e, passando attraverso i secoli, ai volumi del 500, 700, 800 e 900, tra cui la Divina Commedia con le illustrazioni di Luigi Adamolli, John Flaxman, Gustave Doré, l’edizione Alinari del 1902.

A corredo della mostra un ricco cartellone di eventi collaterali organizzati nelle sedi di Villa Fabbricotti, della Biblioteca dei Ragazzi, della Biblioteca Stenone, della Biblioteca di Villa Maria, oltre che progetti di didattica curati dalla Cooperativa Itinera, all’interno dell’Isola del Tesoro.

Il poeta fiorentino, padre della lingua italiana, è ancora in grado di suscitare emozioni per la sua rappresentazione sempre attuale del mondo: con la sua capacità unica di mostrare debolezze e contraddizioni umane, la sua inventiva linguistica e narrativa che non smette mai di sorprenderci, come una “torre ferma”.

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