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Energia pulita dall’acqua dell’Arno: ad aprile via ai lavori per realizzare 12 centrali idroelettriche

80 milioni di euro per la riqualificazione delle 13 pescaie del tratto fiorentino del fiume. Si stima una produzione pari al fabbisogno di 20mila famiglie e un risparmio di 25mila tonnellate di CO2 all’anno

Rendering pescaia San Niccolò

Energia elettrica pulita dall’acqua dell’Arno, grazie alla riqualificazione delle 13 pescaie del tratto fiorentino del fiume e la realizzazioni di 12 centrali idroelettriche. Si stima che a regime, ci sarà una produzione annua di 55 Gwh di energia pari al fabbisogno di circa 20mila famiglie e con una conseguente riduzione di 25mila tonnellate di CO2 l’anno.

Un progetto rispolverato dopo anni di stop, messo in piedi dalla Provincia di Firenze nel 2007 e poi bloccato da un ricorso. Oggi ritorna attuale, grazie ad un’operazione di project financing e un investimento da 80 milioni di euro, come hanno annunciato il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, e l’assessora all’Ambiente, Monia Monni.

Non solo energia pulita: salvaguardia della biodiversità e valorizzazione del patrimonio storico

L’operazione punta a migliorare  la sicurezza idraulica dei 55 km di fiume interessati che coinvolgono i territori Incisa, Rignano, Sieci, Ellera, Compiobbi, il Girone, Vallina, Rovezzano, Porto di Mezzo a Signa e, a Firenze, la zona di San Niccolò e il parco delle Cascine. L’intervento, oltre a produrre energia pulita e ridurre le emissioni climalteranti, valorizzerà anche il patrimonio storico rappresentato dalle briglie, come ha puntualizzato Giani: “Le pescaie sono opere trasversali al corso d’acqua realizzate per produrre forza motrice, un tempo a servizio di mulini o opifici, che hanno anche un ruolo di regimazione delle acque. Alcune di queste opere sono vecchie di qualche secolo e quindi non in buone condizioni. Sotto questo profilo il progetto punta perciò anche a salvaguardare e valorizzare un patrimonio storico-culturale composto da opere di ingegneria e architettura fluviale“.

Avrà effetti positivi anche sulla difesa della biodiversità. “I manufatti saranno pienamente integrati con l’ambiente circostante – ha aggiunto l’assessora Monni – Si è inoltre tenuto conto del rispetto della fauna ittica, realizzando strutture di risalita dei pesci”.

Dopo vari stop e ricorsi, ad aprile partiranno i lavori e termineranno in due anni

Dopo il ricorso del 2007, nel 2015 si è concluso in modo positivo la conferenza dei servizi sul progetto preliminare. L’anno successivo la competenza è passata alla Regione e nel 2019, con l’adeguamento del Piano Economico Finanziario in seguito all’emanazione del nuovo decreto che incentiva le rinnovabili, è partita la VIA e si è proceduto con la convenzione per la realizzazione delle opere e la loro gestione. Attualmente i progetti esecutivi sono in fase di verifica e validazione.

A febbraio, dopo il crollo della briglia dell’Isolotto a Firenze, il progetto è entrato nel vivo ed  entro aprile 2021 partiranno tutti gli altri interventi, con una durata prevista di 24 mesi al termine dei quali dovranno risultare in esercizio tutti gli impianti e completati gli interventi di ristrutturazione delle pescaie.

Degli 80 milioni di euro stanziati, 13,1 serviranno per la ristrutturazione delle pescaie e altri 2,5 milioni per sistemazioni, ripristini, miglioramenti ambientali e paesaggistici lungo le sponde dell’Arno. La concessione avrà durata di 30 anni, poi le opere rientreranno completamente nella proprietà della Regione Toscana che potrà provvedere ad un nuovo affidamento.

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