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Mobilità e futuro: più autobus per inquinare di meno. Ma servono più autisti

Terza giornata di incontri e approfondimenti ad ExpoMove, la fiera in corso alla Fortezza da Basso di Firenze dedicata alla mobilità sostenibile. Protagonisti bus e tramvia. Bechelli (Autolinee Toscane): “Solo lo 0,7% dell’inquinamento complessivo dipende dal trasporto pubblico locale, ma in Toscana ci mancano gli autisti”

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Tariffe , servizi unici per i territori con conseguente miglioramento dei collegamenti, infrastrutture. Questi i tre pilastri che dovranno guidare la transizione digitale della mobilità. Spostando sempre più persone dall’auto al trasporto pubblico urbano. Se ne discute ad Expo Move, la fiera in corso alla Fortezza da Bosso di Firenze dedicata alle soluzioni innovative per la mobilità del futuro. Almeno in Toscana, il modello è quello di Firenze, con la linea tranviaria in espansione e la volontà di creare una rete intermodale capace di connettere, come in un unico grande percorso. treni, tramvia e bus, meglio se elettrici come quelli acquistati dal Comune di Firenze con fondi del Pnrr).

Bus responsabili solo del 0.7% dell’inquinamento complessivo, ma gli autisti non si trovano

Le infrastrutture sono centrali per incentivare un cambio culturale nelle abitudini di spostamento quotidiane, lo ha riconosciuto anche il presidente Giani in occasione della giornata di apertura di ExpoMove: La Toscana è pronta per l’elettrico ma per arrivare ad adempire gli obblighi europei (che prevedono solo auto elettriche dal 2035) occorre fare in modo che le colonnine siano ovunque”. Accanto allo sviluppo infrastrutturale del Paese è fondamentale anche qualificare il trasporto pubblico urbano: se vogliamo ridurre il numero di auto in circolazione dobbiamo garantire agli utenti, ai cittadini, ai pendolari di avere a disposizione bus efficienti e corse sicure: “Complessivamente le emissioni dannose emesse nell’ambiente dal trasporto sono il 30% dell’intero inquinamento, ma solo lo 0,7 % dipende dal trasporto pubblico”, ha commentato Gianni Becchelli, presidente di Autolinee Toscane,  nuovo gestore del tpl regionale.

La strada è quella del mezzo pubblico . Le criticità però non mancano e il percorso è in salita soprattutto a causa dell’ingente mancanza di autisti. Autolinee Toscane ha messo in campo numerosi strumenti, tra cui un’accademia che supporta i futuri guidatori fin dal momento della formazione, ma non basta, in Toscana mancano ancora 250 unità di personale. Per Bechelli una mossa da compiere dovrebbe essere quella di portare gli stipendi degli autisti italiani in linea alla media europea, così forse anche i giovani potrebbero essere più attratti da questa professione che però, parallelamente, dovrà anche puntare ad un riconoscimento professionale. Il rischio, diversamente, è che le soluzioni per uno stile di vita mano inquinante restino a livello solo teorico.

Il sistema tramviario fiorentino

Intanto prosegue spedita l’estensione del sistema tramviario fiorentino. Nella notte tra venerdì 21 e sabato 22 ottobre scatterà la nuova fase dei lavori della tramvia Fortezza-San Marco nella piazza e in via Cavour (con conseguenti modifiche alla viabilità cittadina) ma intanto già si pensa alle altre linee: la 3, la 4 e le varie estensioni, da Bagno a Ripoli allo stadio Campo di Marte fino a Rovezzano, da piazza San Marco a Sesto Fiorentino (per servire il campus universitario), includendo in questo lungo tragitto su binari anche Le Piagge e Campi Bisenzio: la linea 4.2 infatti rappresenta il collegamento con l’area metropolitana di San Donnino/Campi Bisenzio, attualmente non servita da alcun trasporto su ferro.

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