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Firenze Jazz Festival: in due settimane oltre 40 concerti in 9 location diverse

Dall’8 al 10 e dal 14 al 18 settembre in concerto nel capoluogo toscano musicisti del calibro di Daddy G, Joan Thiele, Antonello Salis, Hamid Drake & Pasquale Mirra Duo, Lucy Woodward, Barbara Casini, Francesco Maccianti, Cocco Cantini, Ghost Horse, Joan Thiele, Mop Mop, Roberto Ottaviano, Rosa Brunello

Oltre 40 concerti in 9 location diverse, le migliori proposte del jazz nazionale e internazionale per una grande festa musicale che coinvolgerà tutta Firenze.

Il Firenze Jazz Festival dall’8 al 18 settembre porterà il meglio della musica jazz nelle vie, nelle piazze e in alcune delle più belle location di Oltrarno e non solo, un ricchissimo ventaglio di proposte, spaziando da esperienze più intime e per intenditori a grandi concerti presso l’Ultravox Firenze.

Tra i primi nomi già confermati: Antonello Salis, Hamid Drake & Pasquale Mirra Duo, Lucy Woodward Quartet, Daddy G, Barbara Casini, Francesco Maccianti / Cocco Cantini 4t, Ghost Horse, Joan Thiele, Mop Mop, Roberto Ottaviano Eternal Love, Rosa Brunello.

I concerti

Giovedì 8 settembre all’Anfiteatro di Villa Strozzi, Roberto Ottaviano uno dei più validi e noti sassofonisti jazz italiani in occasione del centenario della nascita di Charles Mingus celebrerà l’anniversario con il concerto “In spirit Of Mingus – The Centenary Tribute”. Il gruppo degli Eternal Love con il quale Ottaviano è attivo già da qualche anno e con il quale ha già inciso due apprezzatissimi album, lo vede al fianco di quattro fuoriclasse: l’inglese Alexander Hawkins, uno dei più originali pianisti europei, il clarinettista e sassofonista romano Marco Colonna e una delle migliori ritmiche italiane: il contrabbasso del veterano Giovanni Maier e la batteria di Zeno De Rossi.

Venerdì 9 settembre alla Terrazza Villa Bardini, alle 19 i “veterani” Francesco Maccianti e Stefano Cocco Cantini Quartet metteranno in scena una vera e propria “All Stars” del jazz toscano. Con loro un contrabbasso ed una batteria che, insieme o individualmente sono quanto di meglio una sezione ritmica possa offrire, non a caso scelti da fuoriclasse come Stefano Bollani, Enrico Rava, Roberto Gatto o Gianluca Petrella.

Subito dopo alle 21 si terrà il pano solo recital di Antonello Salis veterano sardo autodidatta, inizia come organista passando poi rigorosamente al pianoforte ed alla fisarmonica. Dopo le prime esperienze “beat” con gruppi come i Barritas, fonda il gruppo dei Cadmo, con i quali incide anche un album con ospite Massimo Urbani. Poi la folgorazione (e l’amicizia) con l’Art Ensemble of Chicago e in particolare con Lester Bowie e Don Moye, con i quali collaborerà a più riprese, con Don Cherry, Nanà Vasconcellos e tanti altri. Negli anni ’90 è attivo anche nel trio P.A.F. insieme a Paolo Fresu ed a Furio Di Castri, e nell’Orchestra del Titanic insieme a Stefano Bollani. Autore anche di musiche per film, teatro e balletto, Antonello Salis è uno dei più bei regali che un’isola straordinaria come la Sardegna ha fatto al jazz italiano. Ma soprattutto, per definirlo, può bastare una definizione: unico.

Sabato 10 settembre a Villa Bardini in concerto Lucy Woodward. Nata a Londra, trasferita con i genitori a New York a 5 anni, frequenta già a soli 16 anni la rinomata Manhattan School of Music. Il primo disco solista con la Atlantic le frutta 2 hit nei top 40, 2 BMI Music Awards e un invito da Jay Leno al Tonight Show. Il suo terzo album è prodotto da Tony Visconti, lo storico braccio destro di David Bowie, seguono collaborazioni con giganti del calibro di Rod Stewart, Celine Dion, Barbra Streisand, Joe Cocker e Chaka Khan, e un tour con i Pink Martini. L’amicizia con il bassista Michael League la porta a collaborare con gli Snarky Puppy, con cui incide nell’album “Family Dinner”. Ha recentemente inciso un album con il chitarrista Charlie Hunter, reinterpretando una serie di cover di blues, pop e soul, con brani anche di Blind Willie Johnson, Bessie Smith e Nina Simone.

Mercoledì 14 settembre all’Anfiteatro Villa Strozzi, Rosa Brunello in “Sounds like freedom” un album concepito dalla bassista con il prezioso contributo della trombettista Yazz Ahmed, emergente star del jazz inglese, le sperimentazioni di sapore arabo del chitarrista Maurice Louca ed il drumming innovativo di Marco Frattini. Tutti i brani sono il risultato di improvvisazioni sulle quali la Brunello è poi intervenuta in post produzione insieme a Cappellato. L’album parla degli strani tempi che abbiamo vissuto durante la pandemia, in cui i contatti umani sono stati forzatamente ridotti ed in cui la possibilità di esibirsi dal vivo proibite in quasi tutto il mondo.

Daddy G

Giovedì 15 settembre all’Anfiteatro Villa Strozzi, andrà in scena l’incontro tra Hamid Drake e Pasquale Mirra.Il concerti si svilupperà tramite l’estemporaneità, attraverso un uso evocativo degli strumenti, e della voce di Drake, senza pregiudizi, creando un ponte immaginario tra l’onirico, l’ancestrale e le melodie sospese, dove le pulsazioni africane e orientali dei tamburi sanno assorbire l’eclettismo del vibrafono e respirarci assieme in un caleidoscopico viaggio sonoro. Hamid Drake negli anni è stato inventivo supporto ritmico di artisti del calibro di Peter Brotzmann, William Parker, Herbie Hancock, Misha Mengelberg, Pharoah Sanders, Wayne Shorter, David Murray, Archie Shepp, Bill Laswell e Ken Vandermark.

Venerdì 16 settembre all’Anfiteatro Villa Strozzi, Barbara Casini affiancata dal sax di Javier Girotto si esibirà in “Hermanos”.  Un viaggio nella musica dell’America Latina dall’Argentina al Peru, dal Brasile al Messico, passando per Cuba, attraverso autori come Simón Diaz e Chabuca Granda ai più moderni Hugo Fattoruso e Carlos Aguirre.

Sabato 17 settembre nello spazio Ultravox Firenze al Parco delle Cascine, va in scena il “Bristol sound” di Daddy G (fondatore dei Massive Attack), il sound post moderno dei Mop Mop e la cantautrice italo-colombiana Joan Thiele.

Domenica 18 settembre alla Locanda Le Tre Rane di Poggio Casciano, in concerto gli americani Ghost Horse trio avant-jazz formati dai due statunitensi Dan Kinzelman e Joe Rehmer e dal batterista italiano Stefano Tamborrino, un combo che negli ultimi dieci anni si è posto all’avanguardia di un rinnovamento creativo nella scena jazz italiana, e che sta ricevendo un crescente e meritato riconoscimento a livello mondiale.

Joan Thiele

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