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Premio Ceppo, così Pistoia rende omaggio a Francesco Guccini

Il cantante e scrittore Francesco Guccini, che ha compiuto 80 anni e ha vinto il “Selezione Campiello”, domani (giovedì primo ottobre) sarà al Teatro Manzoni di Pistoia

Francesco Guccini e Paolo Fabrizio Iacuzzi

Al Teatro Manzoni di Pistoia (Corso Gramsci 129), giovedì 1 ottobre alle 17, la 64esima edizione del Premio Letterario Internazionale Ceppo organizza un “Omaggio a Francesco Guccini”. L’evento si svolge con la compartecipazione del Comune di Pistoia, il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia e il contributo di Giunti Editore.

Il cantore dell’Appennino

Guccini è lo scrittore della gente dell’Appennino, fra Toscana e Emilia, inteso come metafora di ogni ritiro non fine a sé stesso dal mondo ma per ascoltare e dar voce all’umanità più autentica e vera del mondo. Scrive da quella terra di frontiera – esistenziale e culturale, fra due cruciali isoglosse linguistiche – che è Pàvana, mito e roccaforte di una narrazione orale e contadina che Guccini ha portato di nuovo alla ribalta nella letteratura italiana grazie al suo talento, quello di un uomo che, pur di mettere a frutto e fino in fondo la propria vocazione di scrittore, ha preferito saggiamente ritirarsi dai palcoscenici e dai riflettori della canzone italiana, per scrivere da Maestro, da “gigante dell’Appennino” il suo nome e cognome a chiare lettere nella leggenda della nostra terra.

Guccini scrittore

Con questo “Omaggio a Francesco Guccini” il Premio Ceppo dedica un momento di riflessione sulla lezione e sul magistero che lo scrittore ha consegnato all’Italia attraverso le sue canzoni e i suoi racconti. Gli era stato già assegnato in passato il Premio Ceppo Natura, quasi a sottolineare una essenziale vocazione “econarrativa” della sua scrittura ed era già stato presentato due anni fa l’antologia Canzoni (a cura di Gabriella Fenocchio, Bompiani).
Il compimento degli 80 anni di età, coronato dal Premio selezione Campiello per Tralummescuro. Ballata per un paese al tramonto, ha imposto al Premio di organizzare non una semplice celebrazione ma il trampolino per il lancio di un convegno più ampio su “Francesco Guccini scrittore” che solo l’emergenza sanitaria per Covid 19 ha costretto a procrastinare.

La serata

La serata sarà condotta e moderata dallo scrittore Paolo Fabrizio Iacuzzi, presidente e direttore del Premio, che ha anche seguito come editor gli ultimi libri dello scrittore pavanese presso Giunti: Tralummescuro. Ballata di un paese al tramonto (2019, Premio Selezione Campiello 2020) e Non so che viso avesse. Quasi un’autobiografia (2020), che saranno presentati durante l’incontro. Interverranno i poeti e critici Alberto Bertoni (Università di Bologna e giurato del Premio) e Stefano Carrai (Scuola Normale Superiore di Pisa), che si sono a lungo occupati dell’opera di Guccini. Porteranno invece i loro saluti Alessandro Tomasi (sindaco di Pistoia), Lorenzo Zogheri (presidente della Fondazione Caript) e Antonio Franchini (direttore della narrativa Giunti-Bompiani).

Descrivere il reale

“Il narratore Francesco Guccini è già diventato uno dei personaggi più credibili e autorevoli della nostra scena pubblica, oltre che l’autore consacrato di canzoni mandate a memoria”

“Guccini racconta assumendo un punto di vista dal basso che non accoglie la minima forma di narcisismo, di autocompiacimento o di ammicco al fatto che poi tutte queste vicende autobiografiche sono accomunate da una storia a lieto fine” scrive Alberto Bertoni nel in Non so che viso avesse. Quasi un’autobiografia. “In fondo sarebbe la soluzione più facile e più alla moda (se pensiamo alle autobiografie di altri cantanti o degli attori o degli sportivi), perché il narratore Francesco Guccini – quando compone i suoi libri – è già diventato uno dei personaggi più credibili e autorevoli della nostra scena pubblica, oltre che l’autore consacrato di canzoni mandate a memoria da centinaia di migliaia di persone di tutte le età e di tutti i ceti sociali. Tra l’altro, e in aggiunta, è necessario ricordare in sede critica che la descrizione di realtà, situazioni e persone povere non è poi così diffusa, nella nostra narrativa novecentesca, dopo l’archetipo del ciclo dei ‘vinti’ di Verga: e bisogna in proposito risalire agli operai del napoletano Bernari o ai seguaci del grande modello toscano offerto da Federigo Tozzi: Bilenchi, Pratolini, Bianciardi, Cassola”.

L’evento, che avrebbe dovuto svolgersi a marzo ma rimandato per l’emergenza Covid 19, conclude il 64esimo Premio Letterario Internazionale Ceppo. È organizzato in collaborazione con la Libreria Lo Spazio in via dell’Ospizio, che venderà le copie dei libri di Guccini da lui autografati (non sarà possibile infatti fare il firmacopie finale per le normative anti Covid 19).

Ingresso libero con posto non numerato e regolato in ottemperanza alla normativa Covid-19. Prenotazione obbligatoria alla Biglietteria del Teatro Manzoni (0573 991609, 0573 27112).

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