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Giorno del Ricordo, il messaggio ai giovani perché coltivino la memoria e la fiducia in un’Europa unita

Il presidente Giani: “Dobbiamo tramandare questa memoria ai giovani, perché è attraverso di loro che passa il senso di ragionevole rilettura della storia, affinché non debba e non possa ripetersi mai più ciò che è accaduto col dramma delle foibe”. Tante le iniziative commemorative in tutta la Toscana

Giorno del Ricordo al Cinema La Compagnia

Parlare ai giovani, tenere in loro alta la memoria ora che i testimoni diretti di quella drammatica pagina di storia non ci sono più, aiutarli a comprendere ciò che accadde senza pregiudizi e preconcetti. Oltre le ideologie. Questo l’obiettivo delle tante iniziative commemorative che si sono tenute oggi, Giorno del Ricordo, in tutta la Toscana a partire dalle celebrazioni organizzate dalla Regione e dal Consiglio regionale.

Proprio con i ragazzi la Regione Toscana ha voluto ricordare la tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra.

Questa mattina infatti al cinema La Compagnia di Firenze si è tenuto il meeting “Per la storia di un confine difficile. L’alto Adriatico nel Novecento” con studentesse e studenti delle secondarie di secondo grado, realizzato in collaborazione con l’Isgrec (Istituto storico grossetano della Resistenza e dell’età contemporanea), l’Isrt (Istituto storico toscano della Resistenza e dell’età contemporanea), l’Ufficio scolastico regionale, Fondazione Sistema Toscana. Al centro della mattinata  i risultati del percorso di formazione – a cura di Luca Bravi, Ilaria Cansella e Matteo Mazzoni – dedicato a quel “confine difficile” e svolto negli ultimi 12 mesi da numerosi insegnanti con le proprie alunne e alunni che proprio questa mattina hanno presentato alcuni dei progetti didattici realizzati.

“Oggi dobbiamo tramandare questa memoria, soprattutto ai giovani, perché è attraverso di loro che passa il senso di ragionevole rilettura della storia, affinché non debba e non possa ripetersi mai più ciò che è accaduto col dramma delle foibe” , ha detto il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani aggiungendo: “Abbiamo vissuto una sorta di dimenticanza del dramma che si consumò in territori italiani come l’Istria, la Dalmazia, Fiume  e sono orgoglioso che il presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, un toscano, abbia voluto identificare il 10 febbraio, la data di un importantissimo trattato di pace, come il Giorno del Ricordo”.

Ai più giovani si è rivolto anche il presidente del consiglio della Regione, Antonio Mazzeo, che ha aperto questa giornata recandosi in uno dei luoghi simbolo della Toscana: i giardini comunali di via Lippi di Scarperia, nel comune di Scarperia e San Piero (FI) c’è la lapide che commemora gli italiani gettati nelle foibe in Istria dal 1943 al 1945: “Insieme ai ragazzi delle scuole di Scarperia e San Piero a Sieve – ha spiegato Mazzeo –siamo qui per ricordare, per non dimenticare, per non voltarsi dall’altra parte. Siamo in questo luogo dove è stata posta una lapide per mantenere viva la memoria, una lapide purtroppo sfregiata due volte e a cui noi dobbiamo porre tanta attenzione. Questi sono gesti vili che non devono accadere”.

Nel pomeriggio Mazzeo ha aperto la seduta solenne del consiglio regionale a palazzo del Pegaso, dedicata proprio al Giorno del Ricordo, durante la quale il presidente dell’assemblea ha fatto proprie le parole del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella (“Le sofferenze, i lutti, lo sradicamento, l’esodo a cui furono costrette decine di migliaia di famiglie sono iscritti con segno indelebile nella storia della tragedia della Seconda guerra mondiale. I crimini contro l’umanità scatenati in quel conflitto non si esaurirono con la liberazione dal nazifascismo, ma proseguirono nella persecuzione e nelle violenze perpetrate da un altro regime autoritario, quello comunista”) prima di concludere ricordando l’impegno necessario per un’Europa più unità, più forte, più solidale. Anche Giani ha parlato nel suo discorso del ruolo dell’Europa sottolineando come proprio grazie all’Europa alcune ferite si stanno ricucendo: “Grazie all’Europa si stanno a poco a poco rimarginando ferite che sono rimaste sempre vive nel corso di questi decenni. I segni di speranza oggi ci sono: nel 2025 Gorizia e Nova Gorica saranno insieme capitali europee della cultura. Inoltre dal 1° gennaio la Croazia è entrata nell’area dell’Euro e questo è un elemento che faciliterà le relazioni e i rapporti sul piano economico e commerciale”.

Iniziative per celebrare il giorno del Ricordo si sono tenute in tutta la Toscana .

Una seduta straordinaria del consiglio comunale si è tenuta anche a Pisa: “Queste terre hanno accolto molti anni fa una comunità di istriani, giuliani e dalmati che hanno ripreso qui il cammino della propria vita interrotto brutalmente dalle violenze perpetrate nel confine orientale anche dopo la fine della seconda guerra mondiale. Sono molto orgoglioso – ha detto il sindaco Michele Conti – dell’impegno con il quale la nostra Giunta, ha onorato nel corso di questo mandato la ricorrenza del 10 febbraio: fra tutte le iniziative ne voglio ricordare una, che ho particolarmente a cuore: l’intitolazione della rotatoria tra via Maccatella e via di Cisanello a Norma Cossetto: una giovane studentessa che abitava in quel difficile confine orientale che fu catturata, seviziata e torturata per poi essere gettata, probabilmente ancora viva, nel buio profondo di una foiba insieme ad altri civili”.

Il Comune di Poggio a Caiano ha commemorato le vittime della strage delle foibe e gli italiani costretti all’esodo dalle ex province della Venezia Giulia, dell’Istria, di Fiume e della Dalmazia, con una cerimonia pubblica che si è svolta al “Giardino Martiri delle Foibe”, l’area verde di via Indipendenza, nella frazione di Poggetto, che proprio un anno fa è stata destinata alla promozione della memoria delle vittime civili e dei massacri perpetrati al confine orientale nel secondo dopoguerra: “Coltivare il ricordo serve a far sì che il passato plasmi il nostro futuro. E solo facendoci guidare dai principi della nostra Costituzione dimostreremo che abbiamo scelto di stare dalla parte giusta, che abbiamo scelto la pace e la civiltà e non l’odio e la barbarie”, ha detto il sindaco Francesco Puggelli.

Il Comune di Figline e Incisa ha affidato le celebrazioni ad una lectio magistralis per gli studenti delle quinte superiori tenuta dal professor Matteo Albanese, storico dell’Università degli studi di Padova. “La presenza degli studenti delle nostre scuole superiori testimonia quanto sia importante tenere viva la memoria di una tragedia che colpì gli italiani e tutte le vittime delle foibe, affinché sia stabilmente una parte integrante della nostra coscienza storica condivisa”, hanno commentato il presidente del Consiglio comunale Federico Cecoro e l’assessore alla Cultura Dario Picchioni.

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