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Martedì 13 aprile l’omaggio del Centro Luigi Pecci di Prato a Andrea Mi

In diretta alle 18 dal museo pratese il live set “Macerie Sonore” di Giordano Fiacchini per ricordare il dj e musicologo recentemente scomparso

Andrea Mi

Martedì 13 aprile 2020 moriva a Firenze dopo una lunga malattia Andrea Mi amatissimo dj, giornalista, docente e speaker radiofonico che per più di 20 anni ha animato con i suoi dj set la scena fiorentina fino all’ultima serata poco prima della quarantena.

A un anno esatto dalla sua scomparsa il Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci di Prato renderà omaggio ad Andrea con il live set di Macerie Sonore di Giordano Fiacchini aka Bangalore, Luru & Tales of The Underground in diretta alle 18 dalla sala bianca del museo. L’appuntamento è organizzato dalla neonata Associazione Andrea Mi, che prosegue il lavoro sulla scoperta e la divulgazione delle novità in campo artistico iniziato da Mi

Il live set “Macerie Sonore” si pone l’obiettivo di costruire un’esperienza sonora che mette al centro un’elevata collaborazione tra artista e tecnologia. Strumenti compositivi tra i quali software di Machine Learning, Neural Speech Synthesis, algoritmi generativi e GPT-2 andranno a generare frammenti di suono e testo, voci sintetiche e paesaggi sonori curati attraverso la guida estetica dell’artista. Inoltre, per interfacciarsi in modo diretto con la tecnologia, Giordano Fiacchini utilizzerà sensori di prossimità per performare in modo organico sui tappeti sonori ottenuti.

In apertura, l’intervento della direttrice del Centro Pecci Cristina Perrella, che ha dichiarato: Andrea Mi è stato per il Centro Pecci un compagno di viaggio e un sostenitore della nostra mission: avvicinare le persone attraverso le mostre e gli eventi ai grandi temi della vita e della società. La sua vitalità creativa e la capacità di unire generazioni diverse, restano per noi uno stimolo a continuare la sua ricerca di un punto di contatto tra le arti. Proprio per questo lo avevamo chiamato come guida “speciale” per la mostra Night Fever: aveva infatti un modo unico di unire cultura pop e teoria musicale. La sua curiosità sconfinata era il modo migliore per coinvolgere i visitatori rendendoli protagonisti attivi e partecipi. È stato un esploratore continuo del contemporaneo e questa sua attitudine è un’importante parte dell’eredità che ci ha lasciato e che dobbiamo sempre tenere viva”.

Andrea Mi

Andrea Mi è stato docente universitario di Nuovi Media, giornalista, esperto di musica elettronica e di cinema sperimentale. Ha dedicato la sua vita alla pratica della Remix Culture, creando format interdisciplinari per festival, club, talk, radio e agenzie di comunicazione. Salentino di nascita, è vissuto a Firenze dall’inizio degli anni ’90 con l’avvio dei suoi studi in Architettura ed è nella sua città d’adozione che ha sviluppato il suo progetto di vita, contribuendo in modo fondamentale alla rinascita culturale della città.

Da docente ha insegnato in prestigiosi Istituti come la Libera Accademia delle Belle Arti (LABA), l’Istituto Europeo di Design (IED), Fondazione Fotografia Modena, Fondazione Toscana Spettacolo, materie quali: Storia dell’Architettura Contemporanea, Teoria e metodo dei Mass Media Linguaggi Multimediali, Storia della Comunicazione Pubblicitaria, Management per la Cultura e lo Spettacolo. Ha contribuito alla progettazione di eventi culturali con diverse istituzioni internazionali, quali l’Istituto Italiano di Cultura a Tirana e l’Ambasciata Olandese a Roma.

Ha collaborato nell’ideazione e diretto festival dalla caratura internazionale che hanno riguardato la musica, le immagini, i media, come: Videominuto al Centro Pecci di Prato dal 1997-2007, Citymix all’interno di Fabbrica Europa, Streamfest: festival di cultura eco-digitale, Fosfeni: Musica: Elettronica e Arti Digitali. Da giornalista ha collaborato per quasi trent’anni con Controradio e ha scritto su diverse testate nazionali, tra cui Il Manifesto, Amarcord, Blow up.

 

 

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