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Da Michelangelo all’Elettrice Palatina, la Toscana omaggia chi l’ha fatta grande

Michelangelo Buonarroti e Anna Maria Luisa de’ Medici, due personaggi che hanno contribuito alla costruzione dell’identità di Firenze e della Toscana. Giani: “Il David? Un valore universale”

David di Michelangelo - © Delia Giandeini / Unsplash

“Pochi artisti, come Michelangelo, hanno contribuito a costruire l’identità profonda di Firenze e della Toscana. E pochi artisti, come lui, sono stati in grado di creare simboli di valore universale per l’umanità come il suo David. È così che il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, ricorda il grande artista. Lo ha fatto proprio nel giorno dell’anniversario della morte, avvenuta il 18 febbraio 1564.

Omaggio all’innovatore

“Il David, vessillo della nostra terra nel mondo”

“Michelangelo è stato un geniale innovatore” prosegue Giani. “Il suo David è diventato il vessillo della nostra terra nel mondo, con la sua proverbiale bellezza e l’equilibrio delle forme, sintesi di valori estetici e filosofici sui quali si fonda ancora oggi la nostra civiltà. Da Caprese, il borgo nell’aretino dove nacque, a Settignano, terra di cave e scalpellini nelle immediate vicinanze di Firenze, dove l’artista trascorse l’infanzia, fino alla sua patria, Firenze, la città dei Medici, dove il suo il suo genio si rivelò pienamente, e alle Alpi Apuane, quasi una seconda casa per lui, dove era solito trattenersi a lungo nelle cave per scegliere le pietre migliori.

“Michelangelo – dice ancora Giani – ha attraversato da sud a nord la nostra regione, formando e nutrendo il suo talento. Morì a Roma, è vero, dopo essersi allontanato volontariamente da Firenze per il non facile rapporto con la famiglia Medici. Ma grazie al particolare sotterfugio con il quale il nipote occultò la salma in un sacco riconducendola in calesse fino in Toscana, Michelangelo poté tornare a Firenze ed essere sepolto in Santa Croce, il pantheon dei nostri più illustri artisti”.

L’Elettrice Palatina

Tutto questo accade nello stesso giorno in cui si è celebrato anche l’anniversario della morte di un’altra figura cui Firenze e tutta la regione devono tantissimo: l’Elettrice Palatina, grazie alla quale la Toscana è quella che tutti conosciamo e che tutto il mondo ammira. “Per questo, ogni anno, rendiamo omaggio a Anna Maria Luisa de’ Medici, andata in sposa a Giovanni Carlo Guglielmo I principe elettore del Palatinato che, una volta rimasta vedova e ritornata a Firenze, concepì il primo testamento pubblico della storia ha detto Giani.

“Una donna moderna, generosa e lungimirante”

“Dopo la morte di Giangastone dei Medici senza eredi, lo straordinario patrimonio storico e artistico accumulato dai Medici in quasi tre secoli rischiava di essere disperso nei mille rivoli dei patrimoni familiari e dinastici. Grazie al ‘Patto di famiglia’, che gestì brillantemente la transizione dalla dinastia dei Medici a quella dei Lorena, l’Elettrice Palatina rese possibile il passaggio dei beni medicei al Granducato di Toscana, ovvero allo Stato, rendendone possibile la gestione e la fruizione pubblica ha proseguito il governatore regionale, che ieri ha reso omaggio alla statua eretta in suo onore nelle Cappelle Medicee.

“Una donna che muore nel 1743 – commenta ancora Giani – era così moderna, generosa e lungimirante da pensare alla fuizione pubblica delle opere d’arte da parte del pubblico e anche dei ‘forestieri’, a quello che sarebbe diventato il turismo così come oggi lo conosciamo. Se oggi a Firenze e in Toscana abbiamo concentrato un quarto del patrimonio artistico italiano lo dobbiamo a lei. Senza di lei la Toscana davvero non sarebbe quello che è”.

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