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“No all’Iva per il terzo settore”. La Regione Toscana è al fianco delle associazioni

La nuova disciplina normativa reintrodurrebbe l’Iva per molte attività degli enti associativi e la Toscana si schieda a favore del mondo del terzo settore. Giani invita il Governo a “ripensarci” mentre Spinelli chiede di “non appesantire le organizzazioni”

Festival italiano del volontariato

A pochi giorni di distanza dalla sua presenza a Lucca, dove ospite del Centro nazionale per il volontariato l’assessore regionale alle politiche sociali ha parlato al mondo dell’associazionismo, Serena Spinelli torna sul tema esprimendo una posizione decisa e concreta a favore di questo mondo. “Il terzo settore deve essere sostenuto e non penalizzato” ha detto. “Per questo mi associo convintamente alla richiesta di non assoggettare il mondo del volontariato al regime Iva”. È così che l’assessore si è espressa intervenendo in merito all’attuale formulazione del decreto collegato alla legge di bilancio che prevederebbe tale obbligo.

“La rete del non profit è stata decisiva nella nostra regione per far fronte all’emergenza Covid, dimostrando una volta di più il suo ruolo di presidio sociale nel nostro territorio e la sua vicinanza alle categorie più fragili” ha proseguito Spinelli.

“Necessaria una marcia indietro”

“Tutte le realtà del terzo settore non hanno lesinato le loro energie umane e anche economiche, tenendo in piedi a fatica bilanci sempre più in bilico” ha aggiunto. “Non si può chiedere ora a tutte queste realtà, che si sono fatte carico di esigenze sociali importantissime, di essere assimilate per molti aspetti a imprese commerciali. Non si possono appesantire queste organizzazioni gravandole di nuovi e impegnativi adempimenti burocratici, laddove il loro sforzo volontario deve essere diretto verso lo svolgimento di attività necessarie a tutta la collettività”.

Per Serena Spinelli è dunque “necessaria un’immediata marcia indietro da parte del governo. Aggravare questi enti con un regime fiscale oneroso, significa spingerli a ridurre i loro progetti se non ad abbandonarli. E questo le nostre comunità non possono permetterselo”.

“Un’idea che rischia di mettere in crisi la rete che garantisce la tenuta del welfare italiano”

Riconoscere l’impegno per le comunità

Sul tema è intervenuto anche il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani. “Invito il governo a una riflessione urgentissima e a lanciare un segnale immediato di attenzione ad un pilastro fondamentale del nostro vivere civile: non ha davvero senso assoggettare il mondo del volontariato e le sue attività al regime dell’Iva” ha detto a sostegno delle proteste che sono arrivate dalle realtà dell’associazionismo e del volontariato contro le previsioni del decreto fiscale collegato alla legge di bilancio.

“È un’idea che rischia di mettere in profonda crisi una rete che, soprattutto in questo periodo di emergenza, è stata decisiva per la tenuta del welfare italiano” ha concluso il governatore. “Introdurre questo regime fiscale non solo appesantirebbe in modo insostenibile l’attività di tante organizzazioni del volontariato, ma renderebbe difficile, se non impossibile, il loro impegno a favore della collettività”.

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