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“Non sono un murales-segni di comunità”, l’opera di 30 studenti fiorentini

L’occasione è la giornata Europea delle Fondazioni: gli studenti del liceo artistico hanno aderito all’iniziativa che si è svolta in più di cento città italiane

Una donna, la madre probabilmente, che allaccia la scarpa al figlio. Lui sorride. Lei lo aiuta e lui sorride. È un opera-specchio, il visitatore che si specchia diventa a tutti gli effetti parte del dipinto.

Così hanno voluto dare l’idea del legame, del supporto, della comunità 30 studenti del quinto anno del liceo artistico di Porta Romana e Sesto Fiorentino che oggi, 1 ottobre, hanno presentato il loro murales in occasione della giornata europea delle fondazioni.

Anche l’istituto di Porta Romani infatti ha aderito a “Non sono un murales – Segni di comunità”, l’evento diffuso in 119 luoghi d’Italia che vede coinvolte diverse comunità nella realizzazione di un’opera d’arte corale. Dietro c’è un’idea, quella di mettere insieme bambini, ragazzi, artisti, insegnanti, detenuti, persone disabili, migranti nella realizzazione di uno stesso murales : uno stencil creato per l’occasione dallo street artist pistoiese LDB.

Un solo murales, 119 creazioni

In ognuna delle città dove l’opera è stata realizzata l’intento è dare prova di come i percorsi di partecipazione e di solidarietà grazie all’impegno delle organizzazioni del Terzo settore e delle istituzioni possano spingere le società a prendersi cura del territorio, dei giovani e dei soggetti più fragili.

Il murales degli studenti fiorentini

Gli allievi del quinto anno, indirizzo Arti Grafiche, guidati dai professori Paola Adamo, Ilenia Girella, Roberto Calò, Roberto Nannicini e Silvia Coppetti, hanno scelto la tecnica dell’incisione per poi rendere l’effetto a specchio e offrire al visitatore che si specchia la possibilità di diventarne a tutti gli effetti parte, generando un processo di totale immedesimazione. La struttura, incisa, lucidata, è stata montata su una cornice in legno. Anche la cornice e la progettazione del supporto ligneo dell’opera è realizzata da Giovanni Maselli, studente dell’istituto al terzo anno e terza generazione della nota bottega fiorentina di cornici Maselli.

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