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Pasqua in Toscana tra antichi riti popolari e storiche tradizioni religiose

Dallo scoppio del carro a Firenze, Rufina e Figline Valdarno alla rievocazione della Passione di Cristo a Grassina e a San Zeno

Scoppio del Carro 2022, uno degli eventi più caratteristici della Pasqua a Firenze - © Paolo Lo Debole

In Toscana la Pasqua è nel segno di antichi riti popolari e di storiche tradizioni religiose. Tanti gli appuntamenti da non perdere nei giorni precedenti e subito successivi la festa per la Resurrezione di Cristo. Se lo Scoppio del Carro a Firenze è l’evento che più attira l’attenzione di fiorentini e stranieri, non mancano gli appuntamenti meno noti o più insoliti che meritano di essere visti e scoperti in questi giorni di festa. Il Venerdì Santo esercita un forte appeal la Rievocazione della passione di Cristo a Grassina.

Lo Scoppio del Carro a Firenze

Il volo della colombina dalla navata centrale del Duomo di Firenze per “far esplodere” il Brindellone è un evento di antica tradizione. Ogni anno richiama decine di migliaia di turisti in piazza per la Pasqua in Toscana. Il carro carico di mortaretti viene trainato da buoi infiocchettati fino al sagrato del Duomo. A scortarlo un corteo di oltre 150 figuranti.

Le riprese dell’evento sono affidate a RTV38 (Canale 10 del telecomando): la diretta partirà alle 8,45. Telecronisti Nicola Vasai, Luciano Artusi e Sandro Bennucci. Per le interviste in piazza ci sarà Andrea Calcinai.

Alle 11 circa, al canto del “Gloria in Excelsis Deo”, viene dato fuoco alla miccia della colombina. Con un forte sibilo prende il volo lungo il filo compiendo il percorso dalla navata centrale del duomo al carro per tornare poi al punto di partenza. Lo spettacolo pirotecnico ha inizio.

Lo scoppio del carro a Rufina – © Comune di Rufina

Lo scoppio del carro a Rufina

A Rufina, alla vigilia della Pasqua, nella notte di sabato 30 marzo in Piazza Umberto I, (ritrovo ore 23), c’è lo Scoppio del Carro, organizzato dal Comitato omonimo e da quest’anno finanziato dall’Amministrazione Comunale. Le origini di questa manifestazione risalgono al 1937, quando un gruppo di cittadini rufinesi inventarono un rudimentale “marchingegno” chiamato Berta per far scoppiare un primitivo petardo. Nel 1946 la Berta divenne lo Scoppio del carro.

Il funzionamento è simile a quello della manifestazione fiorentina, la colombina di cartapesta, accesa all’altezza dell’altare della Chiesa di San Martino, colpisce il carro e fa partire lo spettacolo pirotecnico. Il carro attuale trova spunto da un disegno nella Biblioteca Magliabechiana di Firenze che risale alle metà del ‘600. E’ impreziosito da pitture che rappresentano il Cristo Risorto, San Martino patrono di Rufina e vedute del territorio Rufinese.

Lo scoppio del carro alla Rufina – © Comune di Rufina

Lo scoppio del carro a Figline Valdarno

Evento analogo si svolge la mattina di Pasqua anche a Figline Valdarno: prima la sfilata del corteo storico delle contrade e degli sbandieratori, poi la celebrazione della santa messa in Collegiata. Al termine, la presentazione del drappo da assegnare alla contrada vincitrice del prossimo Palio di San Rocco. Alle 12 lo scoppio del carro in piazza Ficino seguito dall’esibizione degli sbandieratori dei borghi e sestieri fiorentini.

Gli eventi sono organizzati dalla pro loco Marsilio Ficino di Figline, dagli sbandieratori dei borghi e sestieri fiorentini e dalla Compagnia delle Contrade di Figline con il patrocinio del Comune di Figline e Incisa Valdarno.

La rievocazione storica della Passione di Cristo a Grassina – © pagina Facebook Comune di Bagno a Ripoli

La Rievocazione storica della Passione di Cristo a Grassina

E’ uno degli appuntamenti più sentiti della Pasqua in Toscana. La Rievocazione Storica della Passione di Cristo, in programma la sera del Venerdì Santo a Grassina, viene organizzata da Cat onlus con il supporto del Comune di Bagno a Ripoli. Appuntamento venerdì 29 marzo alle 20.30 con la versione integrale.

Le 500 figure in costume che compongono il corteo storico, danno via alle rievocazione tra soldati e centurioni, donne romane, ladroni e cavalli a fare da cornice alla passione di Cristo. L’arrivo in prossimità del Calvario è il preludio della fusione del corteo e delle scene della Via Crucis.

Da sottolineare, per la 41esima edizione, l’introduzione di una nuova scena della flagellazione nella piazza principale, che seguirà il processo di Ponzio Pilato. Così come l’omaggio all’artista Paolo Maiani, pittore evangelico di fama internazionale, con la rappresentazione durante il prologo della sua “Cena di Emmaus”. Nuova coreografia anche per il “Balletto di Salomè”, curata da Angela Bandinelli della Scuola di danza di Grassina diretta da Donatella Cantagallo.

A rappresentare Gesù, saranno tre attori diversi: Leonardo Della Bella sarà Cristo durante il corteo, Riccardo Matteuzzi (segretario del CAT e veterano della Rievocazione) nelle scene sul Calvario, Paolo Lepri durante le scene della Crocifissione.

Ad interpretare Giuda sarà Riccardo Sciamalla, Marco Pellegrini vestirà i panni di Pilato e Lisa Vanchetti quelli di Procula. Quattro i registi impegnati: Alessio Antongiovanni e Susanna Forconi cureranno la regia del corteo, mentre Daniele Torrini e Antonio Bernini quella delle scene al Calvario.

La passione di Cristo sulla collina a San Zeno – © Acli Arezzo

La Passione di Cristo sulla Collina a San Zeno

San Zeno torna a ospitare la Passione di Cristo sulla collina. L’appuntamento è fissato per le 21 di venerdì 29 marzo quando il piccolo paese alle porte di Arezzo proporrà un viaggio indietro nel tempo. La Pasqua in Toscana propone una delle più antiche rappresentazioni della via Crucis. Coinvolti oltre 60 volontari impegnati come figuranti, tecnici e collaboratori.

La Passione di Cristo sulla collina, giunta alla XXXVII edizione, è ad ingresso gratuito. Un lavoro di squadra tra parrocchia e circolo Acli di San Zeno, con il patrocinio di Comune di Arezzo, Acli provinciali e Federazione Anziani e Pensionati Acli.

La Giudeata di Chianciano Terme – © Pagina Facebook la Giudeata di Chianciano Terme

La Giudeata di Chianciano Terme

Il Venerdì Santo a Chianciano Terme si svolge da ormai quasi 40 anni la Giudeata. Una manifestazione ideata da Don Carlo Sensani. Si tratta di 150 figuranti in costumi storici chiamati a impersonare i personaggi della Passione. Ci sono i soldati romani a cavallo, il gruppo dei senatori, il Sinedrio e la corte di Erode. E ancora il corteo delle pie donne con la Madonna e Cristo che porta la croce al Calvario, la Turba e Nicodemo.

Il corteo si muove dalla Chiesa Collegiata, seguito dalla Banda cittadina “Bonaventura Somma”, le sacre effigi del Cristo morto e la venerata immagine della Madonna addolorata. In processione i di fedeli in preghiera. Prima di rientrare nella Chiesa Collegiata il corteo sosta fuori dalle mura. Qui vengono declamati passi del Vangelo sulla passione di Cristo. Poi tutti in chiesa per l’adorazione del Cristo ligneo.

La processione degli scalzi a Piancastagnaio

Il 29 marzo, in occasione del Venerdì Santo, torna a Piancastagnaio l’antica e suggestiva processione del Cristo morto e degli Scalzi. I figuranti e i fedeli percorrono la via dolorosa lungo i vicoli del centro storico del paese. Accanto ai tre uomini scalzi chiamati a portare a spalla le pesanti croci di legno, ci saranno le tre statue dell’Ecce homo (il Cristo condannato), dell’Addolorata e del Cristo morto, realizzata nel 1864 dall’artista senese Pasquale Leoncini.

Per antica tradizione sono i fratelli della Misericordia in cappa nera e incappucciati a portare la statua del Cristo Morto in processione. La processione degli scalzi è diffusa anche a Pienza, sempre in occasione del Venerdì Santo.

La processione “buia” di Radicofani

A Radicofani si svolge una delle processioni più antiche della Toscana. I festeggiamenti per la Pasqua cominciano la sera del Giovedì Santo, con una messa  in ricordo dell’ultima cena e l’apertura del sepolcro del Cristo. Si tiene la processione di penitenza chiamata “buia” a ricordare la morte di Gesù. Vi partecipano 12 fratelli della congregazione di Sant’Agata (in cappa rossa) e 12 membri della confraternita di Misericordia (in cappa bianca).

La processione del Venerdì Santo parte dalla chiesa di San Pietro (ore 21.30) e procede fino alla chiesa di Sant’Agata, dove c’è l’adorazione del Calvario. Un apparato costruito attorno all’altare di Andrea Della Robbia, con 750 luminarie allegoriche.

Festa del cedro a Bibbona

La festa del Cedro o di Mezzandì vanta origini antichissime. E’ una sagra che si svolge a Bibbona in occasione del lunedì dell’Angelo. Fu papa Callisto, circa 5 secoli fa, a imporre il cedro come tributo da pagare al Vescovo di Volterra.

Il nome di Mezzandì deriva dall’abitudine il lunedì di pasqua di offrire il cedro alla propria amata. Così la festa è un evento della Pasqua in Toscana ma è divenuta anche il giorno degli innamorati. Per la festa del Cedro viene allestito un mercatino lungo le strade del paese. In programma mostre, concerti, giochi, sfilate di costumi medioevali e stand gastronomici. La festa del cedro si chiude con il palio delle botti.

La Sportella di Pasqua

La Festa della Sportella all’Elba

Sull’isola d’Elba, all’Eremo di Santa Caterina a Rio nell’Elba, si celebra la Festa della Sportella. Si tratta di un tipico dolce pasquale che ricorda vagamente un cestino. Secondo la tradizione il giovane riese, la mattina della Domenica delle Palme, regalava all’innamorata un paniere con fiori e il ceremito, dolce pasquale dalla forma fallica. Se la ragazza trovava di suo gradimento il dono ricevuto ricambiava con la sportella infiocchettata e benedetta. I due innamorati si incontravano per consumare assieme il pegno d’amore.

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