Cultura /

Riunita a Siena per la prima volta dopo due secoli la collezione Piccolomini Spannocchi

Il progetto riunisce 165 opere che erano divise tra la Pinacoteca Nazionale, il Museo Civico di Siena, l’Amministrazione Provinciale e le Gallerie degli Uffizi di Firenze

Per la prima volta nella storia nel complesso museale di Santa Maria della Scala è stata riunita in un nuovo allestimento la Collezione Piccolomini Spannocchi. Le sale del quarto livello dell’antico ospedale ospiteranno in modo permanente quella che, per vari motivi, è una delle collezioni di opere d’arte più affascinanti e forse meno conosciute della città di Siena.

La storia della Collezione Piccolomini Spannocchi

La sua storia si snoda dal Seicento, partendo dalle collezioni della famiglia Gonzaga custodite all’epoca nel Palazzo Ducale di Mantova, prosegue toccando la corte tirolese degli Asburgo e la città di Trento e da lì, grazie ad alcuni membri della famiglia Piccolomini, giunge fino a Siena agli inizi del Settecento.

L’unione di questa casata con quella degli Spannocchi, avvenuta nel 1774 con il matrimonio tra Caterina Piccolomini e Giuseppe Spannocchi, unificò le due famiglie e allo stesso tempo le rispettive collezioni. Le opere furono poi donate nel 1835 alla Comunità Civica di Siena e dopo quasi due secoli sono giunte fino ai giorni nostri.

Johann König, Il Ratto di Europa

Il progetto di riunificazione

Il progetto di riunificazione della collezione nei locali del Santa Maria della Scala si colloca all’interno dell’accordo di valorizzazione siglato tra il Mibact e il Comune di Siena nel 2017, finalizzato all’organizzazione e alla promozione dal punto di vista culturale e territoriale della sinergia fra musei civici e statali cittadini.

La realizzazione del progetto è stata resa possibile grazie alla collaborazione tra la Direzione Regionale Musei della Toscana, il Comune di Siena, e la Soprintendenza ABAP per le province di Siena, Grosseto e Arezzo.

A ciò si unisce il contributo della Galleria degli Uffizi, con il prestito concesso dal Direttore Eike Schmidt delle due opere della collezione Piccolomini Spannocchi lì depositate dal 1913, e quello dell’Amministrazione Provinciale  con la concessione delle due opere ancora conservate nella sua sede.

Albrecht Durer – San Girolamo

Le opere in mostra

L’allestimento rispecchia la stratificazione e la ricchezza della collezione, accompagnando il visitatore a scoprirne i 165 dipinti, che torneranno ad essere un nucleo unico per la prima volta dopo più di un secolo, poiché erano fino ad oggi divisi tra la Pinacoteca Nazionale (che ne custodiva 137), il Museo Civico di Siena (24), l’Amministrazione Provinciale (2) e le Gallerie degli Uffizi di Firenze (2).

Tra i pittori spiccano i nomi di Lorenzo Lotto, Giovan Battista Moroni, Paris Bordon, Sofonisba Anguissola, Giuseppe Cesari, Giovanni Antonio Bazzi detto Sodoma. Molto ricca la collezione di opere nordiche tra cui spiccano Albrecht Dürer, Otto van Veen, Albrecht Altdorfer, Peeter Snayers.

A questi si aggiunge Domenico Beccafumi, con la bellissima serie dei cartoni preparatori per il pavimento del Duomo di Siena, parte della collezione fin dal Cinquecento, che completa il percorso di visita nella Pinacoteca Nazionale.

 

I più popolari su intoscana