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A Prato la statua in ricordo di Paolo Rossi, il campione del mondo amato da tutti

L’opera è stata inaugurata nel piazzale della cipresseta di Santa Lucia, periferia nord di Prato. Oltre al sindaco e ai famliari erano presenti anche altri ex campioni del Mondo dell’82 e il presidente della FIGC Gabriele Gavrina che ha annunciato la volontà della federazione di intitolare a Paolo Rossi lo stadio Olimpico di Roma

Statua Paolo Rossi

Per tutti Paolo Rossi è il campione del Mundial dell’ 82, l’attaccante che segnò tre gol contro il Brasile di Zico e Falcao, il capocannoniere di Bearzot che alza la coppa al cielo e fa sognare un’intera nazione, ma a Prato, a Santa Lucia, il quartiere dove è nato e cresciuto, Paolo Rossi era amato già prima di diventare Pablito.

Qui in queste strade, nelle strade di Santa Lucia la gente lo ricorda da piccolo quando giocava nell’Ambosiana o fino a poco più di un anno fa, al bar del dove si intratteneva volentieri nelle chiacchiere o a concedere autografi, lui che non ha mai permesso al campione di prendere il posto dell’uomo. E si chiama infatti Paolo, semplicemente Paolo, a sottolineare la grande umanità e umiltà dell’uomo-campione, l’opera che la città di Prato e la pro loco di Santa Lucia hanno voluto dedicare alla memoria del giocatore a quasi un anno dalla sua scomparsa, il 9 dicembre del 2020.

“Avevamo l’idea di celebrare come merita non solo un campione dello sport ma anche e soprattutto un grande uomo, un uomo umile che nonostante la sua popolarità mondiale amava essere quello di sempre e non c’era posto migliore di questo, di casa sua, di questa che diventerà piazza Paolo Rossi, per farlo“, ha commentato il sindaco di Prato Matteo Biffoni che ha fatto da padrone di casa alla cerimonia di inaugurazione dell’opera, una cerimonia molto commossa alla presenza di altri ex campioni del Mondo dell’82, come Giancarlo Antognoni e Giovanni Galli, dei familiari di Rossi e del presidente della FIGC Gabriele Gravina che ha annunciato che tra i desideri della Federazione ci sarebbe quello di intitolare lo stadio Olimpico di Roma proprio a Rossi : “Anche la FIGC vuole ricordare Paolo, abbiamo intenzione di dedicare a lui alcuni percorsi formativi e vorremmo intitolare a lui lo stadio Olimpico, Paolo è stato un grande campione ma soprattutto un esempio che è importante trasmettere alle generazioni future”.

Mio padre? Era un altruista

“Se dovessi descrivere mio padre con una sola parola sceglierei “altruista””, così lo ricorda il primogenito di Rossi, Alessandro anche lui presente all’inaugurazione e sinceramente emozionato: “Aveva un grande talento – ha raccontato Alessandro – la vita glielo aveva donato e lui desiderava restituirlo alla collettività. Ho avuto una grande fortuna ad aver avuto quarant’anni di vita accanto a lui”. Alle sue parole fanno seguito quelle della moglie, degli ex compagni di squadra e degli abitanti di Santa Lucia: in tanti sono accorsi all’inaugurazione mossi dalla stima verso l’atleta ma soprattutto dall’affetto per quel ragazzino che avevano visto crescere e diventare grande (proprio tra queste strade infatti inizia il racconto del docu-film dedicato a ripercorrere le gesta del grande campione)

La coppa dedicata a Paolo

La scultura, raffigurante il mezzo busto di Paolo Rossi, realizzata dalla scultrice Elisa Morucci che ha scelto il bronzo il marmo come materiali. Il colore, il verde, è dovuto a due ragioni: sia per riprendere i colori delle opere architettoniche del gotico toscano presente in tutte le chiese toscane, compreso il Duomo di Prato, sia per richiamare l’idea della Coppa del mondo.

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