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Terre degli Uffizi, i ritratti di famiglia dei Medici tornano a casa in Mugello

Dal 19 maggio al 5 novembre, nelle sale nobili del Palazzo dei Vicari di Scarperia, esposte quattro opere direttamente dal museo fiorentino

La mostra “I Medici: gente del Mugello. Ritratti di famiglia dalle Gallerie degli Uffizi” a Scarperia

Tornano a casa, in Mugello, i ritratti di famiglia dei Medici con Terre degli Uffizi. Le opere sono esposte nel Museo dei Ferri taglienti a Scarperia e San Piero, dal 19 maggio al 5 novembre nell’ambito della rassegna ‘I Medici: gente del Mugello. Ritratti di famiglia dalle Gallerie degli Uffizi‘.

La mostra è promossa nell’ambito del programma espositivo di Fondazione CR Firenze e Gallerie degli Uffizi e, all’interno dei rispettivi progetti Piccoli Grandi Musei e Uffizi Diffusi. Viene rievocato il legame dei Medici con il Mugello.

Le ville di delizia dei Medici

Il Trebbio e Cafaggiolo, oggi riconosciute dall’Unesco patrimonio dell’umanità, divennero nel tempo ville di delizia grazie a Cosimo il Vecchio e scrigno di tesori dell’arte. Spesso svolsero anche il ruolo di casino di caccia a sottolineare la passione per questa pratica da parte dei Medici.

Con Francesco I ecco la villa di Pratolino, con il giardino di meraviglie inventato da Bernardo Buontalenti. All’opposto la fortezza di San Martino costruita sul colle davanti l’abitato di San Piero a Sieve, a mostrare l’onnipresenza del potere principesco.

I quattro ritratti in mostra

Si possono ammirare nelle sale nobili del Palazzo dei Vicari quattro ritratti eseguiti fra gli anni trenta e gli anni ottanta del Cinquecento. Ridolfo del Ghirlandaio ha ritratto Cosimo, figlio di Giovanni dalle Bande Nere e di Maria Salviati. Nel dipinto, pur essendo un bambino, sembra già conscio del suo rango: lo indicano il ricco abbigliamento e la presenza dello stemma in alto a destra, con l’iscrizione “cosmo med”.

La mostra “I Medici: gente del Mugello. Ritratti di famiglia dalle Gallerie degli Uffizi” a Scarperia

Il ritratto della duchessa Eleonora, moglie di Cosimo e figlia di don Pedro de Toledo viceré di Napoli, fu eseguito da Lorenzo Sciorina, un allievo di Bronzino. Ispirato, con opportune varianti, alla celebre tavola del suo maestro, conservata agli Uffizi: Eleonora è rappresentata con un abito di ‘broccato riccio’ e le perle che tanto amava. Nel quadro compare al suo fianco Garcia, l’ottavo figlio morto giovanissimo di febbri malariche mentre nell’originale del Bronzino la accompagna il secondogenito Giovanni.

Dei ritratti di Francesco I, raffigurato intorno ai trent’anni, e della seconda moglie Bianca Cappello  realizzati da artisti della cerchia di Santi di Tito e di Alessandro Allori colpisce l’efficacia nella resa delle espressioni e il tono descrittivo nei dettagli.

I documenti in mostra a “I Medici: gente del Mugello. Ritratti di famiglia dalle Gallerie degli Uffizi” a Scarperia

Le testimonianze inedite dall’Archivio

Le inedite testimonianze documentarie dell’Archivio storico del Comune di Scarperia, esposte in mostra, danno conto della continua presenza medicea anche nell’ambito della rappresentanza istituzionale del Vicariato del Mugello.

Il presidente di Fondazione Cr Firenze Luigi Salvadori parla di una “nuova tappa di questo bellissimo viaggio alla scoperta della Toscana meno ‘glamour’ che sta dando dei risultati davvero lusinghieri. Desideriamo offrire delle occasioni di conoscenza davvero originali con luoghi e opere fuori dai percorsi tradizionali e la nostra terra ci offre solo l’imbarazzo della scelta“.

La mostra “I Medici: gente del Mugello. Ritratti di famiglia dalle Gallerie degli Uffizi” a Scarperia – © Stefano Casati

L’omaggio degli Uffizi al Mugello

Il direttore delle Gallerie degli Uffizi, Eike Schmidt, sottolinea che “gli Uffizi rendono omaggio al Mugello, da dove, si può dire, tutto è partito: da qui provengono i Medici, che oltre ad essere abilissimi finanzieri e imprenditori, sono stati anche collezionisti e committenti incredibilmente sagaci. Non ci sarebbero gli Uffizi senza i Medici. La mostra unisce documenti preziosi ai ritratti dei principali esponenti della Casata nel Cinquecento: ed è emozionante pensare che a questi volti, a questi personaggi, corrispondeva un amore forte per un territorio oggi poco noto al grande pubblico, e forse per questo ancora così autentico, ricchissimo di arte e, come a Scarperìa, addirittura solenne”.

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