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Toscana in lutto per Luana, grido silenzioso della folla contro le morti bianche

Luana D’Orazio aveva 22 anni e un figlio di 5. È morta sul lavoro. Bandiere listate a lutto, ricordi di ieri e di oggi, la commozione dei bambini e la presenza del mondo dello spettacolo. Perché non accada mai più

Murale dedicato a Luana D’Orazio - © Jorit

Anche la titolare della ditta dove è avvenuto l’incidente e i colleghi di lavoro hanno voluto essere presenti ai funerali di Luana D’Orazio che si sono svolti oggi nella parrocchia del Cristo Risorto di Agliana (Pistoia). La titolare dell’azienda tessile dove il 3 maggio c’è stato l’incidente mortale sul lavoro, Luana Coppini, con il marito, ha raggiunto la chiesa ed ha preso posto all’interno in attesa delle esequie. La chiesa in cui ha officiato messa il vescovo Fausto Tardelli sono arrivate molte persone della zona, non soltanto conoscenti della ragazza, ma anche altre da Prato e Pistoia, più giornalisti e autorità. Questo, per tutta la Toscana, è un giorno di lutto. L’ha indetto la Regione, in concomitanza con i funerali di Luana, 22enne e mamma di un bimbo di 5 anni, morta una settimana fa a causa di un infortunio sul lavoro a Montemurlo.

Mai più morti sul lavoro

Bandiere listate a lutto anche sul palazzo Banci Buonamici della Provincia di Prato. “Un dovere di tutti fare in modo che quello che è accaduto non ricapiti mai più” commenta il presidente della Provincia, Francesco Puggelli. “In Italia, dati Istat alla mano, muoiono tre persone al giorno per incidenti sul lavoro, un bilancio inaccettabile. Dobbiamo fare in modo che la tragedia di Luana non sia dimenticata perché garantire ai lavoratori di svolgere in totale sicurezza il proprio lavoro, qualsiasi esso sia, non può essere un’aspirazione, nel 2021 dovrebbe essere la normalità. È fondamentale rimettere al centro le politiche del lavoro e avviare, parallelamente, anche una profonda riflessione sui diritti dei lavoratori e delle lavoratrici, partendo dalla formazione già in età scolastica” aggiunge Puggelli. “Occorre insegnare ai ragazzi la sicurezza sul lavoro che ed è esattamente ciò che già stiamo facendo nei laboratori e nelle scuole tecniche e professionali della provincia di Prato. L’intento nostro e della dirigenza scolastica è fare in modo che gli studenti di oggi diventino lavoratori informati circa i propri diritti e sulle normative vigenti a tutela degli stessi. Come Provincia di Prato continueremo a lavorare su questo fronte, di nostra competenza, perché ritengo sia un contributo concreto per fermare la strage silenziosa delle morti bianche. Mi stringo al dolore della famiglia di Luana e di quelle di tutte le persone che hanno ingiustamente perso la vita svolgendo il diritto basilare di provvedere a se stessi e alla propria famiglia”.

Bandiere a lutto alla Provincia di Prato

Contro le stragi silenziose

A intervenire è anche il presidente della Regione Toscana. Per la scomparsa di Luana D’Orazio “ho voluto il lutto regionale. Spero che tutti i toscani dedichino a lei il loro pensiero”, ha detto Eugenio Giani. “Spero che questo pensiero si accompagni al pensiero per tutti coloro che se ne sono andati per incidenti sul lavoro, con l’obiettivo delle istituzioni di fare di tutto, creare tutte le condizioni perché non avvenga più“. Giani ha ribadito che la sicurezza sul lavoro “è fondamentale” perché “chi va al lavoro deve andarci con la tranquillità psicologica di sapere che ci sono tutte le garanzie perché lo possa esercitare con sicurezza”. Sulla stessa linea anche il presidente del Consiglio regionale, Antonio Mazzeo, che su facebook scrive: “Oggi la bandiera del Consiglio regionale della Toscana è a mezz’asta. È una giornata di lutto per ricordare Luana D’Orazio e tutte le vittime sul lavoro. Dobbiamo fermare questa strage silenziosa. Servono più controlli, più formazione, più investimenti sulla sicurezza”.

Il ricordo della maestra

“Anche ai bambini delle elementari abbiamo detto che cosa è successo”

“Me la ricordo, era una scricciolina, minuta, esile. L’ho avuta come alunna fino al 2008. Dei bambini che sono stati con noi sappiamo sempre tutto, questa è una piccola comunità. Anche di Luana sapevo molto, e quando un bambino che è stato nostro alunno muore, anche da adulto, è un evento che ci coinvolge. Con noi passano molto tempo e condividamo tanti momenti, diventano come nostri figli”. Così parla Barbara Davini, maestra delle scuole elementari di Luana D’Orzio. La scuola di Luana, la Don Milani, è proprio davanti alla chiesa del Cristo Risorto, luogo dei funerali. L’asilo accanto è frequentato dal figlio di Luana. “Oggi stato detto ai bambini delle elementari che una ex alunna, come lo sono loro adesso, è morta in un incidente sul lavoro” ha aggiunto la maestra. Ai bambini della scuola è stato fatto osservare un minuto di silenzio, poi è stata fatta anticipare l’uscita. Le bandiere sull’ingresso sono state listate a lutto.

Il mondo dello spettacolo le è accanto

“Luana, per grande senso di responsabilità, di maturità e di forza, ha messo da qualche parte questo suo sogno di fare l’attrice, per occuparsi del suo bambino, per occuparsi di suo madre, ha pensato ad avere un lavoro sicuro” ha detto l’attrice Monica Guerritore, accompagnata dal marito Roberto Zaccaria, prima di entrare nella chiesa del Cristo Risorto, luogo dei funerali. “Questo dà il senso di quanto i giovani siano forti, più di quanto a volte pensiamo. Invece questa sicurezza, che lei pensava di avere, è stata tradita da chi, per sciatteria, per incuria, non ha salvato la vita di una giovane” ha aggiunto l’attrice. “Quindi per questo sogno che lei aveva, in rappresentanza di tutte le mie colleghe attrici che mi hanno chiamato, oggi Luana avrà accanto per un po’ il mondo che aveva amato, il mondo dello spettacolo”.

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