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Zerolab, nasce il primo hub per il recupero creativo degli scarti della pelle

Il nuovo polo realizzato a Scandicci è destinato a diventare anche una sede formativa e un incubatore per i designer emergenti

Il progetto Concerie - © Dario Vitale

Gli scarti di pelletteria non sono più un problema. Da oggi con Zerolab, il primo hub per il recupero creativo vengono trasformati in nuovi prodotti. Un progetto innovativo che parte dal presupposto che ogni anno si producono 758 kg di materiale di scarto in Italia. In Toscana sono 232 milioni di kg: facile immaginare le ricadute sotto il profilo ambientale per il sistema moda. Il primo hub per il recupero creativo nasce a Scandicci grazie all’intervento di Aspri e ZeroW. Il polo diventerà anche sede formativa e incubatore per designer emergenti.

La cultura dell’economia circolare

Il progetto è stato presentato in Fortezza da Basso (Sala della Scherma), nell’ambito di MIDA – Mostra Internazionale dell’Artigianato. Zerolab vede la sinergia tra la startup ZeroW e Aspri, Associazione Pelle Recuperata Italiana. Una partnership nata per sopperire al problema degli scarti nella pelletteria. La mission è di promuovere e diffondere la cultura dell’economia circolare e favorire artigiani e piccoli imprenditori. Si dà loro la possibilità di acquistare materiali recuperati, più accessibili economicamente. Previsto un centro di raccolta e smistamento.

La presentazione di Zerolab

Zerolab, spazio unico a Scandicci

Il laboratorio è uno spazio unico nel suo genere sia sul panorama nazionale che su quello internazionale – sottolinea Gabriele Rorandelli, fondatore di Zerolab – ZeroW è una start-up nata per intercettare materiali di scarto. Unendo questi temi nasce Zerolab. Ci rivolgiamo ad artigiani che necessitano di pelle e macchinari. A studenti che vogliono lanciare un progetto di moda circolare. A professionisti che vogliono ampliare il loro network di clienti. Grazie allo scarto si può dare nuova vita ai materiali. L’apertura del laboratorio è prevista per il 15 giugno. Questo è un primo passo verso un percorso dove i principi elencati oggi non saranno solo una teoria o uno slogan ma uno strumento reale“.

L’hub si colloca in un’area strategica, nel distretto della pelle di Scandicci. Il centro polifunzionale si presta ad intercettare le aziende che necessitano di smaltire gli scarti di produzione. Inoltre può mettere a disposizione il know how di professionisti altamente specializzati. Valorizza l’artigianato e favorisce un sistema circolare.

ZeroW

Il recupero degli scarti di pelletteria

Sosteniamo le imprese fin dalla loro nascita come mission aziendale – aggiunge Agnese Fazolo, Presidente CNA Firenze Federmoda – ma in questo caso l’imperativo è per noi particolarmente impellente. ZeroW favorisce quello sviluppo della moda sostenibile. Siamo infatti da sempre attenti al recupero degli scarti delle lavorazioni, siano essi di pelletteria che tessili, sia per motivi ambientali che per i costi materiali del loro smaltimento. Siamo certi che gli studenti di oggi vedranno domani, negli spazi di coworking e nei servizi offerti dalla start up, degli strumenti quanto mai utili per dar vita alla produzione delle loro prime collezioni”.

Zerolab e la strada dell’economia circolare

La Toscana ha scelto di percorrere la strada dell’economia circolare ormai da qualche anno. “Il tempo della sostenibilità è stato inserito nello Statuto della Regione. L’economia circolare è uno degli strumenti privilegiati per raggiungere e convertire il nostro modello di sviluppo in una direzione più sostenibile. Non tutto ciò che la legge definisce rifiuto lo è. A volte può essere uno scarto riutilizzabile per sostenere altre filiere produttive. Noi abbiamo fatto la scelta di minimizzare il ricorso allo smaltimento. Inoltre vogliamo sostenere e sviluppare nuove filiere produttive. Questo progetto si inserisce nella scelta forte che la Regione Toscana ha fatto. Riesce a tenere insieme l’aspetto ambientale e quello etico” puntualizza l’assessora regionale all’Ambiente Monia Monni

Il progetto Concerie – © Dario Vitale

Un progetto molto evoluto – prosegue Monni – , che abbiamo seguito fin dall’inizio e che oggi finalmente assume una dimensione industriale. Zerolab tiene insieme molte cose, com’è nella natura dell’economia circolare. Si pensi il rispetto per l’ambiente, attraverso un sistema di produzione più sostenibile. Un livello di formazione destinato a creare una leva di imprenditori di nuova generazione. E’ in grado di portare avanti la tradizione del made in Italy. Infine presta attenzione per un settore produttivo, quello della pelle, che vede in campo molti grandi marchi, che ovviamente hanno i propri vantaggi, ma che hanno insito un pericolo. Il fatto di portar via un po’ di competenze dal territorio in cui operano. Zerolab punta a valorizzare queste competenze e scongiurare questa eventualità”.

Una collaborazione a due Scandicci-Firenze

L’assessore all’Ambiente del Comune di Firenze Cecilia Del Re ha sottolineato l’importanza di una collaborazione internazionale innovativa tra Scandicci e Firenze. “Un progetto che presenta una bellissima apertura a chiunque abbia interesse di seguirli in questa missione per l’ambiente, per l’artigianato sostenibile e per la creatività. Un progetto aperto a tutti e ai giovani che oggi più che mai hanno una particolare attenzione all’ambiente” puntualizza.
La pelletteria su Scandicci è ormai una realtà affermata e importante – conclude Alessio Vari, vicepresidente del Consiglio comunale di Scandicci – Il Comune appoggia a pieno la valorizzazione degli artigiani che insieme a progetti come Zerolab rappresentano il futuro. I giovani devono poter scrivere e sviluppare le loro idee, devono avere possibilità di realizzarsi e di entrare in questo mondo di innovazione. Dobbiamo investire sui giovani e sulla creatività che è il motore del futuro“.

Il ruolo della piattaforma ZeroW

Ad affiancare online l’attività del centro polifunzionale di Scandicci la piattaforma ZeroW. Un marketplace in grado di mappare la produzione di scarto sul territorio e incrociare domanda e offerta, in modo da favorire l’acquisto di pellami ma anche di accessori realizzati con le materie prime disponibili in deposito da giovani designer e artigiani coinvolti nel progetto.

A curare l’immagine coordinata della piattaforma web altri talenti in erba: gli studenti del corso in Graphic Design di Accademia Italiana, coordinati dal professore Lorenzo Pofferi. “Un progetto – spiega Alessandro Colombo, country manager AD Education Italy – che non potevamo rifiutare. Sostenibilità e upcycling sono focus centrali nella didattica di AI. Il nostro istituto ha ormai integrato questi temi in tutti i suoi programmi accademici per far sì che gli studenti si confrontino con le attuali e future sfide che le industrie creative sono e saranno chiamate ad affrontare”.

Il progetto Concerie – © Dario Vitale

Il progetto fotografico sulle concerie

Durante la presentazione, sono stati proiettati gli scatti fotografici realizzati da Dario Vitale, studente del corso accademico in Fotografia presso Accademia Italiana. Il suo lavoro di reportage sulla filiera della pelle è partito dal distretto delle concerie di San Romano e Santa Croce sull’Arno. Grazie all’incontro con ZeroW, sta completando il racconto per immagini del distretto di Scandicci. Viene documentato non soltanto il paesaggio industriale, ma anche l’intensa attività lavorativa di diversi artigiani del settore.
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