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Mattarella a Barbiana: “Don Milani testimone coerente e scomodo”
Con la visita del Presidente Mattarella a Barbiana si aprono le iniziative per il centenario dalla nascita del priore
È la prima volta che un presidente della Repubblica visita Barbiana, sei anni dopo la visita di Papa Francesco nel 2017. Barbiana non è un paese, non è nemmeno un villaggio. Barbiana è una chiesa con la canonica con una ventina di case isolate intorno. Qui nel 1954 Don Milani fu esiliato e qui diede vita alla scuola di Barbiana unica al mondo e diversa da tutte le altre: diversa negli orari, negli obiettivi, nei metodi, nei contenuti
Un riconoscimento per alcuni tardivo, la testimonianza di don Milani è a tutt’oggi attuale e importante per le tante Barbiana nascoste e diffuse nelle scuole, periferie e campi di accoglienza presenti in Italia.
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Don Milani, le testimonianze dei partecipanti alla Marcia a Barbiana
Parole, voci e le emozioni di studenti, ex allievi e insegnati che hanno partecipato sabato 27 maggio alla Marcia di Barbiana con la visita del Presidente della Repubblica
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Il maestro dell’organetto Riccardo Tesi canta il Mediterraneo da Costantinopoli a Rio de Janeiro
Mercoledì 7 giugno al Teatro Manzoni di Pistoia il compositore e musicista toscano maestro di organetto diatonico presenterà il suo nuovo disco "La giusta distanza"
Riccardo Tesi organettista e compositore di fama internazionale, fondatore del progetto Banditaliana, presenta il suo nuovo album solista “La giusta distanza”.
Un viaggio attraverso melodie ispirate da viaggi in tutto il mondo: dall’Argentina a Beirut, dall’Irlanda al Messico.
Alla base del nuovo lavoro l’Elastic Trio con alle percussioni il funambolico Francesco Savoretti, che coniuga il groove irresistibile, ereditato dal suo passato di batterista, con i colori dei tamburi a cornice e delle percussioni etniche, di cui è un autentico maestro; alle chitarre – acustica ed elettrica – e voce, il sorprendente Vieri Sturlini, che vanta una formazione eclettica dal classico al jazz, dal folk alla canzone d’autore.
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Il Presidente Mattarella a Firenze per la commemorazione della strage dei Georgofili
Il Presidente della Repubblica non è voluto mancare alla cerimonia di commemorazione organizzata dalla Corte d'Appello al palazzo di giustizia di Firenze
Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha partecipato alla cerimonia di commemorazione della strage di via dei Georgofili organizzata al palazzo di giustizia di Firenze. A 30 anni di distanza dall’attentato terroristico la Corte d’Appello ha voluto ricordare con un evento di elevato significato istituzionale, quei tragici momenti, che rappresentano ancora oggi una profonda ferita nella memoria della città di Firenze.
Un doppio appuntamento nel capoluogo toscano per il Presidente della Repubblica per due anniversari distinti ma dal significato importante e connesso tra loro: la lotta alla mafia da un lato, l’importanza dell’istruzione dall’altra. Oltre a questa cerimonia al Palazzo di Giustizia il presidente Mattarella ha infatti partecipato all’avvio delle celebrazioni per i 100 anni dalla nascita di don Lorenzo Milani a Barbiana.
Dopo i saluti del presidente della Corte d’appello di Firenze Alessandro Nencini, che ha voluto fortemente questa iniziativa per i 30 anni dalla strage dei Georgofili, sono seguiti gli interventi della presidente della Corte costituzionale Silvana Sciarra, del vicepresidente del Consiglio superiore della magistratura Fabio Pinelli e della prima presidente della Corte di Cassazione Margherita Cassano oltre al video messaggio del presidente del Senato Ignazio La Russa a cui è seguita la relazione del procurato nazionale antimafia Giovanni Melillo.
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Strage dei Georgofili, quando la mafia colpì Firenze al cuore. Riviviamo l’evento al cinema La Compagnia
Ripercorriamo in questo video i momenti più intensi dell'evento promosso dalla Regione Toscana: "La strage di via dei Georgofili: un racconto lungo 30 anni"
Racconti, testimonianze, ricordi. Il Cinema La Compagnia ha ospitato la giornata voluta dalla Regione Toscana per ricordare a 30 anni di distanza la strage di via dei Georgofili. Era la notte fra il 26 e il 27 maggio del 1993, cinque persone persero la vita Angela e Fabrizio Nencioni, le loro figlie Nadia e Caterina, lo studente di architettura Dario Capolicchio la notte, circa ottanta i feriti. Firenze per la prima volta si rese conto che la mafia non riguardava solo il sud Italia.
Sono trascorsi 30 anni, oggi più che mai è necessario tenere accesa la memoria perchè se le stragi sono finite, per sconfiggere la mafia c’è ancora molto da fare. Sui passi avanti fatti – e sono molti – non possiamo indietreggiare. Per questo la Regione ha deciso di rivolgersi ai giovani, ai ragazzi. I tanti studenti oggi seduti in platea hanno ascoltato, lasciando spazio anche alle emozioni, i contributi emersi. Tra gli ospiti Pif, all’anagrafe Pierfrancesco Diliberto,il giornalista siciliano Giacomo Di Girolamo, Tina Montinaro, moglie del capo scorta del giudice Falcone e il colonnello dei Ros dei Carabinieri,Lucio Arcidiacono a capo dell’operazione che il 16 gennaio scorso ha portato alla cattura del boss mafioso Matteo Messina Denaro.
Riviviamo in questo video i momenti più intensi dell’evento.
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Le domande dei giovani, l’auto di Falcone e le testimonianze: il Consiglio regionale ricorda la strage dei Georgofili
Tina Montinaro, la moglie del capo scorta del giudice, e il presidente dell'Assemblea, Antonio Mazzeo, incontrano i ragazzi del Parlamento degli studenti. Momento di raccoglimento davanti ai resti della Quarto Savona Quindici esposta nel piazzale degli Uffizi
Nella sala Gonfalone del Consiglio regionale della Toscana, i ragazzi del Parlamento degli studenti incontrano Tina Montinaro, presidente dell’associazione “Quarto Savona Quindici” e moglie di Antonio, capo scorta del giudice Giovanni Falcone. Un dialogo sulle stragi mafiose dei primi anni ’90 insieme al presidente del Consiglio regionale, Antonio Mazzeo, e al questore della provincia di Firenze, Maurizio Auriemma.
Momento di raccoglimento nel piazzale degli Uffizi di fronte alla teca che contiene i resti della “Quarto Savona Quindici”, nome in codice usato per la Fiat Croma della scorta che, il 23 maggio 1992, fu colpita in pieno dalla deflagrazione dell’attentato di Capaci.
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Nadia Nencioni: il ritratto della poetessa di Via dei Georgofili
Chi era questa bambina fiorentina? Lo abbiamo chiesto alla sua maestra di allora. Il ritratto della piccola vittima nel servizio di Simona Bellocci e Marco Pieraccioli
Chi era Nadia Nencioni? Lo abbiamo chiesto alla sua maestra di allora.
“Era da poco nata la sua sorellina, Caterina. E Nadia era contentissima”. A dispetto degli oltre novant’anni, Maria Grazia Mangani conserva ricordi lucidissimi della sua piccola alunna. “Sedeva accanto alla Teresa”, ci dice come se i suoi occhi riuscissero a vedere l’intera classe davanti a sé.
Una bambina matura per la sua età, ma anche solare, piena di vita e con un talento innato per la scrittura: questa era Nadia. E questo è il ricordo della sua maestra…
Nadia Nencioni: il ritratto della poetessa di Via dei Georgofili
A cura di Simona Bellocci e Marco Pieraccioli
Direttore responsabile: Davide De Crescenzo
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Giustizia, memoria, verità: a 30 anni dalla Strage di Via dei Georgofili
Dalla notte più buia della storia recente fiorentina, alla rinascita di un’intera città. Nel nome della giustizia e dei suoi protagonisti di oggi e di allora
Se c’è una data che più di altre ha segnato la storia recente di Firenze, questa è quella del 27 maggio 1993. Una ferita al cuore impossibile da ignorare o rimarginare. Eppure la storia ci dice anche altro. E cioè che il buio e la devastazione che segnarono quella notte, non hanno avuto l’ultima parola definitiva.
Grazie all’impegno e alle indagini di tanti uomini impegnati nella lotta alla mafia, oggi per Firenze è tempo di una nuova era. Merito di chi, nel corso del tempo, si è speso con tutto se stesso per ristabilire giustizia; onorare la memoria; e ricostruire la verità su quanto accaduto. In questo video che ripercorre questo lungo lasso di tempo, scorrono le vicende e i luoghi-simbolo che rievocano alcune tra le figure più emblematiche nella lotta alla mafia: dal giudice Antonino Caponnetto; al Procuratore antimafia di allora, Pier Luigi Vigna; al Pubblico Ministero, Gabriele Chelazzi; fino al comandante dell’operazione-Tramonto, il colonello dei ROS, Lucio Arcidiacono. Uomini di stato, che hanno legato per sempre il proprio nome alla città di Firenze.
Giustizia, memoria, verità. A 30 anni dalla Strage di Via dei Georgofili
A cura di Marco Pieraccioli
Direttore responsabile: Davide De Crescenzo
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“Il tramonto”, la poesia della piccola Nadia Nencioni
Neanche tre giorni prima dell’attentato, che avrebbe segnato la fine dell’intera famiglia Nencioni, la piccola Nadia scriveva la sua ultima poesia. A leggerla, 30 anni dopo, è la sua maestra di allora
Maria Grazia Mangani, insegnante di geografia alla scuola elementare di Nadia, legge i versi del “Tramonto”. Una poesia tornata d’attualità negli scorsi mesi, per essere stata scelta come simbolo e ispirazione dell’omonima operazione antimafia culminata con la cattura di Matteo Messina Denaro: il super latitante condannato in via definitiva per la Strage di Via dei Georgofili e oggi riconsegnato alla giustizia italiana.
“Il tramonto”, la poesia della piccola Nadia Nencioni
A cura di Simona Bellocci e Marco Pieraccioli
Direttore responsabile: Davide De Crescenzo
Voce narrante: Maria Grazia Mangani
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Strage dei Georgofili: una pagina di cronaca lunga 30 anni
Claudio Giua e Claudia Fusani tornano sui luoghi dell’attentato mafioso che colpì Firenze
Il boato nella notte, la corsa in motorino, l’arrivo in Ponte Vecchio. Poi, i tanti feriti accasciati a terra. Sono queste le prime immagini che Giua e Fusani conservano di quella terribile notte del 27 maggio 1993. Una notte di morte, distruzione e mafia. “Fummo i primi giornalisti ad accorrere sulla scena dell’attentato – ricorda Giua – e nei giorni successivi, quando parlammo di mafia, tantissime testate straniere ci contattarono per saperne di più”. Dopo Roma, la mafia era entrata anche a Firenze. E stavolta si era presa con sé la vita di 5 innocenti. “Fu un colpo al cuore dello Stato”. Un colpo che a distanza di 30 anni risuona ancora nella mente dei suoi testimoni. Forte, sordo e irreale: come quel boato delle 1.04.
“Strage dei Georgofili: una pagina di cronaca lunga 30 anni”
A cura di Simona Bellocci e Marco Pieraccioli
Direttore responsabile: Davide De Crescenzo
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Testimone di una strage: i Georgofili raccontati da chi era presente
Maurizio Maleci, vigile del fuoco e autore delle celebri riprese, ci riporta alla notte del 27 maggio del 1993
Alle 1.04 del 27 maggio del 1993, la notte fiorentina viene squarciata da un boato. Un’esplosione tanto improvvisa, quanto surreale, colpisce al cuore la città di Firenze.
Al comando dei Vigili del Fuoco di Via della Farina il centralino viene invaso da chiamate e segnalazioni. Sono i primi istanti di una notte destinata a rimanere impressa nella memoria collettiva di un’intera generazione di italiani; le prime notizie che giungono e si susseguono sono incerte, frammentarie, poco chiare. Poi, minuto dopo minuto, ecco che il cerchio inizia a restringersi: c’è stata una fuga di gas, in pieno centro storico. Si temono crolli e feriti. Ma non c’è tempo per pensare: tutti i reparti e i mezzi di soccorso vengono allertati e attivati.
Ed è proprio con queste prime informazioni che inizia anche la notte di Maurizio Maleci, un metro e novanta di muscoli, coraggio e altruismo, che ha scelto ormai da tempo di cambiare vita e lavoro per servire il corpo dei Vigili del Fuoco. È un pompiere come altri, dopo tutto; ma rispetto ad altri, Maurizio svolge anche un incarico particolare che consiste – telecamera in spalla – nel riprendere la scena degli interventi. Anche lui quella notte viene svegliato: dalla centrale operativa lo chiamano per andare a fare le riprese sul luogo dell’esplosione. Parte. Mentre è alla guida, arriva poi un’informazione ben più dettagliata: “devi andare in Via dei Georgofili. Sai dov’è Via dei Georgofili?”.
Già, dov’è? “È vicina agli Uffizi, dopo le Reali poste, tra il piazzale della Galleria e Via Lambertesca”. Sono da poco passate le 1.30, quando Maurizio, con in mano la sua Sony, raggiunge quello che – da lì a qualche ora – verrà definito come il luogo dell’attentato. Altro che fuga di gas.
Oggi, a distanza di 30 anni da allora, ripercorriamo con Maurizio Maleci gli istanti di quella notte. A farci da guida – oltre alle sue parole – ci sono anche le riprese originali dell’epoca girate dallo stesso vigile del fuoco.
“Se chiudo gli occhi rivedo esattamente quelle scene; rivedo le riprese che tutti noi abbiamo visto e che in questi giorni vedremo passare in tv. Dietro a quella telecamera c’ero io”.
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Nuova vita per il Museo Casa Siviero: dalla Regione 3 milioni e 700mila euro per la ristrutturazione
Il museo di proprietà della Regione Toscana sarà oggetto di un importante intervento di ristrutturazione che renderà il complesso interamente accessibile, riaprirà nel 2025
La palazzina ottocentesca sul Lungarno Serristori a Firenze che fu l’abitazione dell’antiquario Rodolfo Siviero considerato “lo 007 dell’arte” e che oggi è di proprietà della Regione Toscana sarà oggetto di un importante intervento di ristrutturazione che renderà il complesso interamente accessibile.
La casa durante l’occupazione tedesca fu la base operativa di un gruppo di partigiani che, sotto la direzione di Rodolfo Siviero, cercarono di contrastare la razzia di opere d’arte da parte dei nazisti.
Il presidente Eugenio Giani insieme al sindaco di Firenze Nardella sta lavorando anche all’ipotesi di agevolare l’accesso a questa parte del centro storico e a Casa Siviero attraverso il recupero del passaggio pedonale all’interno della Pescaia di San Niccolò.
Giani ha spiegato infatti che, a differenza di quella di Santa Rosa, la pescaia di San Niccolò è incavata, e non è accessibile solo perché si è dispersa l’impermeabilizzazione che è rimasta fino al Dopoguerra.
Impermeabilizzando di nuovo questa pescaia e rendendola pedonale, i bus che si fermano nel Lungarno della Zecca Vecchia potrebbero portare le persone direttamente verso Casa Siviero, e verso l’Oltrarno.
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Torna “I Luoghi del Tempo”: musica e spettacoli per scoprire la Maremma
Dal 27 maggio al 15 giugno il festival, dedicato quest’anno a Italo Calvino, propone spettacoli teatrali e musicali, passeggiate e degustazioni in alcuni dei luoghi più belli del territorio
Unire le arti dello spettacolo e la letteratura con la valorizzazione del territorio. È questa la filosofia de “I Luoghi del Tempo”, il festival realizzato con il sostegno della Regione Toscana he dal 27 maggio al 15 giugno torna ad animare i luoghi più belli della Maremma e delle Colline Metallifere con concerti, spettacoli, passeggiate e degustazioni, per portare il pubblico alla scoperta di un territorio che ha ancora molto da offrire, anche in contesti meno conosciuti e battuti dal turismo e dalla cultura di massa.
Gli spettacoli teatrali e musicali infatti sono sempre preceduti da passeggiate o incontri insieme agli ospiti che parleranno di temi attuali e importanti o racconteranno storie legate al territorio. Gli eventi poi si concludono con degustazioni di prodotti tipici, grazie alla sinergia con piccole aziende e produttori locali.
Tra ospiti di questa edizione, dedicata a Italo Calvino, ci sono Tomaso Montanari, Giuseppe Cederna, Lella Costa, Stefano Bartezzaghi, Francesco Montanari, Sacha Naspini, Claudio Morici, Remo Anzovino, Petralana, il nuovo talento della poesia italiana, Andrew Faber, e i giovani musicisti Michelangelo Scandroglio, Stefano Marini, Androgynus.
“I Luoghi del Tempo è un festival di esperienze perché permette ai partecipanti di immergersi appieno nelle parole e nelle note che ascoltano divenendo loro stessi protagonisti in ogni location – ha spiegato presentando il festival l’assessore all’economia e turismo della Toscana, Leonardo Marras – proprio le esperienze legate alla natura e alla cultura stanno diventando, sempre di più, attrattori di viaggio anche per la Toscana meno battuta, quella più distante dalle città d’arte. Stiamo lavorando molto in questa direzione per andare incontro alle esigenze dei turisti, mutate dopo la pandemia, costruendo insieme ai territori un’offerta sempre più ampia e variegata. La Maremma ha tantissimo da raccontare con paesaggi, tradizioni, avvenimenti, sapori. Il festival è senza dubbio uno dei migliori narratori”.
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Lavoro, i numeri dei servizi per l’impiego. Giani: “Toscana modello nazionale”
A cinque anni dall'istituzione dell'Agenzia regionale si fa il punto sulle politiche attive e le prospettive. Nel 2022, 239mila cittadini si sono rivolti agli sportelli
Al Cinema La Compagnia di Firenze evento pubblico per i cinque anni dall’istituzione di Arti, l’agenzia regionale toscana per l’impiego, il braccio operativo della Regione per i programmi europei e nazionali delle politiche attive del lavoro. Una rete di 57 sedi, tra centri per l’impiego, sportelli territoriali, servizi per le imprese e 34 Web learning point. Un totale di circa 800 dipendenti che supereranno quota mille a breve.
All’evento hanno partecipato il presidente della Regione, Eugenio Giani, e l’assessora regionale al Lavoro, Alessandra Nardini, per tirare le somme e soprattutto guardare alle strategie future.
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“Io dentro così mi sento”. Al Salone del Libro il racconto del Covid fatto dai bambini di Pelago e Rufina
Testimonianze a colori che hanno dato voce ai sentimenti dei più piccoli, in tutto 800 studenti tra i 3 e i 14 anni, aiutandoli a esorcizzare il distacco della socialità negata, della solitudine
Al Salone Internazionale del Libro di Torino spazio al racconto del Coronavirus visto con gli occhi dei bambini, tra memoria e attualità, raccolto nel volume delle Edizioni dell’Assemblea del Consiglio regionale della Toscana “Io dentro così mi sento” a cura della psicologa Gabriella Picerno.
Tra le pagine la paura e la speranza del tempo sospeso della pandemia raccontato con disegni, poesie e pensieri dei bambini e ragazzi degli Istituti comprensivi di Pelago e Rufina.
Un libro che esplode di emozioni e fa riflettere riportando la coscienza a un anno unico e mai vissuto prima. Il virus raccontato attraverso personificazioni, giochi di ruolo, diari un viaggio dentro l’incertezza tra assenze e presenze ritrovate come quelle dei genitori più vicini che mai.
Nel servizio le interviste al consigliere regionale del territorio Cristiano Benucci e alla psicologa curatrice del progetto Gabriella Picerno.
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Il nuovo patto di memoria tra Toscana e Piemonte stretto a Torino dal presidente Antonio Mazzeo con il vicepresidente Daniele Valle
Al Salone Internazionale del Libro di Torino il presidente del Consiglio regionale della Toscana Antonio Mazzeo ha siglato un nuovo patto con il vicepresidente del Consiglio regionale del Piemonte Daniele Valle. Un impegno comune basato sui valori dell’antifascismo e della resistenza alla base della Costituzione italiana
Toscana e Piemonte sono unite più che mai per costruire una memoria condivisa.
Firenze fu la prima città italiana ad essere liberata dall’azione congiunta degli alleati e delle forze militari del Comitato di Liberazione Nazionale.
Torino e il Piemonte misero in campo le più grandi forze partigiane dell’ultima fase della guerra di liberazione dal nazifascismo.
Toscana e Piemonte, fin da allora, rivelarono solidi legami che oltrepassarono la guerra e si dimostrarono appieno nei primi anni dell’età Repubblicana e nella costruzione della nuova Italia. Legami che oggi possono riannodarsi nell’intenzione di salvaguardare la memoria.
Nel servizio le interviste al presidente del Consiglio regionale della Toscana Antonio Mazzeo e a Daniele Valle, vicepresidente del Consiglio regionale del Piemonte e presidente del Comitato Antifascismo e Costituzione dell’Assemblea Legislativa piemontese.
Per approfondire: www.intoscana.it
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Con il Morellino di Scansano il brand “Maremma toscana” si fa conoscere in tutto il mondo
La vicepresidente della Regione Toscana fatto visita a due importanti aziende vitivinicole della zona di Scansano, l'azienda agricola Bruni e l'azienda Terenzi, ambasciatrici del vino maremmano in tutto il mondo
“La maremma sta diventando sempre di più un brand per la Toscana in Italia e all’estero è in crescita l’apprezzamento per le nostre Dop e per le denominazioni più importanti come il Morellino”, così la vicepresidente della Regione Toscana Stefania Saccardi impegnata a sostenere e a promuovere questa terra e le sue produzioni di qualità.
La vicepresidente ha fatto visita a due importanti aziende vitivinicole della zona: l’azienda agricola Bruni, produttori storici di vino ma anche sperimentatori di vitigni non comuni in Italia, e all’azienda Terenzi, realtà anche ricettiva. Entrambe hanno ottenuto riconoscimenti nazionali e internazionali e sono ambasciatori del vino maremmano in tutto il mondo.
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Gli Uffizi Diffusi riportano i ritratti di famiglia dei Medici in Mugello
Tornano a casa i ritratti di famiglia dei Medici, saranno esposti nel Museo dei Ferri taglienti a Scarperia e San Piero, fino al 5 novembre nell’ambito della rassegna "I Medici: gente del Mugello. Ritratti di famiglia dalle Gallerie degli Uffizi"
Fino al 5 novembre, nelle sale nobili del Palazzo dei Vicari di Scarperia, sede del Museo dei Ferri Taglienti arriva il progetto Terre degli Uffizi.
Tornano a casa in Mugello, provenienti dalle Gallerie degli Uffizi quattro ritratti di famiglia dei Medici nell’ambito dell’esposizione dal titolo ‘I Medici: gente del Mugello. Ritratti di famiglia dalle Gallerie degli Uffizi‘.
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IGORT porta a Palazzo Blu a Pisa i suoi infiniti mondi immaginari
L’esposizione “Igort. Attraversare le forme” aperta fino al 10 settembre a Palazzo Blu a Pisa, tenta di raccontare 45 anni di attività e creatività di un artista che è riuscito a spaziare geograficamente e stilisticamente, utilizzando tutte le tecniche
Palazzo Blu a Pisa ospita una mostra dedicata a uno degli intellettuali e artisti più interessanti della scena contemporanea in grado di unire con racconti fantastici a fumetti mondi e generi letterari apparentemente lontani tra loro nello spazio e nel tempo, passando dal Giappone all’Ucraina, da Napoli a Bombay, dagli Stati Uniti alla Russia.
Stiamo parlando di Igor Tuveri in arte IGORT illustratore, fumettista, grafico, regista, musicista sperimentale, fondatore di una casa editrice la Coconino Press e direttore di Linus il più importante mensile italiano dedicato al fumetto.
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Birra in Toscana in crescita: aumentano occupati e birrifici
I dati, elaborati dall'Osservatorio Birre Artigianali, sono stati presentati in un incontro presso il dipartimento di agraria dell’Università di Firenze
C’è fermento in Toscana. Il mondo della birra, pur se i numeri sono ancora di dimensioni ridotte, si fa strada tra le eccellenze enogastronomiche. In aumento il numero degli addetti ai lavori (+90%) e dei birrifici agricoli (+333%) dal 2015 ad oggi. Di altissima qualità le materie prime locali a cominciare dal luppolo.
I dati, elaborati dall’Osservatorio Birre Artigianali, sono stati presentati in un incontro presso il dipartimento di agraria dell’università di Firenze. Un appuntamento promosso in collaborazione con Vetrina Toscana e alcune imprese del settore.
Dai dati emerge che a dispetto del trend positivo le aziende del comparto brassicolo si confermano di dimensioni esigue. Aumentano però le possibilità anche sul fronte turistico. Si spiegano così le visite agli impianti e ai luppoleti, la presenza di tap room in azienda per una degustazione. Produttori e consumatori stanno apprezzando sempre di più le iniziative in tal senso di Toscana Promozione Turistica, attraverso Vetrina Toscana.
Per sostenere lo sviluppo del comparto brassicolo la Regione Toscana punta sui finanziamenti del Programma di Sviluppo Rurale, sui progetti Hops Tuscany, per una coltivazione del luppolo di alta qualità, e su Quali Birre, per migliorare la qualità delle birre agricole toscane.