Enogastronomia/

Gambero Rosso, quattro ristoranti al top in Toscana

Il punteggio più alto assegnato all’Enoteca Pinchiorri, Tre Forchette con Da Caino, Lorenzo e il Piccolo Principe. 26 le novità in guida

Il pass dell’Enoteca Pinchiorri – © FB Enoteca Pinchiorri

Massimo Bottura e Niko Romito restano gli chef da battere, anche quest’anno nella guida Ristoranti d’Italia 2024. Per la 34esima edizione la pubblicazione del Gambero Rosso recensisce 2.485 insegne, sono 324 le novità. Ad inseguire dietro il duo di testa ecco Heinz Beck e Enrico Crippa, poco più indietro Gianfranco Vissani. Subito dietro, il miglior ristorante della Toscana si conferma l’Enoteca Pinchiorri a Firenze.

Le Tre Forchette sono 47 contro le 44 del 2023. Sette le new entry ma tutte al nord. Firenze si conferma tra le realtà con le offerte più variegate tra ristoranti, trattorie ma non mancano gli exploit per la cucina etnica. Bene anche la Versilia e il Senese. Nella Guida sono 243 gli esercizi in Toscana, 26 le novità.

Monco e Tomberli dell’Enoteca Pinchiorri – © FB Enoteca Pinchiorri

Quattro sono le Tre Forchette, tutte riconferme: Enoteca Pinchiorri, Firenze, Da Caino, Montemerano a Grosseto, che conquista anche il Premio Speciale per la valorizzazione dell’olio extravergine d’oliva dal frantoio Santa Tea, infine in provincia di Lucca troviamo Lorenzo a Forte dei Marmi e Il Piccolo Principe del Grand Hotel Principe di Piemonte a Viareggio.

Tra gamberi, bottiglie, mappamondi e cocotte

Tra le trattorie, conquistano i Tre Gamberi a Firenze Da Burde dei fratelli Paolo e Andrea Gori e a Monteriggioni Futura Osteria di chef Samuele Bravi.

New entry tra le Tre Bottiglie, con partner Petra, il locale Innocenti Wines a Poggibonsi dove la scelta è tra 1300 etichette a disposizione, mentre si riconfermano l’Enoteca Bruni a Firenze con oltre 3mila referenze e l’Enoteca Marcucci a Pietrasanta con la sua riserva di etichette avviata nel 1987.

Non solo cucina toscana: Moi Omakase riconferma i suoi Tre Mappamondi per la migliore cucina giapponese nella città di Prato, mentre Caffè dell’Oro conquista per la prima volta le Tre Cocotte per la sua proposta innovativa e lo stile vintage anni Cinquanta dell’arredo tipico dei bistrot francesi.

Valeria Piccini chef del ristorante Da Caino a Montemerano (due stelle Michelin)

I quattro premi speciali in Toscana

Quattro sono poi i Premi Speciali in Toscana: Da Caino, Montemerano come ristorante che valorizza al meglio l’olio EVO italiano, con partner Frantoio di Santa Téa; Silene a Seggiano per la Migliore Proposta Vegetariana; Papaveri e Papere a San Miniato per Qualità Prezzo e infine Edoardo Tilli e Klodiana Karafilaj, Podere Belvedere Tuscany a Pontassieve per Tradizione Futura.

All’indomani della candidatura della cucina italiana a Patrimonio Culturale Immateriale dell’Unesco e dopo un’estate rovente tra scontrini fuori taglia e dibattiti sulla crisi del settore, nonostante i sold out – racconta Laura Mantovano, direttore editoriale della Guida – il compito della guida è quello di tirare le somme, cogliere tendenze, senza dimenticare di valorizzare solide realtà. Le difficoltà, a partire dalla sostenibilità economica, esistono, vanno studiati nuovi modelli, non è più tempo di formalismi ma certo è che la ristorazione d’autore dalla forte identità, in Italia, ha ancora molto da dire”.

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