Toscana protagonista alla festa del vino italiano al centro congressi La Nuvola di Roma. C’è tanto di Docg, Doc e Igt del Granducato nella 39/a edizione della Guida Vini d’Italia del Gambero Rosso presentata nella capitale. La guida è frutto del lavoro di oltre 70 collaboratori che in totale hanno assaggiato circa 40mila vini, selezionandone 508 per il massimo riconoscimento: lo storico Tre Bicchieri. Sono 1.800 i Due Bicchieri Rossi, a conferma di una qualità crescente del vino italiano.

Francesco Carfagna della cantina Altura
Tra i Premi Speciali il Vignaiolo dell’Anno è andato a Francesco Carfagna della cantina Altura sull’isola del Giglio. La famiglia Carfagna sta portando avanti un progetto di viticoltura eroica nei tre ettari di terreno recuperato dopo anni di abbandono. Da qui è cominciata la riscossa di antichi vigneti come Ansonaco ed altre varietà a bacca rossa: Sangiovese, Grenache, Canaiolo Nero e Aleatico.
Altura vigneto sorge sulle ripide colline del Giglio. Francesco Carfagna, ex professore di matematica, è approdato 26 anni fa all’isola del Giglio ed è sempre rimasto fedele a un vitigno: l’Ansonica. Nel 1985 ha abbandona la professione per aprire due anni dopo sull’isola un ristorante.
La tenuta è stata fondata nel 2000. Le vigne sono terrazzate su ripidi pendii a picco sul mare. Terreno sabbioso e ricco di scheletro, con presenza di massi e scogli. In vigna bandito l’uso di sostanze chimiche. In cantina fermentazioni spontanee con lieviti indigeni, lunghe macerazioni sulle bucce, senza nessuna aggiunta. I vini riposano in acciaio, e, talvolta c’è un passaggio in legno, per poi venire imbottigliati.
Il Brunello di Montalcino di Giodo
La Toscana domina ancora la Guida dei Vini d’Italia del Gambero Rosso con il Rosso dell’Anno: il Brunello di Montalcino 2020 di Giodo. L’azienda è guidata dal fiorentino Carlo Ferrini, classe 1954, è uno dei più noti enologi d’Italia attivo dal Trentino fino alla Sicilia. Nel 2002 ha acquistato la prima particella di terreno a Montalcino.
Da qui è partita un’avventura che vede al suo fianco ormai da alcuni anni anche la figlia Bianca. Una passione che passa quindi di padre in figlia dai segreti in vigna ai gesti in cantina sempre nel segno del Sangiovese e soprattutto di una ricerca dell’eleganza in bottiglia.

Gruppo Alejandro Bulgheroni Family Vineyards
L’Azienda dell’Anno è il Gruppo Alejandro Bulgheroni Family Vineyards forte di quattro cantine in Toscana. Un progetto che accomuna tre terroir: Chianti Classico, Montalcino, Bolgheri. Alejandro Bulgheroni è un imprenditore italo-argentino che, dopo aver acquisito tenute in giro per il mondo, dal 2012 ha scelto di investire in Toscana. Ha cominciato con Dievole, storica tenuta del Chianti Classico dove ha valorizzato uve e tecniche produttive locali, per poi proseguire a Montalcino con Poggio Landi e Podere Brizio, fino ad arrivare a Bolgheri.
In questo territorio nel 2015 sono nate Tenuta Le Colonne e Tenuta Meraviglia. A giugno l’inaugurazione della Cantina Meraviglia, che rifornisce tutte e due le tenute. Il gruppo conta in Italia 330 ettari vitati, tutti con metodo biologico, e una produzione che si aggira su un milione di bottiglie l’anno, tra Chianti Classico, Brunello di Montalcino e Bolgheri.
Il ritratto dell’Italia del vino della Guida “racconta un panorama complesso e di grande vitalità, ben testimoniato dalle 50 cantine che per la prima volta raggiungono il massimo traguardo dei Tre Bicchieri. Non presentiamo solo una guida, ma un messaggio: il vino è incontro, curiosità, cultura. È parte della nostra ricchezza e oggi ha bisogno di un nuovo entusiasmo. Il vino italiano di qualità è in salute: si cercano sempre più modelli indipendenti, frutto di ricerca, conoscenza e innovazione“, commenta Lorenzo Ruggeri, direttore responsabile del Gambero Rosso.
Gli altri premiati del Gambero Rosso
Tra i 13 Premi Speciali, oltre ai toscani, le Bollicine dell’Anno al Franciacorta Brut Nature 2021 di Bosio; il Bianco dell’Anno il Roero Arneis Incisa Riserva 2020 di Monchiero Carbone. Il Rosato dell’Anno è il Cerasuolo d’Abruzzo Baldovino 2024 di Tenuta I Fauri. Il Vino da Meditazione dell’Anno è il Lina Passito 2023 della cantina marchigiana Santa Barbara.
Il Miglior Rapporto Qualità-Prezzo porta in Calabria grazie al Cirò Bianco Mare Chiaro 2024 di Ippolito 1845; la Cantina Cooperativa dell’Anno è La Guardiense in Campania; la Cantina Emergente è Torre Zambra in Abruzzo, mentre il Premio Progetto Solidale va a una cantina di Salina, Nino Caravaglio.
Completano il quadro il Premio Speciale Giovani Produttori dell’Anno andato a Davide Zoppi e Giuseppe Luciano Aieta di Cà du Ferrà, e il Premio per la Vitivinicoltura Sostenibile che valorizza il lavoro della cantina umbra Antonelli – San Marco.