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I maestri della fotografia celebrano Dante. Giani: “Un meraviglioso viaggio nei luoghi del Poeta”

A 700 anni dalla morte dell’Alighieri inaugurata a Palazzo Strozzi Sacrati la mostra dedicata alla Toscana dantesca negli scatti degli Archivi Alinari e di Massimo Sestini

Gli iconici scatti in bianco e nero dei Fratelli Alinari e le spettacolari foto aeree di Massimo Sestini per raccontare la terra natale dell’Alighieri. È questo il fil rouge della mostra “Viaggio nella regione del Poeta-La Toscana dantesca nelle fotografie degli Archivi Alinari e di Massimo Sestini” inaugurata dal presidente Eugenio Giani a settecento anni esatti dalla morte dell’Alighieri. Alla presentazione hanno partecipato lo stesso Sestini e il presidente della Fondazione Alinari Giorgio Van Straten.

Oggi è il nostro modo per ricordare l’anniversario della scomparsa del Sommo Poeta – ha spiegato il presidente Giani –. Nel giorno clou dei festeggiamenti per i 700 anni apriamo una mostra che è un viaggio nella Toscana e rende al tempo stesso vivo il Palazzo della Regione. Tutti i cittadini che vorranno, potranno visitare questa esposizione”.

Ventidue immagini per raccontare la Toscana di Dante

La mostra, allestita nella sala Rossa al primo piano di Palazzo Strozzi Sacrati (visite a partire dal 20 settembre con Green Pass), propone in 22 immagini un ideale Grand Tour nel segno dell’autore della Divina Commedia: dall’isola di Gorgona ai marmi bianchi di Carrara, dal Ponte del Diavolo a Borgo a Mozzano al santuario della Verna dove San Francesco ricevette le stimmate passando per piazza Santa Croce a Firenze, Siena e il Castello di Poppi. Tante le immagini in grado di trasmettere, pur nella loro perfezione estetica, la magia, le emozioni e le suggestioni che hanno ispirato il poeta e regalato pagine immortali alla letteratura mondiale.

Queste opere -ha aggiunto il presidente Giani- ci offrono la grande possibilità di vedere la realtà con occhi diversi, più attenti, più sensibili e di cogliere istanti che emozionano, spingono alla riflessione e celebrano la grandezza e l’eternità di Dante. Tanti sono i luoghi legati alla sua figura o da lui citati nella Divina Commedia. Questa mostra, con fotografie di ieri e di oggi, ci porta in un meraviglioso viaggio dove i versi del Sommo Poeta riecheggiano non attraverso la lettura ma attraverso splendide immagini che generano pura emozione e che trasportano Dante ai nostri giorni”.

La sfida a distanza tra i grandi della fotografia

A dare l’input per questa mostra che è una sfida a distanza tra due dei più grandi talenti toscani nel campo della fotografia, è stata proprio una felice intuizione del presidente Giani. Già cento anni fa, nel 1921, Vittorio Alinari aveva riproposto i “Paesaggi italici nella Divina Commedia”. Quelle immagini in bianco e nero hanno acceso la fantasia di Sestini e lo hanno spinto a voler vivere la Toscana e i luoghi danteschi attraverso la sua gente, le persone. Dalle immagini realizzate da Sestini è partito il lavoro della Fondazione Alinari guidata da Giorgio Van Straten. Un abile lavoro di squadra a cui hanno partecipato a vario titolo, come ha sottolineato Sestini, gli uffici della Regione Toscana e della Fondazione Sistema Toscanacon cui abbiamo cominciato insieme questa avventura e da cui ho ricevuto l’energia necessaria per portare a termine questo lavoro“.

Attraverso queste foto è stato possibile rileggere Dante in modo differente, con gli occhi dei suoi lettori: talvolta le immagini dialogano tra loro per vicinanza, in altri casi per opposizione” ha aggiunto Van Straten. Basti pensare allo scatto che rappresenta un detenuto del carcere di Gorgona ritratto da Sestini su una barca insieme a due agenti della polizia penitenziaria. “Un’immagine che sorprendentemente ricorda il dittico di due foto verticali realizzate da Giorgio Roster per gli Alinari più di un secolo fa e che rappresenta alcuni carabinieri a bordo di un’imbarcazione -ha concluso il fotografo-. Questa e altre immagini ci portano nei luoghi nominati dall’Alighieri dove ho sempre trovato un’atmosfera dantesca non perché è narrata nelle pagine della Divina Commedia ma perché in effetti questi posti riescono ad esprimere davvero un qualcosa di particolare”. Quel genius loci che Sestini e prima di lui i fratelli Alinari sono riusciti a raccontare per immagini per rendere omaggio al genio di Dante.

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