Una stagione da ricordare per il falco pescatore che continua a scegliere le coste della Maremma per nidificare. In Toscana, delle otto coppie che si sono insediate sui nidi, in cinque hanno completato positivamente la stagione. Cinque poi, si sono insediate in Sardegna, nel Parco di Porto Conte, altra regione eletta come casa dagli splendidi esemplari. Di queste, tre hanno visto nascere i piccoli.
Il report lo fa il Progetto Falco Pescatore, che da anni si occupa della ricostituzione di una popolazione nidificante sulle coste italiane.
Si sono schiuse 15 uova ed un solo pullo è morto nel nido. “Successivamente – fanno sapere gli operatori – si sono quindi involati 14 pulli, 7 femmine, 4 maschi e 3 con sesso non determinato”.
Quest’anno la scelta dei nomi si è ispirata all’arte e “abbiamo scelto di dare ai falchi nomi di pittori e pittrici”. Ecco i nomi: nel parco della Maremma c’è così Michelangelo; alla Diaccia Botrona è nata Cassat; due esemplari femmine, Otake e Okef, a Orbetello; Benozzo e Botero sono i nuovi nati nell’oasi Orti Bottagone; nella riserva Duna Feniglia sono arrivate invece Frida e Francis.
In Sardegna è nata Pica (inizialmente il suo nome era Picasso), poi Lorenzo e Leonor. Altri tre piccoli sono nati sempre in Sardegna, nell’isola Piana, ma ancora non sono stati nominati.
Il progetto del falco pescatore raccontato in”Radici”, puntata sulla Riserva della Diaccia Botrona
Il progetto di ricostituzione di una popolazione nidificante di falco pescatore è stato sostenuto inizialmente dalla Regione Toscana, attraverso il programma Interreg III del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale, in collaborazione con Legambiente e WWF Italia. Le azioni sono realizzate all’interno del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano, Parco Regionale della Maremma, Oasi WWF della Toscana costiera, Parco Regionale Migliarino San Rossore Massaciuccoli, Parco Regionale di Porto Conte, Parco Nazionale dell’Asinara. Dal 2015, si è inserito il progetto Falco pescatore promosso dal Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano,
L’attività di monitoraggio del progetto consiste nell’identificazione degli esemplari nidificanti e dei nuovi nati attraverso l’apposizione di anelli di riconoscimento. Per seguire gli spostamenti, tutti vengono dotati di piccoli sistemi GPS che consentono di individuarne la posizione e studiare le migrazioni.
La prima nidificazione è avvenuta nel 2011 nel Parco della Maremma. Fino ad oggi sono nati 122 falchi pescatori italiani, 97 in Maremma e 25 in Sardegna.