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Il fotografo Massimo Sestini celebra le donne toscane nella mostra a Palazzo Strozzi Sacrati

Nella sede della Regione Toscana a Firenze esposti 20 scatti del fotografo di fama mondiale di 20 donne simbolo della Toscana che lavora, brava oltre che bella

Sono donne che lavorano, colte in un momento della loro quotidianità le protagoniste della mostra fotografica di Massimo Sestini.

Gli scatti sono esposti a Palazzo Strozzi Sacrati, sede della Regione, in occasione della Toscana delle donne il festival ideato dalla Capo di Gabinetto Cristina Manetti per mettere al centro di dibattiti, convegni, mostre le donne nelle loro mille sfaccettature.

Le donne di Sestini sono 20 donne che come api operaie si danno da fare con forza e amore per aggiungere i loro obiettivi. 

È il mio personale tributo alla Donna, a colei che dona la vita e che sa vivere questa vita per regalare un’emozione

Sono: una sbandieratrice, una bagnina, un’aeronauta professionista, una beauty trainer, una vigneron, un’albergatrice, un’imprenditrice, una carrista, una produttice di formaggi, una chef, una maestra di sci, una ceramista, una guida turistica, un’allevatrice di chianine e persino una suora ricamatrice.

La mostra si è aperta lunedì 20 novembre alla presenza del presidente della Regione Toscana Eugenio Giani. 

“L’umanità è una grande e immensa famiglia. – ha dichiarato Massimo Sestini La frase non è mia, ma di Papa Giovanni XXIII, ed è la sintesi di un racconto per immagini che ho realizzato per la II^ edizione della “Toscana delle donne” che si ispira all’Umanità. Un progetto al quale tengo molto perché parla della mia regione: Etruria, Tuscia, Toscana. Sempre con una definizione al femminile, se ci pensate. Una terra che il mondo ci invidia. Fatta di natura, città d’arte, architetture che tagliano in maniera trasversale i secoli. Una geografia che abbraccia le Alpi Apuane, le montagne pistoiesi, le vallate lungo l’Arno, i paesaggi della Maremma, delle crete senesi, una straordinaria costa, l’arcipelago nato secondo leggenda dalle perle. Una meraviglia che ha generato frutti meravigliosi come i propri figli eccelsi, Michelangelo, Leonardo, Dante, Galileo. Così quando ho iniziato ad elaborare il progetto ho scelto di raccontare la Toscana attraverso venti immagini. Venti donne fenomenali che fanno della loro quotidianità un invito rivolto al mondo, affinché i viaggiatori, gli esperti ma anche i neofiti possano immergersi nella Toscana che veste le sembianze di Terra Madre. Il territorio che, primo al mondo, ha abolito la pena di morte nel 1786, l’orizzonte che si è fatto immortale nei capolavori delle arti, la terra plasmata da Dio e lavorata da contadini, artigiani, artisti. Osservando questi volti, si respira la passione e l’emozionalità genuina di questi esseri forti e fieri come solo le donne sanno essere. Ne esce un mosaico, dove al variare della sequenza si aprono universi che carezzano i sensi della conoscenza e del piacere. Non sono sentieri piani, ma percorsi fatti di adattamento, abnegazione, ricerca e sacrificio. Sono storie che si rincorrono tra eredità di saperi e sapori, tagli d’orizzonte, ricerca di un istante da immortalare. È il mio personale tributo alla Donna, a colei che dona la vita e che sa vivere questa vita per regalare un’emozione.”

Le 20 donne toscane fotografate da Massimo Sestini

Gianna Volpi, San Gimignano – Aeronauta professionista, erede di una tradizione che richiama alla mente Sophie Blanchard, da più di 30 anni solca i cieli della Toscana, offrendone una prospettiva dal cielo, come l’aveva immaginata Leonardo da Vinci.

Lara Cesarali, Forte dei Marmi – Bagnina, custode delle tradizioni di ospitalità e servizi della Versilia, è una sentinella del mare che porta avanti con dedizione una tradizione tramandata dagli insegnamenti dei genitori.

Valentina Corbelli, Torrita di Siena – Sbandieratrice, ha esordito giovanissima nell’arte della bandiera, diventando protagonista delle rievocazioni storiche medievali, a iniziare dal Palio dei Somari, per esportare questa cultura del territorio nelle rappresentazioni a livello europeo.

Irene Fontecchi, Saturnia – Beauty trainer, estetista e massaggiatrice, esalta le qualità terapeutiche dei fanghi toscani, da sempre fonte di richiamo per un turismo cosmopolita, rinnovando così la vocazione di una regione che ha una profonda radice di cure termali e ricerca del benessere.

Valeria Piccini, Montemerano – Chef per passione, cresciuta nella cucina della nonna, ha avuto nella suocera la sua prima maestra. È riuscita a trasformare un piccolo borgo medievale in destinazione gourmet, conquistando due stelle Michelin con gusti decisi che fanno della Maremma “il nostro paradiso”.

Elena Casadei, Suvereto – Vigneron, intraprendente, diretta ed entusiasta, ha costruito la propria formazione all’estero prima di tornare in Toscana per riscoprire vendemmia, vigne, raccolti a mano, vinificazione senza sostanze esogene, portando avanti una filosofia bio-integrale.

Francesca Bagagli, Ponsacco – Albergatrice, giovane mamma, concilia i riti dell’ospitalità con il rispetto della natura nel Parco dei Poggini, area protetta e vincolata a livello paesaggistico, un’oasi caratterizzata da grande varietà di flora e fauna, che esalta le peculiarità di un territorio unico come la Toscana.

Judyta Tyszkiewicz, San Casciano Val di Pesa – Imprenditrice di azienda agricola nella quale opera un team di sette donne impegnato nella produzione di olio extravergine d’oliva di altissima qualità; la selezione è basata su due principi cardine: monocultura e immediata frangitura, per un prodotto a conduzione biologica certificata.

Maria Roberta Germani, Colonnata – Conosciuta come “la Roberta”, un’istituzione nella patria del lardo, che continua a preparare nelle conche di marmo come da antica tradizione. Ha lottato in prima fila per il riconoscimento del marchio IGP per questo salume, noto come il companatico dei lavoratori delle cave.

Ivana Antonini, Montelupo – Ceramista, inizia diciottenne ad apprendere i segreti della professione nel laboratorio del nonno. Nel corso del tempo è rimasta fedele agli insegnamenti, trasformandoli in un progetto di artigianato al femminile aperto a collaborazioni con l’arte contemporanea.

Suora, Rosano – Ricamatrice del monastero di Santa Maria di Rosano, risalente al 780, comunità femminile benedettina di clausura, dedita alla preghiera, alla coltivazione dei campi e all’arte del ricamo a mano di paramenti sacri per abbazie e per il Vaticano.

Viola Lapucci, Abetone – Maestra di sci alpino, si dedica con passione all’insegnamento di questa disciplina sportiva, particolarmente alle future generazioni, ispirandosi al mito della campionessa e leggenda della montagna pistoiese e dei titoli iridati Celina Seghi.

Silvia Cirri, Viareggio – Carrista, esperta di decorazioni. Per lei “i colori che sporcano le mani sono la vita”. Carattere aggressivo e al tempo stesso mite e passionale, come le sue opere che esaltano la grande festa del Carnevale.

Federica Guadagni, Carrara – Marmo. Dal cuore immacolato delle Apuane che stregarono Michelangelo, questa erede di una storia legata alla Cava 136, è impegnata nel raggiungimento delle certificazioni internazionali che proiettano il lavoro dei cavatori nel futuro.

Silvana Cugusi, Pienza – Produttrice di formaggi ottenuti esclusivamente con latte della Val d’Orcia, lega la tradizione casearia sarda a quella contadina toscana garantendo, in una storia familiare, la qualità di un prodotto genuino che esprime i sapori del territorio sulle tavole del mondo.

Valeria Grossi, Pisa – Responsabile sicurezza, lavora all’Opera Primaziale Pisana, come addetta alla sorveglianza dei monumenti che caratterizzano quella che Gabriele d’Annunzio definì “piazza dei Miracoli”. Particolare attenzione la dedica all’accoglienza di persone con disabilità in un contesto museale.

Feng Hui Hu, Prato – Guida turistica, specializzata nel far scoprire ai visitatori cinesi e asiatici le meraviglie del patrimonio artistico e culturale, oltre che enoturistico toscano.

Francesca Bennati, Val di Chiana – Allevatrice di vitelli da carne chianina. I buoi chianini sono una delle razze più antiche del mondo, risalente al dominio romano quando il Bos Primigenius era diffuso soprattutto in Valdichiana, che gli diede il nome.

Elisabetta Pandolfini, Prato – Manager, esponente di una famiglia che ha fatto della golosità un heritage culturale, portando il celebre “cantuccio” a conquistare gli onori del vocabolario Fanfani del 1875, quando le insegne già onoravano il fabbricante di questa specialità destinata a conquistare il mondo.

Beatrice Agostini, Firenze – Responsabile Ufficio Restauri. La gestione del patrimonio artistico dell’Opera del Duomo di Firenze, passa dagli studi e dalle mani di una donna che, con rigore e sensibilità, restituisce al grande pubblico i capolavori di Santa Maria del Fiore, del Battistero e del complesso espositivo e religioso, come nel caso della Pietà Bandini di Michelangelo.

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