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© Marco Borrelli

Cultura /

Il Teatro Verdi di Firenze saluta Gigi Proietti con un abbraccio lungo 7 metri

La fotografia affissa all’ingresso del teatro fiorentino è del fotografo Marco Borrelli che ci racconta la sua amicizia col maestro

Si sono tenuti giovedì 5 novembre a Roma i funerali dell’attore Gigi Proietti che è morto a Roma il 2 novembre. Per omaggiare il grande mattatore la Fondazione ORT e il Teatro Verdi di Firenze hanno affisso all’entrata del teatro una grande foto di 7 metri che resterà su finché il tempo e l’usura lo permetteranno.

Lo scatto arriva da uno dei suoi tanti spettacoli che sono stati organizzati a Firenze In particolare si tratta del 2013, una delle prime date di “Cavalli di battaglia”, e lo ritrae in una delle sue tipiche espressioni di gioia e liberazione alla fine di uno show. Lo scatto è di Marco Borrelli, fotografo di scena fiorentino che segue da molti anni le produzioni più importanti del nostro paese, dal pop alla classica. Negli ultimi 7 anni è stato il fotografo ufficiale di Gigi Proietti.

Questa è la dedica di Marco Borrelli: “Un abbraccio largo 7 metri, non basterebbe comunque a racchiudere l’immensità che eri. Qui, sulle porte del Teatro Verdi, dove per la prima volta ti ho fotografato 7 anni fa, alle tue prime date di “Cavalli di Battaglia”.  Non sapevo certo che poi quello spettacolo l’avrei rifotografato un’altra decina di volte, prima alle Terme di Caracalla, poi l’Auditorium di Roma per gli anni successivi, fino in prima serata su Rai1; e poi fotografo del tuo teatro, il Globe, il tuo terzo figlio. Che meraviglia.  Lavorare per te in questi anni, fotografarti, spiarti dalle quinte, partecipare alle lunghe cene post spettacolo è forse una delle cose di cui vado più orgoglioso; il vuoto che lasci, allora, lo riempirò piano piano di questi ricordi, nella speranza che il tuo sipario si riapra per ancora qualche bis. Un abbraccio anche a Sagitta, Carlotta, Susanna, Cinzia e infine a Alessandro Fioroni, che ha permesso questo sogno lungo 7 anni. Un abbraccio Gigi”.

Com’è nata la tua collaborazione con Gigi sette anni fa?

Andai a fotografarlo nel 2013 al teatro Verdi. Lui allora tornava sulle scene dopo tanti anni con un tour per lo spettacolo “Cavalli di Battaglia” che poi avuto un grande successo fino ad arrivare in prima serata su Rai Uno. Feci questa foto a Gigi durante gli applausi finali, la foto piacque al suo staff e mi chiamarono poi per fotografare tutte le altre repliche a Roma a Caracalla e all’Auditorium parco della Musica. Io ho seguito anche tutta la messa in onda di Rai Uno e poi ho fotografato tutte le stagioni del Globe, il suo teatro a Roma. Ogni estate ero a fotografare le sue produzioni fino allo spettacolo di Edmund Keane.

A volte quando vediamo questi grandi comici in televisione o a teatro ci chiediamo, saranno così anche nella vita privata?

Lui era meglio. A riflettori spenti era ancora meglio. Era sempre disponibile, sempre gentilissimo con tutti. Al Globe è una grandissima famiglia, mi hanno sempre accolto benissimo. Proietti era una persona umilissima, trattava tutti quanti da colleghi, non da allievi. Anche con ragazzi e attori molto giovani l’ho sempre visto correggere i piccoli errori e dare consigli da amico. Era divertente dentro e fuori dal palco.

Raccontaci un po’ le famose cene romane…

C’era questo ristorante “Da Dante” con enormi tavolate dove si tiravano le tre e le quattro del mattino dopo lo spettacolo. Erano cene ‘normali’ e poi non si sa come, per magia, tutte le attenzioni ricadevano su di lui e partivano barzellette, racconti, aneddoti, imitazioni. Si arrivava in fondo sconvolti ma con qualche emozione in più.

Gigi Proiettti al Teatro verdi e il fotografo Marco Borrelli
Gigi Proiettti al Teatro verdi e il fotografo Marco Borrelli

 

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