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Antichi documenti e preziosi manoscritti in mostra alla Biblioteca di Arezzo per raccontare Vasari

Dal 3 maggio al 7 luglio saranno esposti testi antichi, manoscritti e stampe in un’esposizione per delineare a tutto tondo la figura eclettica dell’artista aretino

Ritratto Vasari mostra Per gloria dell’arte et honor degli Artefici

In occasione dei 450 anni dalla morte di Giorgio Vasari i tesori bibliografici del catalogo della Biblioteca Città di Arezzo tra cui testi antichi, stampe e manoscritti saranno al centro della mostra “Per gloria dell’arte et honor degli Artefici: Vasari scrittore e artista immortale”, a cura della dottoressa Elisa Boffa.

L’esposizione è il primo evento ad inaugurare “Arezzo. La città di Vasari”, un programma di 10 esposizioni tra opere monumentali, nuovi allestimenti tematici e un grande evento internazionale.

La mostra viene proposta in concomitanza con la mostra a cura di Cristina Acidini e Carlo Sisi presso la Galleria d’Arte Contemporanea e Moderna di Arezzo e intende esporre i propri tesori conservati per la celebrazione dell’immortale intellettuale aretino, approfondendo le tematiche legate alla sua vita e alla sua attività di scrittore e artista.

“I testi manoscritti e i libri a stampa antichi e moderni e le stampeha dichiarato la curatrice dottoressa Elisa Boffasono stati scelti per cercare di ricostruire la vita e l’attività di Vasari, prendendo spunto dal solo patrimonio della biblioteca di Arezzo, la biblioteca storica più importante del territorio aretino, con l’illustrazione di manoscritti unici che danno testimonianza della sua opera come pittore e come architetto, ma anche l’illustrazione delle Vite che furono pubblicate in più versioni sia durante la vita dell’artista che successivamente. Tutte insieme le varie sezioni della mostra daranno modo ai visitatori di comprendere la grande vita che visse l’artista aretino che lo porta oggi a essere ricordato per le sue opere di pittura, architettura e anche per la creazione delle Vite, come primo testo che affronta le tematiche della storia e della critica d’arte, a cui si sono aggiunti i Ragionamenti e le Poesie, quest’ultime ancora inedite”. E ancora “La principale caratteristica innovativa della mostra è che tutti i materiali esposti (stampe, manoscritti e libri antichi e moderni) provengono esclusivamente dalla Biblioteca che quindi non ha usufruito del prestito da altri enti conservativi. Al contrario quando la mostra in biblioteca sarà finita alcuni di questi testi saranno dati in prestito ad altri enti per la realizzazione delle loro esposizioni”.

La mostra

Verranno esposti manoscritti, stampe e libri antichi e moderni che fanno parte dell’ingente patrimonio documentale di questa istituzione. L’esposizione sarà divisa in cinque sezioni.

1-“Le origini di Giorgio: famiglia e formazione”, in cui viene dato risalto alla provenienza di Vasari e alla sua famiglia attraverso il ritratto del bisnonno Lazzaro e lo stemma a colori della famiglia Vasari, oltre a tre ritratti dell’artista realizzati con incisione calcografica.

2-“Vasari architetto e pittore”, in cui si vuole mettere in luce alcuni aspetti importanti delle sue opere anche con l’esposizione di un manoscritto unico che riporta il contratto con sottoscrizione autografa dell’artista per la realizzazione dell’affresco raffigurante Ester e Assuero del 1548 e i due manoscritti Palliani e Sinigardi che riportano la testimonianza dell’apposizione della prima pietra per la costruzione delle celebri Logge.

3-“Le Vite un best-seller dell’epoca moderna” che illustrerà le diverse edizioni della celebre opera monumentale che segna l’inizio della storia dell’arte moderna, partendo dall’edizione più bella e completa del 1568 stampata a Firenze presso i Giunti che seguì la princeps del 1550 di Torrentino;

4-“Altri scritti dell’artista” in cui sono incluse tutte le altre opere del Vasari come “I Ragionamenti” pubblicati postumi nel 1588 dal nipote Giorgio il Giovane.

5-“Ad imperitura memoria” che è dedicata a tutti gli scritti e i contributi fatti al Vasari successivamente alla sua morte fino al XX secolo, dal Landucci a Del Vita a Cesare Guasti.

pieve Santa Maria ad Arezzo

 

 

 

Informazioni sull’evento:

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