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La Specola “ritrovata”: boom di presenze e taglio del nastro

Oltre 4600 ingressi gratuiti in quattro giorni per salutare la riapertura del museo: una festa per i 100 anni dell’Università di Firenze

Il nuovo allestimento della Specola – © università di Firenze

Il ritorno della Specola ha registrato oltre 4600 ingressi gratuiti negli ultimi quattro giorni. Oggi il taglio del nastro con le autorità per salutare la restituzione del museo alla città: una delle eccellenze del Sistema Museale dell’Ateneo fiorentino che quest’anno celebra i 100 anni.

Un momento atteso per 5 anni, tanto sono durati i lavori di riqualificazione e ammodernamento degli impianti. Il museo ha riaperto nella storica sede di Palazzo Bini Torrigiani, a 250 anni dalla sua fondazione per opera del Granduca Pietro Leopoldo. Il Museo fu inaugurato per la prima il 21 febbraio 1775 come “Imperiale e Reale Museo di Fisica e Storia Naturale”.

Sono particolarmente lieta – ha detto la rettrice Alessandra Petrucci – di poter offrire nuovamente alla città e al pubblico questo straordinario tesoro di conoscenza, realizzato secoli fa come sviluppo di un’idea modernissima: la cultura e la scienza devono essere per tutti. Proprio in questo Museo sono nate nell’Ottocento varie cattedre di discipline scientifiche che, attraverso vari passaggi, hanno mantenuto vivo a Firenze l’insegnamento superiore aprendo la strada alla costituzione ufficiale nel 1924 dell’Università, di cui quest’anno celebriamo il centenario”.

La storia della Specola, infatti, è strettamente legata a quella dell’Ateneo: le collezioni scientifiche medicee che dalla Galleria degli Uffizi si trasferiscono nel Museo costituiscono l’humus per gli insegnamenti di Botanica, Zoologia e Anatomia comparata, Chimica, Fisica, Astronomia e Geologia che confluiranno – nella seconda metà dell’Ottocento – nel Regio Istituto di Studi Superiori Pratici di Perfezionamento, l’antenato dell’Ateneo fiorentino.

Ci tengo tanto a questo museo che fin dalla sua nascita è stato l’espressione della Toscana che guarda al futuro, che crede nella ricerca, nell’innovazione” ha detto il presidente Eugenio Giani che ha partecipato all’inaugurazione ufficiale della Specola insieme alla rettrice dell’Università di Firenze Alessandra Petrucci, al presidente del Sistema Museale di Ateneo Marco Benvenuti e al sindaco Dario Nardella.

da sinistra: Lorenzo Greppi, Dario Nardella, Alessandra Petrucci, Eugenio Giani e Marco Benvenuti

Il fascino senza tempo di un museo

La Specola – ha aggiunto Giani- è un luogo speciale che caratterizza Firenze e ne rappresenta la sua identità dal punto di vista scientifico, che nasce proprio nel periodo dell’illuminismo, quando a guidare la Toscana era il Granduca Pietro Leopoldo, che più di ogni altro seppe tradurre lo spirito riformatore dell’illuminismo in tutte le discipline. La Regione Toscana si è impegnata con 3milioni e mezzo del Fondo europeo per lo sviluppo regionale (Fesr) per questa bellissima ristrutturazione che esalta il percorso espositivo adeguandolo alle contemporanee esigenze di fruizione e sicurezza. E’ dunque per me motivo di orgoglio vedere rivivere queste stanze  in cui viene illustrato il corpo umano con una scientificità unica al mondo, e  le nuove sale con le cere botaniche e la mineralogia”.

Giani davanti a una delle cere anatomiche

“Riavere con noi la Specola è più di un regalo – ha sottolineato il sindaco Dario Nardella -: questo museo affascina da generazioni grandi e bambini e dopo la chiusura finalmente è stato riaperto alla città e le visite straordinarie e gratuite previste in questi primi giorni hanno fatto registrare il tutto esaurito, segno dell’amore che da sempre i fiorentini gli riservano. Grazie all’Università che ha fortemente voluto ridare nuova vita a questo museo: adesso potremo visitarlo ancora più bello, più grande e più interessante”.

La Specola, un tesoro per la città

Tredici le nuove sale espositive, due i percorsi espositivi completamente nuovi – dedicati agli inizi della ceroplastica, alle cere botaniche e alla mineralogia -, oltre a una nuova biglietteria e un nuovo bookshop.

“Presentiamo oggi un museo più grande per percorsi e contenuti, con opere restaurate, oltre 360, o recuperate e riproposte negli allestimenti – ha commentato il presidente del Sistema Museale di Ateneo Marco Benvenuti –. Perché La Specola, primo esempio in Europa di istituzione scientifica aperta a tutti, è nuova e antica insieme, una realtà quasi unica, la cui sede ed esposizione hanno di per sé un valore storico intrinseco, un vero tesoro per la nostra città”.

Oltre alla Regione Toscana e all’Ateneo fiorentino i principali sostenitori dei lavori di riqualificazione della Specola sono stati Comitato dei Cento, Fondazione CR Firenze, Fondazione Prada, Friends of Florence, MCP Srl, Opificio delle Pietre Dure.

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