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L’alluvione del 4 novembre 1966, Firenze ricorda: “Piangiamo le vittime di ieri e di oggi”

La cerimonia per ricordare la tragedia di 57 anni fa. Nardella: “La celebrazione ha un doppio significato”

Arno

Firenze celebra l’anniversario della terribile alluvione del 4 novembre 1966, 57 anni fa. Una giornata particolare, che allarga il suo consueto rito di commemorazione alle vittime dell’alluvione che solo poche ore fa ha colpito la piana fiorentina e il pratese. Prima una celebrazione eucaristica nella Basilica di Santa Croce poi la cerimonia del lancio di una corona d’alloro, parte del sindaco di Firenze Dario Nardella, dal Ponte alle Grazie dove, dopo la benedizione del fiume Arno da parte del Vescovo Stefano Manetti.

“Il dolore per quello che è accaduto a Campi, a Prato e negli altri comuni della Toscana è ancora più forte proprio oggi che ricordiamo l’alluvione del 1966 – ha dichiarato il sindaco Nardella -. Questa celebrazione di oggi ha un doppio significato: ricordare le tante vittime del 4 novembre 1966 e piangere quelle di questa alluvione. Rispetto a 57 anni fa sono state realizzate molte opere come le vasche di laminazione a Figline Valdarno o la diga di Bilancino: quest’ultima è stata molto utile per attenuare la portata della Sieve in Arno. Questo a dimostrazione che, se c’è l’impegno sulla tutela del territorio, si possono ridurre gli impatti anche di questi eventi estremi”.

I nuovi angeli del fango

“Anche quest’anno come nel 1966 è scattata una straordinaria gara di solidarietà – ha aggiunto il sindaco –. Ringrazio tutti coloro che si sono subito attivati: i volontari della Protezione Civile, Unicoop ed Esselunga per i quintali di viveri inviati al centro di raccolta per approvvigionare le famiglie isolate, la Curva Fiesole che si è messa subito all’opera per dare una mano alla Protezione civile, i tanti cittadini che hanno dato e stanno dando una mano, i nuovi Angeli del Fango”.

Il ricordo di Mario Maggi, la prima vittima dell’alluvione del ’66

È stato riconosciuto solo di recente come la prima vittima dell’alluvione del ’66 e ora Firenze lo ricorda: domenica 5 novembre si terrà una cerimonia in onore di Mario Maggi presso il cimitero di Castel San Niccolò.

“La vicenda di cui è stato protagonista Mario Maggi, che ha dovuto aspettare 57 anni per vedersi riconoscere ufficialmente come vittima dell’Alluvione ci impone questa memoria – spiega il presidente del Consiglio comunale di Firenze, Luca Milani – renderemo omaggio a quest’uomo che è morto mentre si recava dal proprio paese a Firenze nelle prime ore del mattino per recarsi sul luogo di lavoro, durante il tragitto una frana ha colto in pieno l’automezzo e Maggi è stato sbalzato fuori e trascinato via dal Mugnone in piena. Un riconoscimento dovuto grazie all’impegno della figlia Lina che da molti anni si è adoperata per questo risultato”.

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