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L’antifascismo nello Statuto della Toscana: “Principio fondante dell’ordinamento regionale”

Modifica approvata all’unanimità e in via definitiva nell’ultima seduta del Consiglio regionale. Soddisfazione del presidente Giani, dell’assessora Nardini e del presidente Mazzeo

Pegaso, simbolo della Toscana - © Shutterstock Ahmed Zaggoudi

L’Aula del Consiglio regionale ha approvato all’unanimità la modifica allo Statuto della Regione Toscana che fa dell’antifascismo un “principio ispiratore fondante dell’ordinamento regionale” in opposizione a ogni sistema politico e di principi dittatoriale o autoritario che riproponga metodi propri del fascismo. Alla fine del comma 1 dell’articolo 3 dello Statuto sono aggiunte le parole: “Promuove, difende e pratica la memoria della Resistenza e l’antifascismo quale principio costitutivo del proprio ordinamento”.

Doppia approvazione da parte dell’aula. Soddisfazione di Giani, Nardini e Mazzeo

Un iter iniziato a marzo scorso, su proposta del presidente della Regione Eugenio Giani e dall’assessora alla cultura della memoria, Alessandra Nardini, che hanno depositato la legge statutaria. Ed esprimono così la loro soddisfazione:  “L’antifascismo e la Resistenza costituiscono le radici della Regione Toscana, che ha nel proprio stemma il Pegaso alato che fu del Comitato Toscano di Liberazione Nazionale. Oggi il voto favorevole del Consiglio regionale a quella che era stata una proposta che abbiamo ritenuto giusto e necessario avanzare, sancisce con maggiore forza questa connotazione profondamente democratica e antifascista delle nostre istituzioni e ci impegna ancora di più sul fronte della diffusione della cultura della Memoria”. Il percorso si è concluso con la doppia approvazione, come indicato dall’articolo 123 della Costituzione.

“Riteniamo cruciale – aggiungono Giani e Nardini – ribadire questi concetti nell’attuale fase storica perché vogliamo dire con estrema chiarezza che in Toscana non c’è e non ci potrà mai essere nessuno spazio per rigurgiti nazifascisti. Nessuna sottovalutazione rispetto a episodi vergognosi accaduti nel nostro Paese e anche nei nostri territori: saluti romani, sfregi con svastiche alle lapidi in ricordo di partigiane e partigiani, attacchi alle sedi del sindacato come quelli a cui abbiamo assistito recentemente, una lista che purtroppo potrebbe essere ancora più lunga”.

A margine dei lavori d’Aula il presidente del Consiglio regionale, Antonio Mazzeo, ha dichiarato: “La Toscana è antifascista da sempre, dalla lotta della Resistenza, e oggi lo è ancora di più, perché finalmente lo mettiamo scritto nero su bianco nel nostro Statuto. Oggi essere antifascisti significa offrire più diritti, libertà, giustizia ed equità e credo che metterlo all’interno dello Statuto sia un fatto simbolico e forte. Un atto che dice qual è la parte giusta della storia da cui stare”.

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