Un cartellone con i grandi classici ma che guarda al futuro con nuove voci, debutti solisti e nuove opere affidate a compositori contemporanei.
È questa la formula dell’Orchestra della Toscana che raggiunge quest’anno il traguardo delle 45 edizioni con la direzione artistica di Daniele Spini e la guida musicale del giovanissimo Maestro Diego Ceretta.
L’ORT si presenta oggi con un’identità precisa, riconoscibile: una realtà aperta, in ascolto, dinamica, che coltiva il suono, i musicisti e il senso di una missione culturale che guarda al futuro.
In programma 14 concerti che si divideranno tra i grandi autori del secondo Settecento e dell’Ottocento – da Mozart a Beethoven, Schumann, Mendelssohn, Brahms – ad aperture verso il Novecento, come nel caso di Rendering di Luciano Berio e le composizioni inedite di Marco Rubini e Paolo Catenaccio.
La stagione 2025/2026 sarà inaugurata simbolicamente con un concerto gratuito mercoledì 10 settembre bella Basilica di Santa Croce a Firenze. L’orchestra offrirà un concerto come gesto di omaggio alla città che oggi la ospita e la riconosce come propria. In programma il Requiem di Wolfgang Amadeus Mozart, diretto da Diego Ceretta.
“L’Orchestra regionale – afferma il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani – è ormai emblema di quella parte integrante di istituzioni che realizzano, diffondono e promuovono la cultura toscana in Italia e nel mondo come parte essenziale del nostro vivere civile. La Regione – continua Giani – riserva una parte importante delle proprie risorse alla promozione delle realtà locali impegnate a rappresentare il meglio di ciò che la Toscana può offrire in termini di conoscenza del proprio patrimonio culturale e nel sostegno alla produzione artistica ad ogni livello. In questi 45 anni l’Orchestra della Toscana ha saputo diventare una vera comunità e una realtà di assoluta eccellenza in tutte le sue componenti: da quella musicale e artistica a quella manageriale e tecnica, che rappresentano, nella direzione artistica di Daniele Spini e nella guida musicale di Diego Ceretta assieme al contributo di tutti direttori impegnati nella nuova stagione e che han già dato prove preziose con l’ORT, una realtà di eccellenza. Attenzione, sostegno e profonda riconoscenza: questo dobbiamo a tutti coloro che ogni giorno contribuiscono a fare dell’Orchestra regionale l’emblema di una Toscana che, anche in anni difficili e tormentati, nella cultura trova le più profonde radici”.
I concerti del Maestro Diego Ceretta
Sarà Diego Ceretta a inaugurare la stagione vera e propria mercoledì 22 ottobre (ore 21:00) al Teatro Verdi di Firenze, che anche quest’anno gode del sostegno di Fondazione CR Firenze, con un programma che spazia tra Cherubini, Berio, Schubert e Schumann.
Ceretta prosegue inoltre il ciclo dedicato a Brahms, avviato lo scorso anno, dirigendo la Seconda sinfonia come punto d’approdo di un percorso che intreccia rigore e slancio. Insieme a questa, spiccano due partiture dalla scrittura raffinata e cameristica come il Langsamer Satz di Webern e il Duetto-Concertino di Richard Strauss, affidati alle prime parti dell’ORT Emilio Checchini (clarinetto) e Umberto Codecà (fagotto).
Completano la sua presenza una pagina di grande impatto come la Sinfonia Italiana di Mendelssohn, la brillante Ouverture, Scherzo e Finale di Schumann, il Concerto n. 2 di Weber con Kevin Spagnolo solista al clarinetto, e un nuovo brano affidato in prima esecuzione al compositore Matteo Rubini, che conferma la vocazione della Fondazione ORT verso la musica d’oggi.

Nuove voci e ritorni significativi all’ORT
Il cartellone 2025/2026 presenta un’ampia apertura verso nuove figure direttoriali e solisti emergenti, molti dei quali già affermati a livello internazionale. È il caso di Glass Marcano, direttrice venezuelana rivelazione del concorso “La Maestra” di Parigi, che dirigerà un programma tutto centrato sul lirismo romantico e sulla danza novecentesca, con la pianista Michelle Candotti impegnata nel Concerto n. 1 di Chopin.
Torna sul podio Hossein Pishkar, già applaudito dal pubblico dell’ORT, con un programma incentrato su Brahms e Mendelssohn, accanto alla giovane pianista franco-albanese Marie-Ange Nguci, interprete sensibile e rigorosa.
Tra i debutti spicca quello di Min Gyu Song, vincitore del Premio Cantelli 2024, che dirigerà il Concerto “Türkish” di Mozart con Simon Zhu, vincitore del Concorso Paganini 2024, e la Sinfonia n. 8 di Beethoven, una delle pagine più compatte e ironiche dell’autore.
Presenza importante anche quella di Emmanuel Tjeknavorian, oggi direttore musicale dell’Orchestra Sinfonica di Milano, che guiderà l’ORT in un programma lirico e articolato, tra Sibelius, Haydn e la Quarta sinfonia di Beethoven, con il violoncellista Jeremias Fliedl come solista.
Il repertorio si apre a linee meno battute anche con la presenza di Erina Yashima, già assistente di Riccardo Muti e di Yannick Nézet-Séguin, poi prima Kapellmeister alla Komische Oper di Berlino. Il suo programma, in equilibrio tra invenzione popolare e classicismo brillante, vedrà la violinista Elly Suh impegnata nel Concerto di Dvořák, preceduto dal Concert Românesc di Ligeti e dalla Sinfonia in do di Bizet.
Il pubblico farà la conoscenza del direttore ungherese Balázs Kocsár, potrà ascoltare il ventiquattrenne Riccardo Bisatti, già direttore ospite principale dell’Orchestra Rossini di Pesaro, e il giovanissimo Nicolò Suppa, fresco di nomina a Direttore Musicale dell’Orchestra Sinfonica del Molise, che affronterà il Concerto di Natale con un programma centrato su Rossini, Čajkovskij, Stravinskij e Mozart, insieme al violoncellista Ettore Pagano.
Il Concerto di Capodanno, affidato a Diego Ceretta, vedrà protagonisti il soprano Giuliana Gianfaldoni e il tenore Riccardo Della Sciucca, in un’antologia operistica tra Bellini, Verdi e Wagner, per salutare l’inizio del nuovo anno con slancio e qualità.
Il Concerto di Carnevale, ideato e diretto da Roberto Molinelli, si muoverà tra travestimenti musicali, tango, riletture dell’opera italiana e ritmi sudamericani. Un esperimento intelligente e divertito, che conferma la vocazione dell’ORT a percorsi trasversali capaci di sorprendere, senza mai abbassare il livello musicale.
