Made in Toscana/

Marchesi Antinori, una società per importare i vini negli States

Dopo l’operazione di Stag’s Leap Wine Cellars a Napa Valley l’azienda vinicola toscana sarà padrona del suo destino oltreoceano

Antinori nel Chianti Classico

Marchesi Antinori è pronto a sbarcare negli Stati Uniti, dopo l’operazione Stag’s Leap Wine Cellars, con una propria società di importazione. L’annuncio dal presidente onorario della società toscana, il marchese Piero Antinori e dall’amministratore delegato di Antinori Renzo Cotarella.

Questa scelta ci offre la garanzia di un futuro un po’ diverso, più internazionale e ci consente di poter creare una nostra rete di vendita negli Stati Uniti che non avevamo mai realizzato prima perché non avevamo una massa critica. Ora con l’acquisizione di questa azienda possiamo controllare il nostro destino negli Stati Uniti” ha spiegato il marchese Antinori.

L’ad Cotarella ha invece sottolineato come “per la prima volta c’è un investimento di un’azienda italiana a Napa Valley. Un investimento importante -ha aggiunto- che darà ad Antinori un futuro più certo sia sul mercato americano che nella diversificazione delle aree di produzione“.

L’annuncio nel corso di un evento organizzato nella Cantina Antinori nel Chianti Classico da Marchesi Antinori e Intesa San Paolo. Dalla case history dell’acquisizione della cantina Stag’s Leap Wine Cellars l’obiettivo era presentare un modello di sviluppo strategico e finanziario condiviso tra banca e impresa.

La cantina acquisita da Antinori è tra le più importanti a Napa Valley: conta 100 ettari di vigneto ed un fatturato tra 70 e 80 milioni di dollari all’anno. Per l’Italia duplice motivo di orgoglio: prima realtà italiana a sbarcare in una realtà così prestigiosa e, come ha aggiunto il marchese, “una cantina italiana familiare a comprare da un fondo, e non viceversa”. Un’operazione storica, la più importante di tutta la storia di Antinori.

Stefano Barrese e Renzo Cotarella

Per il futuro Cotarella sottolinea che “il 2023 sarà un anno di consolidamento dei risultati del 2022, dove siamo cresciuti tanto, ma non possiamo crescere all’infinito, dipende tutto anche dalla capacità produttiva e dai valori: l’anno scorso abbiamo fatto il +14%, ma pensiamo che una crescita normale sia compresa tra il +3% ed il +8%, poi è chiaro che la logica dell’azienda deve essere quella della crescita”.

Intesa Sanpaolo ha affiancato da protagonista Marchesi Antinori, insieme ad altre istituzioni finanziarie italiane, confermando l’impegno per la valorizzazione della qualità agroalimentare italiana e per affermare nel mondo i marchi del comparto. Questo grazie a strumenti finanziari innovativi e alla collaborazione tra finanza e imprese di eccellenza con l’intento di definire un modello esportabile anche in altri settori, che coniughi l’aspetto finanziario e a quello industriale per maggiori sinergie internazionali.

Stefano Barrese, responsabile Divisione Banca dei Territori Intesa Sanpaolo: “L’operazione di Marchesi Antinori in USA, unica per impatto e rilevanza nell’intero settore dell’agrifood italiano, ha visto Intesa Sanpaolo protagonista nell’affiancare un grande marchio italiano con strumenti finanziari innovativi. Alla base della nostra scelta di sostenere questa progettualità c’è la convinzione che l’Italia abbia un patrimonio straordinario nel settore agrifood e del mondo del vino in particolare, con unicità legate al territorio e alla crescita tecnica, operativa e strategica delle imprese. Sosteniamo il settore con oltre 12 miliardi di finanziamenti e crediamo che questa comunione tra territorio e valori trovi nell’agribusiness una sintesi perfetta ma sia di fatto ampliabile a tante imprese che operano nei più diversi settori. Favorire i brand del Made in Italy e le loro componenti imprenditoriali non vuole essere una mera azione di tutela delle eccellenze italiane ma un affiancamento al valore internazionale delle nostre aziende, in un’ottica di mercato aperto e al tempo stesso di sviluppo dei singoli territori e dell’intero Paese”.

 

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