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Nasce a Montevarchi “Clothest*” la piattaforma ecommerce no profit di abiti second-hand di alta moda

Il sito web funziona in due direzioni: è possibile acquistare abiti ma anche donarli per ridurre i consumi della moda e favorire uno sviluppo sostenibile e solidale

Clothest*

Ogni anno 92 milioni di tonnellate di abiti vengono buttati e inceneriti, generando più di 1,2 miliardi di emissioni di anidride carbonica.

Nasce a Montevarchi un progetto che ha l’obiettivo di cambiare il modo in cui i consumatori si approcciano alla moda.

Clothest* è una piattaforma commerce no profit che raccoglie e vende abiti usati di brand del lusso per finanziare i progetti di assistenza della Casa Famiglia Caritas di Montevarchi che aiuta circa 200 persone all’anno, e dà ospitalità per 40 persone, tra residenze stazionarie e temporanee.

Comprare un abito usato invece di uno nuovo è un gesto semplice ed efficace, che aiuta a ridurre gli sprechi causati dal mondo della moda.

I vestiti in Clothest* smettono così di essere semplici oggetti per trasformarsi in patrimonio sociale. Esprimono una dignità della persona, potenziano il vestirsi e portano fuori dalla logica del consumo: vengono resi altro, un gesto di amicizia, di fratellanza. 

Il sito web funziona in due direzioni è possibile acquistare abiti ma anche donarli per ridurre i consumi della moda e favorire uno sviluppo sostenibile e solidale.

La storia di Clothest*

Clothest* nasce dalla necessità di portare un cambiamento positivo nella comunità. Molti capi che abbiamo nell’armadio spesso sono inutilizzati, o vengono indossati sempre meno, obiettivo del progetto è rivalorizzare quei capi.

Il progetto inizia nel 2015 all’interno delle mura della Casa Famiglia Caritas di Montevarchi, dalla volontà di un gruppo di giovani volontari di aiutare le persone accolte nella Casa Famiglia.

In poco tempo, il gruppo è diventato un’associazione di volontariato, Francesco The S-Hope, e ha raccolto più di 2400 capi usati ancora in ottimo stato, rivendendoli in temporary shops e su eBay.

Negli anni successivi, il gruppo ha attirato giovani talenti con competenze chiave nella moda e partner professionali in grado di trasformare Francesco The S-Hope in una realtà più importante, quella della piattaforma Clothest* aperta nel 2020.

Nel prossimo futuro c’è l’idea di ampliare l’impatto sociale del progetto, includendo nell’organico lavorativo le stesse persone svantaggiate accolte nella Casa Famiglia.

Clothest*

 

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