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© Brian Skerry

Cultura /

Nelle profondità dell’oceano con le fotografie di Brian Skerry in mostra Siena

Dal 30 settembre al 19 novembre “The sentient sea” la mostra all’Accademia dei Fisiocritici a ingresso libero per sensibilizzare sull’importanza di proteggere l’ambiente

“The sentient sea”, il mare che sente, è questo il titolo della mostra fotografica di Brian Skerry allestita dal festival internazionale Siena Awards nel seminterrato dell’Accademia dei Fisiocritici.

L’esposizione sarà inaugurata alla presenza del grande fotografo il 29 settembre alle 10,30 presso la stessa Accademia, nell’ambito di “Bright Night – notte europea delle ricercatrici e dei ricercatori”.

“The sentient Sea” vuole lanciare un messaggio sulla conservazione degli oceani attraverso le straordinarie le immagini di grande formato che ritraggono gli abitanti del mare, dalle gigantesche balene ai pesci più piccoli, ognuno con una meravigliosa storia da raccontare.

Shortfin Mako Sharks off the west coast of the North Island of New Zealand.

Brian Skerry, noto fotoreporter del National Geographic magazine e produttore cinematografico specializzato in fauna marina e ambienti sottomarini, affascinerà il pubblico con i momenti e le storie più emozionanti dei suoi quarant’anni di attività in tutto il mondo. 

“Sono certo che gli animali a tutti i livelli hanno una propria “personalità” – ha dichiarato Skerry – e che tutte le creature possiedono una sensibilità che gli permette di percepire e sentire. E che tutte le creature hanno bisogno degli altri”.

Le mostre naturalistiche del Siena Awards possiedono sempre anche un significato per la tutela dell’ambiente che si somma all’indiscusso valore artistico. E quella dei Fisiocritici è la sede più consona sia per il forte impegno dell’Accademia nell’educazione ambientale a partire dai bambini, sia perché il suo Museo di Storia Naturale possiede una collezione di pesci e una delle maggiori collezioni italiane di scheletri di cetacei.

L’Università di Siena conduce da molti anni importanti ricerche sulla fauna marina, in particolare proprio sui cetacei, in relazione all’inquinamento da microplastiche dei mari e degli oceani usufruendo anche dell’attrezzato laboratorio zoologico messo a disposizione dall’Accademia.

Brian Skerry

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