Attualità/

Pelletteria, il mercato rallenta ma le assunzioni corrono ancora

Le prospettive per il futuro emergono dagli Stati Generali a Firenze: per i prossimi 5 anni necessari 20mila nuovi contratti

Pelletteria Toscana

Da una parte le guerre, dall’altra la crisi economica a tutti i livelli: fattori destabilizzanti per il mercato della pelletteria che registra un rallentamento a livello nazionale e non solo ma ancora tira. Quindi per i prossimi anni il comparto conferma il fabbisogno di manodopera e si annunciano quindi nuove assunzioni.

Il quadro emerge dagli Stati generali della pelletteria in corso a Firenze. “I dati nel primo semestre erano molto positivi, perché in base ai nostri studi c’era un aumento del 9,5% sul fatturato dei primi sei mesi del 2023 rispetto al 2022, però abbiamo visto che c’è un calo a partire dal terzo trimestre, e ci sarà probabilmente un ulteriore rallentamento nel quarto” ha affermato Claudia Sequi, presidente di Assopellettieri.

Pelletteria, primi segnali di rallentamento

Il rallentamento del settore, ha spiegato Sequi, è dovuto a “situazioni contingenti legate alle singole realtà aziendali, quindi alle dinamiche di mercato, ma ovviamente anche la situazione macro ha un impatto sul nostro lavoro, e in questo momento la situazione macro è terribile, perché ci sono fenomeni inflattivi che non si erano mai verificati prima negli ultimi anni; abbiamo una difficoltà nel cercare di adeguarci alle nuove esigenze di sostenibilità, di tracciabilità, di compliance, che portano quindi dei costi diretti e degli investimenti in nuove competenze; poi chiaramente la guerra Russia-Ucraina, e adesso quello che sta avvenendo sullo scacchiere mediorientale, che abbiamo visto avrà impatti anche in Europa“.

Nuove assunzioni nei prossimi cinque anni

A fronte delle difficoltà, il comparto della pelletteria ha un elevato fabbisogno di personale specializzato. “In base agli studi di Confindustria Moda noi sappiamo che nei prossimi cinque anni avremo un fabbisogno di ulteriori 15-20mila unità” da avviare al lavoro, “quindi diventa una questione di sopravvivenza formare e attrarre giovani nel nostro settore” ha aggiunto ancora Claudia Sequi.

Pelletteria – © Maksim Toome

Le prospettive lavorative nel mondo della pelletteria

Quello che dobbiamo fare è invertire la narrazione – ha proseguito -, quindi raccontare che una carriera all’interno del mondo della pelletteria, anche una carriera di tipo tecnico, quindi con un lavoro manuale artigianale, è di assoluto valore, e può regalare a una persona giovane e quindi anche alle famiglie una carriera di tutto rispetto, di grande soddisfazione e remunerativa“.

Quindi, ha concluso Sequi, “bisogna raccontare che andare a lavorare in fabbrica non è una sorta di punizione, ma che è un’opportunità, e che quelle fabbriche, soprattutto quelle dei grandi brand ma anche dei produttori dei grandi brand, sono luoghi molto belli molto apprezzati, che lasciano spazio alla persona, alla creatività, e quindi è qualcosa da andare a cercare per una persona giovane, quindi un’opportunità da prendere al volo“.

I più popolari su intoscana